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sabato 7 novembre 2009

Le Eolie sulla Gazzetta del Sud di oggi. A cura di Ginostra reporter

Le emergenze di Acquacalda
Concessi 15 giorni
Salvatore Sarpi
Lipari
I cittadini di Acquacalda (Lipari), seppure fortemente delusi dallo stato di abbandono in cui è stata lasciata la loro frazione, concedono i "quindici giorni" agli organismi politici e di protezione civile affinchè diano risposte concrete e passino dalle parole ai fatti. La decisione è arrivata nel corso di una riunione che una delegazione degli abitanti della frazione ha avuto ieri con il sindaco Mariano Bruno, gli assessori Corrado Giannò e Mimma Sparacino e con il dirigente del IV settore Domenico Russo. L'armistizio, quindi, blocca, al momento, le iniziative che erano state deliberate mercoledì scorso da quasi tutti i nuclei familiari della frazione nel corso di una assemblea popolare. I cittadini, nel corso della riunione organizzata dal comitato cittadino C.A.S.T.A., avevano deliberato di portare in piazza il proprio malcontento attraverso un corteo di protesta per le vie di Lipari e attraverso la raccolta dei certificati elettorali da far pervenire nelle mani del Presidente del Consiglio dei Ministri. Infine è slittata al 10 novembre la riunione di Protezione civile che doveva tenersi oggi al comune di Lipari. Argomento: le tante emergenze che interessano il comune di Lipari. Acquacalda in testa.

Leni: Parroco contro la dirigente scolastica per un divieto
Peppe Paino
Don Benedetto Nicotra dice che sta seriamente pensando di donare una zucca al dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo "Isola di Salina", prof. Mirella Fanti. Da quasi un anno parroco di Leni, è infuriato con la responsabile dell'istituto per non aver autorizzato i bambini delle elementari del piccolo comune di Salina a prendere parte alla messa dello scorso quattro novembre, giornata della commemorazione dei caduti in guerra. Per il parroco, un salesiano di 48 anni, è stato «un vero e proprio scandalo» alla luce di quanto sta accadendo dopo la famigerata sentenza della corte europea sul crocefisso.
«La decisione di Strasburgo, evidentemente – dichiara don Benedetto – ha lasciato il segno anche nelle nostre isole. La direttrice didattica ha ritenuto inopportuno non fare partecipare i bambini della scuola elementare alla celebrazione eucaristica con la cittadinanza, le autorità civili e militari in quanto gli stessi avevano già perso due giorni di scuola. Ma – ha evidenziato il parroco – ha ritenuto opportuno farli partecipare al momento laico davanti al monumento, situato sotto il palazzo municipale». E si chiede: «Ma la scuola quali valori darà e imprimerà nel futuro cittadino?». Don Benedetto ci ha dichiarato che pregherà per la preside affinchè sia più "ragionevole" e ceda al rigore imposto dal calendario scolastico almeno per le recite natalizie.