Gentile
Direttore,
preferirei continuare con il mio passatempo preferito, ma non mi posso
esimere di fare qualche mia umile considerazione.
Seguo
attentamente attraverso i massmedia il
susseguirsi di immagini che si commentano da sole, ricche di sfoghi , di danni,
di rabbia e di elogi, che certamente merita questa amministrazione e quanti si
sono prodigati per aver fronteggiato con
immediatezza gli interventi,ma nonostanta ciò, non mi posso sottrarre di fare alcune considerazioni. Per non occupare molto spazio,
dico soltanto che condivido appieno quanto scrive l’amico Lino Natoli , La sua
è una attenta e acuta disamina e realtà dei fatti. Noi viviamo giornalmente
nella più completa contraddizione, da una parte chiediamo tutte le comodità
irrinunciabili per la nostra vita moderna e dall’altra parte quando la natura
si ribella, ce la prendiamo con l’ultimo di turno.In questi ultimi anni stiamo
cominciando a pagare il conto che ci riserva la madre natura oltreggiata e
offesa e nonostante ciò, l’uomo continua imperterrito a correre ciecamente per
la sua srtada. Io posso accettare tutto, ma non quelle mortificanti immagini,
Non voglio fare polemiche sui contenuti
di quanti commentano e trovano sfogo
attraverso il suo giornale ,dico soltanto che trovo inaccettabile la visione di tutto quel materiale
inerte che scorreva insieme al fango, che l’uomo nasconde indegnamente ovunque,
senza avere pudore e rispetto verso la natura e verso il prossimo che lo circonda.
E la natura, alla prima occasione, ci restituisce tutto. Non posso ancora
tollerare quelle orrende immagini della scuola media trasformata in una grande
piscina, grazie a quei grandi professionisti e mastri che hanno eseguito
l’opera senza prevedere (essendo disdivellata dalla strada ) degli sbocchi
idonei o magari eseguiti con piccolissimi fori, che si otturano con poche
cicche di sigarette.
Mi
rifiuto d’accettare che per anni, con tutta l’ingegneria moderna, non siamo ancora
riusciti a risolvere le piscine che si formano sulla banchina sotto monastero,
facilissimo da risolvere e sempre grazie a quei professionisti che l’hanno realizzata, non tenendo conto ne
di pendenze ne di sfoghi a mare sottostante.Non voglio neanche parlare della
discarica realizzata molti anni fa ad Annunziata, che per fortuna a distanza di
tempo ha retto grazie a degli alberi già grossi che hanno avuto la forza di
trattenere buona parte della discarica,se no oggi avremmo pianto chissà quanti
morti.Comunque resta sempre l’atto criminoso per aver chiuso un percorso naturale
e vitale per le acque che defluisono dalle parti alte.Ogni anno la stessa
tiritèra! Fortunatamente senza gravi conseguenze, Tutti sapevamo che era in
arrivo la perturbazione, tutti sappiamo che le prime piogge portano danni, ma
nessuno si degna ad ispezionare, pulire,prevenire, educare, punire quegli
ignobili cittadini,che magari senza pudore poi commentano o piangono i danni.Chissà
chi ce l’ha sulla coscienza quel ripascimento naturale (tanto desiderato)
coperto tutto di rifiuti, nella spiaggia di marina corta ? Sempre se coscienza
ancora c’è ! Inoltre bisogna fare capire alla gente distratta, che non è più tempo di lasciare
nei periodi invernali le auto lungo i torrenti.Siamo inoltre in attesa, di
sapere come e cosa dobbiamo fare per smaltire tutti i residui di steppaglie,
accumulati da tempo nelle campagne ?
Prevenire
e provvedere significa non piangere dopo !
Smetto
ricordando sempre ; ” A chi sputa in
cielo ,gli ritorna in faccia
“
L’omu da natura ’n’unni teni cuntu, e a fini a natura nni pripara u cuntu “
E per concludere ,“Ogni mali è veru c’annichilisci,
ma c’è
cu è chi s’arricchisci ! “
Coraggio
e Auguri a tutti e alla prossima ! Cordiali saluti
Giovanni Giardina
Lipari -17-09-2012
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