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venerdì 4 gennaio 2013

NEL PD LA RIVOLUZIONE ROSA CONTINUA, FUORI PERÒ…

di Stefania Brusca -
Le primarie Parlamentari Pd in Sicilia sono state in parte sorprendenti. In parte perché hanno ratificato la sopravvivenza della vecchia classe dirigente, tranne un caso eclatante a Palermo, che continuerà, anche per questa legislatura, a guidarci dall’alto degli scranni romani. Inutile fare nomi, sono noti ai più.  Anche se bisogna prendere atto del fatto che  i  giovani, o presunti tali, si sono fatti strada verso la conquista del loro posto al sole.
D’altra parte però queste primarie hanno  sancito la scomparsa, si spera definitivamente, del vecchio tabù degli uomini al comando in Sicilia, dando spazio all’avanzata di una travolgente onda rosa, alla faccia delle famigerate quote.  Una questione, questa delle quote, annosa e tormentata, a volte osteggiata anche dalle  stesse donne che non capiscono perché occupare un posto di dirigenza o di potere solo in base al sesso, mettendo da parte il merito.
Le donne si sono fatte valere in tutte le città interessate dal voto, sbaragliando a volte  anche volti noti della politica locale e nazionale.
Degna di nota è l’affermazione di Magda Culotta,  la più votata (3029 voti) alle primarie del Pd a Palermo e provincia.  Ha lasciato al secondo posto, staccandolo di 19 voti,  il renziano Davide Faraone. Laureata , gravita intorno all’area Bersani. Non solo è una donna ma a soli  27 anni  è il più giovane sindaco siciliano (Pollina).  A incoronarla regina delle primarie  è stato il largo consenso  riscosso nei paesi madoniti.
Un altro risultato notevole lo ha ottenuto  Venerina Padua che ha vinto le primarie del Partito Democratico a Ragusa. L’ex consigliere provinciale  ha sbaragliato i rivali con 1164 voti, conquistati in larga parte a Scicli,  sua città di origine, Ragusa e Modica . Alle sue spalle, Gigi Bellassai che ha ottenuto poco più di mille voti (1029), di cui 624 a Comiso.
Lotta all’ultimo voto tra i due  sfidanti alle primarie di Caltanissetta, Daniela Cardinale e Lillo Speziale.  Solo 65  preferenze in più consentono alla giovane di candidarsi alla rielezione. Anche se non sono mancate le polemiche.
Gli attivisti del Movimento Cinque Stelle intanto non sono stati con le mani in mano, e hanno già la lista dei candidati, anche se con una prevalenza di presenze maschili.  Anche se i più votati nelle due circoscrizioni Sicilia 1 e 2 hanno sancito dalla vittoria di Riccardo Nuti  nella circoscrizione Sicilia occidentale e di  Giulia Grillo nella Sicilia orientale.
Mentre nel Pd le donne proseguono la loro marcia alla onquista del Parlamento, il Pdl è a caccia di volti nuovi. Dopo l’addio di La Russa e il dietrofront di Angelino, Stefania Prestigiacomo ha annunciato trionfale:  ”Finalmente con Berlusconi si torna a parlare di programmi e di contenuti.  Il leader del Pdl ha toccato una serie di temi importanti tra cui quello delle donne e della loro partecipazione alla vita politica, annunciando che sara’ loro riservato oltre il 33 per cento dei posti nelle liste elettorali”.
Staremo a vedere. Con il Cavaliere non si sa mai.

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