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giovedì 9 giugno 2011

Stop alle restrizioni alle guide turistiche. Potranno operare in tutta la Sicilia e non solo nelle province dove sono registrate

Le guide turistiche siciliane potranno operare in tutta l'isola e non solo nelle province in cui sono registrate all'albo professionale. Lo ha stabilito una sentenza del Tar Sicilia pronunciata il 26 maggio scorso. Il tribunale amministrativo ha infatti accolto il ricorso di sette guide turistiche rappresentate dagli avvocati Manlio Maninno e Maria Chiara Di Gangi dello studio legale Giaimo Mannino.
Finora le guide, dovendosi attenere alla legge regionale 8/2004, potevano registrarsi in una delle quattro sezioni previste: Sicilia occidentale (Palermo e Trapani), Sicilia centro meridionale (Caltanissetta, Enna e Agrigento), Sicilia nord orientale (Catania e Messina), Sicilia sud orientale (Siracusa e Ragusa).
C'era poi anche la «sezione ad esaurimento» suddivisa in elenchi provinciali, l'unica ad avere degli iscritti, per coloro che hanno conseguito l'abilitazione in data antecedente al 2004.
A causa di questa legge, la guida turistica siciliana, appartenente a una determinata sezione, scoperta a lavorare in una provincia diversa da quella in cui era iscritta, avrebbe avuto una sanzione di tremila euro. Mentre, per esempio, una guida turistica francese, in virtù dei principi comunitari, può espletare la propria attività in tutte le provincie siciliane.
Il Tar ha riconosciuto proprio questa eccezione della difesa «in considerazione dei principi comunitari applicabili al caso di specie».
Insomma, questa volta la legislazione comunitaria ha dato una mano ai lavoratori siciliani.

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