(Marco Saltalamacchia)Stanotte ho fatto un sogno.Bellissimo.
Atterravo puntualmente all’aeroporto di Reggio Calabria. Dopo una breve attesa di dieci minuti, mi venivano consegnato i bagagli che recuperavo solo per affidarli immediatamente al servizio navetta che, in coincidenza attendeva al molo dello stesso aeroporto e mi conduceva a Lipari direttamente in meno di un’ora.
Una volta giunto a Lipari, nella nuova area “Arrivi” del porto mi venivano riconsegnati i bagagli ed una gentilissima Hostess poliglotta del servizio di Informazioni, mi dava le indicazioni per raggiungere rapidamente la zona autonoleggi, dove avrei potuto affittare ad un prezzo competitivo un’auto o una moto elettrica, assolutamente necessaria, dato il divieto totale di sbarco per mezzi privati a combustione interna.
Guidando, silenziosamente, verso Acquacalda, non potevo fare a meno di ammirare il recupero dell’antica zona industriale di Porticello, adesso trasformata in un’area verde dove si mimetizzavano nel pieno rispetto dell’ambiente alberghi, strutture sportive, servizi congressuali ed un grande porto commerciale che ospitava in totale sicurezza oltre tremila imbarcazioni di ogni stazza ed il cui cantiere di carenaggio forniva i necessari servizi di manutenzione.
Giunto ad Acquacalda, il piccolo “Borgo minerario” aveva finalmente vinto definitivamente la sua battaglia contro i nemici di terra (la vecchia cava pericolante) adesso trasformata in un moderno centro di formazione alberghiera e di mare, grazie alla barriera sommersa che aveva anche permesso la creazione di una grande spiaggia di cui beneficiavano turisti e locali.
Una volta arrivato a casa, constatavo con soddisfazione il buon lavoro svolto dalla cooperativa giovanile cui avevo affidato la manutenzione della mia abitazione e del giardino e potevo solo preoccuparmi di cominciare ad assaporare la mia vacanza.
Pianificare la vacanza era quasi diventato necessario, data la grande e ricca offerta di intrattenimento.
Si andava dalle diverse serate culturali, animate da una bella stagione teatrale, cinematografica all’aperto, o di intrattenimento musicale e concertistico, a quelle sportive. Senza dimenticare la possibilità di visitare il Museo fino a mezzanotte nelle speciali serate dedicate alla scoperta della storia di Lipari, grazie anche ad un interessante ciclo di conferenze.
Le scuole di vela ed i centri diving permettevano di scoprire i lati più nascosti della natura che grazie all’istituzione di una grande riserva marina era ritornata generosa e feconda come nel (lontanissimo) passato.
Per chi, invece, sentisse il bisogno di terraferma, l’offerta di “trekking” attraverso la riscoperta degli antichi sentieri, adesso perfettamente mantenuti e segnalati, ed il recupero degli antichi borghi era una valida alternativa.
Grazie a questi sapienti investimenti, la grave disoccupazione giovanile che affliggeva le isole era oramai un ricordo. I ragazzi, soprattutto tramite un’offerta formativa mirata, che li preparava professionalmente e culturalmente a divenire attori dello sviluppo del loro territorio, trovavano adeguate offerte lavorative, nel pieno rispetto dei loro diritti.
Il lavoro nero, lo sfruttamento minorile, il mancato rispetto degli orari sindacali, gli straordinari non pagati, le pessime condizioni di lavoro igienico/sanitarie erano davvero un brutto ricordo del passato.
Chi invece desiderava misurare le proprie capacità imprenditoriali, poteva accedere ad uno dei tanti finanziamenti agevoli offerti dai diversi progetti ideati in collaborazione tra Comune, istituti di credito e organizzazioni professionali, per sostenere lo sviluppo economico delle isole .
Era davvero tutto bellissimo e la gente, turisti o locali sembravano completamente avvinti da questa bellezza ed erano pacifici, sereni, semplicemente felici...
Poi, d’improvviso, un brusco rumore mi scuote e mi risveglia e un burbero marinaio mi dice:
“S’arrusbigghiassi picchi havi a scinniri di l’aliscafu ca chistu s’arrumpù! Havi a ‘spittari l’avutru tra un’ura! ”
Marco Saltalamacchia
Nella foto: Marco Saltalamacchia con il presidente del Centro Studi Nino Saltalamacchia