Lo scopo del nostro film-documentario
è di valorizzare Salina e Malfa e di mostrare l’umanità di un artista
d’eccezione, “affondando la telecamera” nel rapporto tra l’arte, la natura e la
morte.
Ma non si tratta solamente di un
documentario che ritraccia, come un omaggio postumo, le tappe delle riprese e
gli aneddoti della produzione. Questo film vuole essere, invece, una
valorizzazione dell’Isola di Salina, del suo potere di seduzione su chi la
visita e abita. Ma, soprattutto, il progetto che proponiamo è un percorso
“interno” verso l’anima dell’isola, verso il suo potere di sospendere la vita
umana in un’estasi calma, nella contemplazione del mistero della creazione. Tra
uliveti secolari, vigne arrampicate sul vulcano, cantine di Malvasia, tra
pescatori e contadini, passerà la voce di Troisi e di quanti lo hanno
conosciuto.
Quelli che la storia ci consegna come “gli
ultimi giorni di Massimo Troisi” mostreranno un percorso mitico verso una forma
di immortalità, in una forza viva: quella dell’arte che rivaleggia con la
morte. Il ‘poema visivo’ di Eros Salonia dal titolo “Scusate, avete
visto Massimo Troisi ? è stato prodotto da Antonio Barbera sarà esaltato dalla
voce di Michele Fruttaldo che è molto simile a quella di Troisi e dalla colonna
sonora originale di Michele Amoroso, che ha composto musiche coinvolgenti e
struggenti.
Un
altro importante evento è stato quello della presentazione dell’installazione
artistico naturalistica di Dimitri Salonia che con il suo stile ha colorato con
poesia lo splendido scenario della spiaggia di Pollara dove è stata presenta la
sua originale opera.
Salonia
ha utilizzato solo materiale naturale trovato sull'isola come legno, ferro,
sassi, piante e una vecchia barca che poi ha dipinto. La vecchia imbarcazione
in legno è stata poi “incastonata” nel cancello di entrata di una grotta. “Lo
schianto della barca – spiega l’artista - rappresenta la vita dell’uomo
perennemente in balia delle soverchianti forze della natura contro le quali
nulla possono razionalità, intelletto e progettazione. La stessa vita di Massimo Troisi, in perenne
bilico tra slanci, passioni, creatività e destino beffardo sempre in agguato,
ne è chiara e paradigmatica rappresentazione. Nel film “Il postino”, in una
sorta di chiaroscuro sospeso tra razionalità e aleatorietà, si intrecciano le
storie e i destini di Troisi- Ruoppolo e Noiret-Neruda, in una visionaria
chiaroveggente raffigurazione.Nella poetica di Neruda è spesso presente il tema
dell’eterna lotta dell’uomo contro il proprio destino.
All’interno
dell’imbarcazione è stato posizionato un registratore dvd collegato ad un
impianto stereo che diffonderà la voce di Troisi e i suoni e i rumori della
natura che lui stesso ha registrato nel film.
Pollara,
paradiso terrestre, rifugio dell’eden rubato agli dei, è il teatro e il
palcoscenico naturale di eventi che uniscono e separano la tante vite vissute
e passate da queste tufi, tra queste
pietre di antica memoria tracciando e percorrendo sentieri paralleli tra vita e
morte come quello di Troisi”.
“In
nessun modo – conclude Salonia – la mia opera sarà protetta dalle intemperie e
dagli uomini, sarà il destino come per Troisi ha decidere cosa accadrà. Resterà
sull’isola finchè non saranno le mareggiate a distruggerla, perché nessuno
potrà mai opporsi alla forza della natura”.
Inoltre, nell’ambito dell’ultima giornata del “Mare Festival”,
Dimitri Salonia e altri artisti della scuola Colorstica siciliana hanno
realizzato un grande quadro con la tecnica dell’Arte a più mani. L’opera, che
sarà ideata e ultimata dal vivo in una performance spettacolare si è ispirata
al film il Postino e a Troisi. Insieme a
Salonia hanno espresso il loro stile altamente cromatico nella tela gli artisti
Lidia Monachino, Carmen Monachino, Carmen Crisafulli, Tanja Di Pietro e Cristina Ravalli. Il quadro è stato poi donato al comune di Santa Maria Salina.
Il “Postino” rivive a Salina: Trailer del film "Scusate avete visto Massimo Troisi" di Eros Solonia
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