In Sicilia il Pd si prepara all'appuntamento con l'elezione del nuovo segretario, in programma domenica a Palermo, in un clima di tensione e di sospetti con qualche dirigente che pur escludendo, al momento, ipotesi di scissioni non nasconde la possibilità che si creino correnti di minoranza che potrebbero porsi non in linea, specie all'Assemblea regionale, con la maggioranza del partito.
L'accordo raggiunto con Bernardo Mattarella (mozione Barsani), terzo candidato sconfitto alle primarie, ha spianato la strada a Giuseppe Lupo (mozione Franceschini) che, franchi tiratori permettendo, dovrebbe vincere facilmente la sfida al ballottaggio con il senatore Beppe Lumia (autonomo). Lupo può contare, sulla carta, su una netta maggioranza tra i 180 delegati dell'Assemblea regionale che domenica voterà, a scrutinio segreto, per il nuovo segretario, dopo che nessuno dei tre candidati alle primarie ha ottenuto più del 50% dei consensi.
Ma le grandi manovre sono cominciate subito dopo le primarie e il partito è in fermento. Dall'asse Lupo-Mattarella dovrebbe venir fuori un Pd diverso, nel ruolo degli uomini. A cominciare dalle segreterie provinciali.
Entro il 22 novembre i giochi devono essere chiusi, tant'è che, negli ambienti del partito, un paio di nomi vengono dati per certi. A Palermo la guida del partito dovrebbe andare all'ex assessore regionale al Bilancio Franco Piro, che guidava la lista di Mattarella, mentre a Catania il nuovo segretario dovrebbe essere il parlamentare Giovanni Burtone, ex Dl. Per la vice segreteria regionale ormai c'è l'accordo su Concetta Raia, deputata catanese ex Cgil.
Antonello Cracolici dovrebbe conservare per un certo periodo il ruolo di capogruppo all'Ars, posto ambito da Bernardo Mattarella che nel frattempo potrebbe sostituire Beppe Lumia alla presidenza dell'Assemblea regionale del partito. Ma non è scontato.
L'asse Lupo-Mattarella non vuol avere le mani legate e ambisce a una strategia comune tra segreteria e gruppo all'Ars, chiudendo la fase contrassegnata da dissidi tra il segretario uscente Francantonio Genovese e Cracolici.
In caso di vittoria di Lumia, invece, lo scenario cambierebbe completamente.
In questo scenario c'è anche spazio per smentite come quella del capogruppo all'Ars Antonello Cracolici.
«Smentisco categoricamente quanto riportato da alcuni organi di stampa circa un mio presunto coinvolgimento in presunti processi "scissionisti" nel Partito Democratico in Sicilia. Nulla di più falso e infondato».
«Sinceramente – afferma Cracolici – credo che la mia storia politica e personale meriti rispetto e prima di attribuirmi, direttamente o indirettamente, intenti di rotture o scissioni, bisognerebbe accertarsi della realtà delle cose, e magari chiedermi cosa penso. Negli ultimi anni, insieme a tanti altri, mi sono impegnato per la costruzione di un Pd sempre più robusto e vicino alla gente, soprattutto in Sicilia dove il bisogno di rinnovamento è più forte che altrove. E, sia chiaro, intendo portare avanti questo impegno ancora per molto tempo».
Anche Lillo Speziale smentiisce seccamente una presunta ipotesi di "scissione" da parte dell'ala del Partito democratico più vicina a Raffaele Lombardo.