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martedì 9 ottobre 2012

Randagismo. Mimmo Fonti: "Dottoressa Gulotta, ci faccia capire e ci dia una soluzione risparmiandoci gli insulti"

Sono uno dei tanti che si lamenta (in modo palese) di essere ostaggio dei cani, ovvero dei loro guaiti, della loro aggressività, dei loro bisogni fisiologici, ecc. .
Bene, ciò premesso,  condivido in buona parte quanto asserito dalla d.ssa Gulotta, salvo la sua saccenza e il convincimento che deve fare l’animalista tenendomi i “suoi” cani sotto casa.
La soluzione di lasciare i cani e le cagne, dopo averli sterilizzati, nel territorio per il resto della loro vita (mediamente anni 15), non mi sembra una soluzione civile e praticabile, anzi è il modo di lavarsi la coscienza a danno dei cittadini che devono subire l’invadenza inevitabile degli animali.
Vorrei chiedere alla d.ssa Gulotta, cosa fanno nelle altre città per risolvere il problema ? Come si può conciliare il riposo senza disturbo della cittadinanza con i latrati dei cani ? A tal proposito la informo che innumerevole sentenze di condanna, ai sensi dell’art. 659 del codice penale, vengono continuamente inflitte ai proprietari dei nostri amici a quattro zampe che con il continuo abbaiare disturbano  la quiete pubblica.
Non va bene la soluzione del canile ? Constato che i costi da sopportare si gonfiano e si sgonfiano a seconda della tesi che si vuol sostenere, dico questo con cognizione di causa per mie esperienze dirette; comunque non voglio entrare nel merito; quindi l’unica possibilità è quella di doverceli piangere o è quella  che la d.ssa Gullotta se li prende  direttamente in affidamento e se li porta a casa sua ?
Ci faccia capire e ci dia una soluzione risparmiandoci gli insulti; si parla e si scrive a sproposito ma, dottoressa, si comanda solo ed esclusivamente a casa propria. Lei vuole comandare a casa degli altri e questo non è una soluzione praticabile.   
Mimmo Fonti  

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