Acquacalda 27 ottobre 2013
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Al Capo Dipartimento della Protezione
Civile Dott .Franco Gabrielli Presidenza Consiglio
Ministri; Presidente Regione Sicilia
Dott. Rosario
Crocetta Palazzo D' Orleans; Assessorato Regionale Territorio e Ambiente Servizio IX Demanio Marittimo; ARPA Sicilia; Capo Dipartimento Protezione Civile
Regionale; Sig. Prefetto Dott. Stefano Trotta; Provincia Regionale Dott. Filippo Romano; UNESCO; F.A.I. Fondo Ambiente Italiano; Sindaco Comune Lipari; Organi di Stampa
Con ordinanza senza numero né data
(come pubblicato sulla stampa locale) la Provincia ha ufficializzato l'interruzione della S.P. 179 bis, Km.
4,200 , a causa frana.
Poiché sarà estremamente difficile
"individuare percorso alternativo" sappiamo tutti (anche i
tecnici della Provincia) che ciò significa interrompere l'unica via
di comunicazione tra le frazioni di Acquacalda e Quattropani ed in
pratica non consentire agli abitanti di Acquacalda di raggiungere il
centro di Lipari percorrendo la S.P. 179
(Quattropani-Pianoconte-Lipari).
Fin qui nulla di particolarmente grave
poiché i suddetti abitanti di Acquacalda hanno la fortuna di poter
raggiungere quotidianamente scuole, uffici, ospedale, sedi di lavoro,
farmacia, negozi anche per i generi di primissima necessità
usufruendo dello splendido percorso della S.P. 180 (litorale di
Acquacalda-Porticello-Canneto- Lipari). Il drammatico problema sta
nel fatto che è sotto il naso, gli occhi, le orecchie di tutte le
Autorità lo stato di degrado del suolo su cui si snoda l'unica via
percorribile.
Da anni il mare liberamente aggredisce
ed erode senza pietà la falesia , particolarmente nel tratto Capo
Rosso - Grotta delle mosche.
Le piogge, sempre più frequenti e
copiose, dilavano ferocemente il suolo, estremamente friabile, di
tutta la zona pomicifera (le cave lasciate in totale abbandono da
circa 7 anni) non esistendo una razionale canalizzazione delle acque
pluviali.
Ciò significa che i sempre fortunati
abitanti di Acquacalda sono costretti a vivere nel terrore che questa
strada possa collassare improvvisamente, causando così l'isolamento
dell'intera zona. Peraltro ad ogni evento piovoso, appena più
consistente, la tracimazione dei detriti pomiciferi invade alcuni
tratti della sede stradale, rendendola difficilmente percorribile per
giorni.
Ma lo scenario del terrore non termina
qui poiché, come tutti ben sanno, il litorale di Acquacalda (ivi
compreso l'abitato e chi ci vive), mancando ormai ogni difesa, è
sotto minaccia di mareggiate. Vale a dire cioè che anche questa
strada, se invasa dal mare e dai sassi che forti onde scaraventano
sul suolo, è soggetta ad impercorribilità.
Il paventato isolamento totale viene
infine suffragato dalla assoluta mancanza di possibilità di fuga via
mare, vista la perenne inagibilità di un modesto molo, divenuto
ormai un indecente ammasso di ferraglia arrugginita.
E' una situazione, questa appena
illustrata, che denunciamo ormai da oltre cinque anni (cioè
dall'evento della voragine del 2008) senza che nulla venga attuato
se non inutili, dispendiosi, inopportuni interventi tampone o
irritanti, mortificanti rimpalli di responsabilità da un ufficio
all'altro.
Riteniamo sia giunto il momento che le
Autorità, ciascuna per le sue competenze, prendano coscienza che le
nostre denunce non sono frutto di isterico, stupido allarmismo bensì
di una angosciante realtà che ci costringe a vivere nel terrore di
rimanere isolati, indifesi da un pressante disastro idrogeologico
apportatore di danni irreparabili alle persone, al patrimonio
immobiliare, all'economia della frazione e dell'isola intera, le cui
conseguenze, sia civili che penali, saranno necessariamente
imputabili a chi non si sia assunto le proprie responsabilità.
Un eventuale " dopo "
sarebbe soltanto una vana, sciocca, disumana ipocrisia. Evitatecelo!
Enzo Mottola
Presidente Comitato C.A.S.T.A.
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