Gentile Direttore,
sono rientrato a Roma ieri e oggi amici di Lipari mi hanno segnalato che il suo blog ha ospitato una corrispondenza tra il Portavoce del Comune di Lipari, Michele Giacomantonio, e il Presidente dell’Associazione C.A.S.T.A., Enzo Mottola. Mi permetta, intanto, di “costituirmi”: sono io quel “personaggio di rispetto”, come afferma il sig. Mottola, che la settimana scorsa ha scritto una e-mail al Comando dei vigili urbani, per conoscenza all’Ufficio di Gabinetto e al Portavoce del Sindaco, sul problema dei cani di Acquacalda. L’ho fatto da semplice cittadino anche perché non sono, come è stato scritto, un “vip”, non ho mai pensato di esserlo nè mi sono mai comportato come "presunto vip".
Trascorro le mie vacanze ad Acquacalda da 35 anni, mia figlia è cresciuta tra i bambini di quel bellissimo borgo, che continuano ad essere i suoi “amici d’infanzia”, e venti anni fa ho avuto la fortuna di poter acquistare, e ristrutturare, uno dei rari ruderi sul mare dell’isola. Sono solo questi i “titoli” che credo diano anche a me il diritto, come a qualsiasi altro abitante di Acquacalda, di fare segnalazioni alle autorità quando alcune cose non funzionano.
Dopo l’aggressione dei cani a mia figlia mi ero limitato a segnalare il fatto ai vigili urbani e ai carabinieri, traendone però la netta sensazione della loro impotenza. Il problema era, infatti, noto da tempo avendo ricevuto numerose segnalazioni dai residenti non solo in estate, ma nulla era stato sinora fatto. Ho deciso di inviare quella e-mail non perché questa volta era stata aggredita mia figlia ma solo quando ho saputo che anche due turiste (una di loro ha poi sporto denuncia) erano state aggredite alcuni giorni dopo e che tre ragazzini una sera, per potere tornare a casa, erano stati costretti a farsi prendere in auto dal padre perché l’atteggiamento aggressivo dei tre cani in questione impediva loro di proseguire a piedi per via Mazzini. Quando ho cercato sul sito del Comune l’indirizzo di posta elettronica del Comando dei vigili urbani ho visto che il dott. Giacomantonio era il portavoce del Sindaco incaricato dei rapporti con il pubblico ed è per questo che ho deciso di inviare l’e-mail anche a lui per conoscenza. Adesso francamente non capisco la polemica nei suoi confronti e mi dispiace molto che a causarla sia stata la mia segnalazione. Così come mi sfugge cosa gli si possa rimproverare. Quando mi ero recato nella sede del Comune avevo verificato di persona che la difficoltà della soluzione del problema derivava, come spesso avviene in Italia, dalla sovrapposizione di competenze e responsabilità di più uffici (Vigili urbani, Servizi veterinari, Protezione civile ecc.). Giacomantonio, dunque, come del resto egli stesso scrive, ha soltanto capito, a differenza di altri, che per risolvere finalmente una situazione che rischiava di diventare molto pericolosa era necessario assumere l’iniziativa di un coordinamento per demandare poi la decisione finale al sindaco.
Da parte mia lo ringrazio molto per la tempestività con cui ha affrontato il problema e credo che debbano ringraziarlo tutti gli abitanti di Acquacalda, compresi i soci della C.A.S.T.A, che d’ora in poi, come in molti mi hanno raccontato, non dovranno più uscire di casa con un bastone per difendersi dai cani.
La ringrazio per l’ospitalità e le invio un caro saluto.
Nino Rizzo Nervo
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