TARES - La nuova tassa sui rifiuti sarà più cara dell'attuale. La Uil stima una spesa media di 305 euro, 80 euro in più rispetto allo scorso anno. Più di qunto non sia costata l'Imu.
IVA - Dal primo luglio arriverà la mazzata dell'Iva, che aumenterà dal 21 al 22% su caffè, cioccolato, televisori, abbiglamento. Il governo stima che la nuova aliquota garantirà incassi per 4,2 miliardi. Secondo Adusbef, la raffica di rincari peserà poco meno di 1500 euro in più rispetto all'anno appena trascorso.
CANONE RAI - Il canone delle emittenti pubbliche sale da 112 a 113,5 euro. Passa da 60 a 70 centesimi il francobollo per la posta prioritaria.
GAS - Le tariffe sul gas aumenteranno dell'1,7%. Un esborso in parte bilanciato dall'energia elettrica che, dopo mesi di aumenti, calerà dell'1,4%.
TRASPORTI - Peseranno anche le spese aeroportuali (+31 euro, secondo le associazioni dei consumatori) e quelle per treni e trasporto locale (+83 euro). E per chi scegliesse l'auto? Ancora peggio.
AUTO - Uno degli aumenti più consistenti riguarderà i pedaggi autostradali. I concessionari hanno chiesto rincari medi pari al 3,9%, con punte del 13% Veneto e del 14% in Valle D'Aosta. Sarà il miniestero delle Infrastrutture a decidere, probabilmente con adeguamenti al di sotto delle richieste dei concessionari.
MULTE - Vita dura per gli automobilisti poco diligenti. Salgono del 5,7% le sanzioni per le infrazioni del codice della strada. Per fare un esempio: chi passa con il rosso dovrà pagare 163 euo e non più 154.
RISPARMI - Dal 2013 andranno a regime l'imposta di bollo sui conti correnti e i libretti di risparmio sia sullapatrimonialina. Il bollo da 34,2 euro riguarderà tutti i conti correnti (tranne sui conti base e sui conti con una giagenza inferiore ai 5 mila euro). Capitolo patrimonialina: a fine anno si dovrà versare lo 0,15% sul valore di tutti gli investimenti finanziari.
Autostrade - Investimenti sulle reti autostradali a rischio dal parziale blocco degli aumenti tariffari deciso dal governo. E' quanto denuncia l'Aiscat dopo l'approvazione degli adeguanto annuale dei pedaggi pari ad un +2,91% medio ponderato dal 1 gennaio. ''A fronte dell'impegno profuso da parte dell'intero comparto autostradale anche nel 2012 - sottolinea l'Aiscat - risulta del tutto incomprensibile l'azione del Governo, in forza della quale e' stato sospeso per alcune concessionarie ogni adeguamento tariffario, ovvero e' stato riconosciuto solo un parziale adeguamento, pur in presenza di rilevanti investimenti gia' realizzati, integralmente riconosciuti in sede di controllo, dalla apposita Struttura di Vigilanza e dallo stesso Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti''.
Questi investimenti, ricorda l'associazione delle concessionarie, ''nel solo 2011, secondo gli ultimi dati ministeriali disponibili, sono stati pari ad oltre 2,2 miliardi di euro, superando quanto previsto dagli stessi piani finanziari, con un incremento di oltre il 10% rispetto all'anno precedente''. Secondo l'Aiscat, poi, ''il metodo dell'ultimo giorno non appare assolutamente in linea con l'importanza derivante da dispositivi di questo genere. Tale scelta che avrebbe natura cautelativa nell' attesa del perfezionamento delle procedure relative ai rispettivi piani economico finanziari, in corso di definizione. Procedure che competono agli stessi due Ministeri che hanno deciso la sospensione degli adeguamenti tariffari. Purtroppo, ancora una volta, siamo costretti e sottolineare la scarsa attenzione, sia nei confronti del mercato sia degli investitori, dimostrata anche dal fatto che l'Esecutivo ha atteso l'ultimo giorno utile per decretare un parziale congelamento degli aumenti tariffari laddove lo stesso Governo avrebbe avuto il potere/dovere di completare nei tempi previsti le istruttorie in base ai contratti con i concessionari. Questi ultimi, tra l'altro, si sono gia' impegnati a realizzare investimenti per circa 40 miliardi di euro. Investimenti il cui finanziamento e' da considerarsi a rischio se viene meno la certezza regolatoria, con pesanti conseguenze per il sistema autostradale e per il sistema Paese''.
Autostrade - Investimenti sulle reti autostradali a rischio dal parziale blocco degli aumenti tariffari deciso dal governo. E' quanto denuncia l'Aiscat dopo l'approvazione degli adeguanto annuale dei pedaggi pari ad un +2,91% medio ponderato dal 1 gennaio. ''A fronte dell'impegno profuso da parte dell'intero comparto autostradale anche nel 2012 - sottolinea l'Aiscat - risulta del tutto incomprensibile l'azione del Governo, in forza della quale e' stato sospeso per alcune concessionarie ogni adeguamento tariffario, ovvero e' stato riconosciuto solo un parziale adeguamento, pur in presenza di rilevanti investimenti gia' realizzati, integralmente riconosciuti in sede di controllo, dalla apposita Struttura di Vigilanza e dallo stesso Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti''.
Questi investimenti, ricorda l'associazione delle concessionarie, ''nel solo 2011, secondo gli ultimi dati ministeriali disponibili, sono stati pari ad oltre 2,2 miliardi di euro, superando quanto previsto dagli stessi piani finanziari, con un incremento di oltre il 10% rispetto all'anno precedente''. Secondo l'Aiscat, poi, ''il metodo dell'ultimo giorno non appare assolutamente in linea con l'importanza derivante da dispositivi di questo genere. Tale scelta che avrebbe natura cautelativa nell' attesa del perfezionamento delle procedure relative ai rispettivi piani economico finanziari, in corso di definizione. Procedure che competono agli stessi due Ministeri che hanno deciso la sospensione degli adeguamenti tariffari. Purtroppo, ancora una volta, siamo costretti e sottolineare la scarsa attenzione, sia nei confronti del mercato sia degli investitori, dimostrata anche dal fatto che l'Esecutivo ha atteso l'ultimo giorno utile per decretare un parziale congelamento degli aumenti tariffari laddove lo stesso Governo avrebbe avuto il potere/dovere di completare nei tempi previsti le istruttorie in base ai contratti con i concessionari. Questi ultimi, tra l'altro, si sono gia' impegnati a realizzare investimenti per circa 40 miliardi di euro. Investimenti il cui finanziamento e' da considerarsi a rischio se viene meno la certezza regolatoria, con pesanti conseguenze per il sistema autostradale e per il sistema Paese''.
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