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venerdì 21 agosto 2009

"Critiche inopportune. Non disturbate i manovratori" di Lino Natoli

(Lino Natoli) Non disturbate i manovratori. Anche se sono diventati particolarmente nervosi e non si controllano più. Il rischio non è che ci portino a sbattere contro qualche muro, ormai lo sfascio è fatto, il vero dramma è che stiamo precipitando tutti nel ridicolo.
I manovratori reclamano il loro potere assoluto di fare e disfare senza dover rendere conto a nessuno. Insofferenti a qualsiasi critica, vedono nemici e complotti dappertutto. Anche la segnalazione di un minuscolo problema diviene una provocazione.
Uno dice, magari in buona fede, e comunque tra tante altre cose più gravi ed interessanti, che l'assessore sarebbe proprietario di un pallone gonfiato? Attento! Si profila il ricorso nelle sedi opportune. Opportune? Si, opportune, perchè lamentarsi è sempre inopportuno.
Fischi al sindaco durante uno spettacolo di comici? Inopportuni, ovviamente. Lagnanze di ragazzotti intemperanti e inconsapevoli.
Annunci ad effetto di clamorose iniziative culturali che si risolvono nell'esibizione di cartoni stampati? Giudizi ingenerosi, evidentemente inopportuni.
Pubblica preoccupazione per la possibilità che certi atti amministrativi possano essere non proprio impermeabili se non dal punto di vista della legittimità almeno dell'opportunità? Critiche ingiuste ed inopportune, appunto, perchè manifestate in consessi che non ammettono il contraddittorio ma solo il consenso. Insomma, si dice, è proprio necessario farci riconoscere da tutti?
I manovratori, inquieti, si autocelebrano, rivendicano meriti, indicano progressi ed iniziative, talvolta si giustificano individuando perfidi nemici. Fatto sta che ormai non ci crede più nessuno.
Ricordo, quasi a memoria, tutti quei cari concittadini che il giorno della rielezione dell'attuale sindaco, sfilarono ammassati su un camion per le vie del paese. Molti di loro oggi sibilano fischi e critiche feroci. Per pudore, verrebbe da dire per oppurtunità, farebbero meglio a criticare prima che gli altri se stessi. Perchè il pentimento è lecito ed apprezzabile, ma tutti - dico tutti - sapevamo già da allora come sarebbe andata a finire.
Ora tocca assistere allo spettacolo di manovratori che si agitano smanettano sulle leve di un potere inesistente, urlano a chiunque di sgombrare le rotaie ma non si accorgono che il tram è ormai fermo da tempo su un binario morto.
Qualcuno dovrebbe pur dirglielo, se non fosse inopportuno.