Fiumi di cocaina giungevano in provincia di Messina soprattutto dal Catanese. La droga finiva principalmente alle isole Eolie ma fra i canali di approvvigionamento c’era anche il clan di Mangialupi. Per mesi i Militari della Guardia di Finanza hanno seguito gli spostamenti delle organizzazioni criminali. L’inchiesta è culminata nell’aprile scorso con l’arresto di 23 persone fra Messina, Catania, Barcellona e le isole Eolie, nell’operazione denominata “Ice pool”. Ora il sostituto procuratore della DDA Vito Di Giorgio ed il collega Fabrizio Monaco hanno chiuso le indagini inviando i relativi avvisi a 25 indagati. Per altri tre la posizione è stata stralciata e si va verso l’archiviazione. I fatti risalgono al 2008 quando i finanzieri scoprirono un traffico di droga fra Catania e Messina. Salvatore Recupero, dipendente del Comune etneo, servendosi di Antonio Filetti e Salvatore Torre, riforniva di cocaina le isole Eolie. I referenti nell’arcipelago erano Santino Taranto, titolare di una falegnameria a Salina e Giovanni Picciolo, proprietario di noto ristorante di Vulcano. Santino Taranto ed il fratello Carlo, utilizzando una rete di pusher, fra i quali Cristian Delosa, Lorenzo Genovese e Federico Rando, spacciavano la droga sull’isola. Ma la cocaina arrivava anche dal milazzese. Fulcro dell’attività era Antonino Starvaggi, titolare di un’impresa di pesce surgelato di Torregrotta. Con il suo furgone frigorifero trasportava la cocaina ma al telefono trattava la consegna di ingenti quantitativi di gamberoni. A Barcellona era invece Salvatore Cipriano a gestire l’attività.
L’altro filone riguarda lo spaccio di droga che avveniva nei pressi di una sala biliardo di Zafferia gestita da Francesco Isaja. Nell’attività si serviva del nipote Francesco Zaccone, di Nicola Formica e Giovanni Micalizzi. Isaja, si riforniva dal boss di Mangialupi Nino Trovato anche lui raggiunto dal provvedimento della Procura. Nell’operazione Ice Pool è contestata l’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti a Salvatore Recupero, Salvatore, Torre, Antonio Filetti, Antonino Starvaggi, Paolo Lisa, Santino e Carlo Taranto, Cristian Delosa e Lorenzo Genovese. Tutti gli altri devono rispondere di singoli episodi di spaccio
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