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mercoledì 15 luglio 2015

La 'grande bellezza' dell'Italia e, soprattutto, quella nascosta

Riceviamo da Giuseppe La Greca, presidente Legambiente Eolie, e pubblichiamo:
L'ITALIA È UNO SCRIGNO DI TESORI MA UNA GRAN PARTE NON SFRUTTA LE PROPRIE POTENZIALITÀ. NON È LA SOLITA BANALITÀ. QUESTA VOLTA A CERTIFICARLO È L'ISTAT. "SOLO 70, DEFINITI "LA GRANDE BELLEZZA" - SPIEGA IL PRESIDENTE DELL'ISTAT GIORGIO ALLEVA CHIAMATO DAL MINISTRO DARIO FRANCESCHINI A ILLUSTRARE E 'AGGIORNARE' LA PARTE DEL RAPPORTO 2015 SU CULTURA E TURISMO - HANNO UN INSIEME DI ECCELLENZE CULTURALI SOSTENUTE DA UN'ALTRETTANTO FIORENTE INDUSTRIA CULTURALE, COME ROMA, MILANO E FIRENZE MA ANCHE ALCUNE ZONE DI UMBRIA E CAMPANIA. MA CI SONO BEN 138 SISTEMI LOCALI CHE HANNO UN GRANDE PATRIMONIO CULTURALE 'NON ANCORA VALORIZZATO'. PER LO PIÙ FANNO PARTE DEL MEZZOGIORNO D'ITALIA CON PUNTE IN SICILIA E PUGLIA".
Completano il quadro altri 138 sistemi locali soprattutto nel Nord Est che hanno una forte "imprenditorialità culturale" e cioè non hanno risorse di patrimonio incredibili, ma valorizzano in modo eccellente quello che hanno.
Ci sono poi 194 sistemi "volano del turismo": talmente belli e dotati di bellezza naturale da attrarre turisti senza avere musei o beni storico-artistici (di cui 14% Sicilia e 11% Sardegna).
Infine 71 "perifericità culturali" con risorse culturali scarse e scarsa capacità imprenditoriale e anche questi si trovano al Mezzogiorno (soprattutto aree interne di Calabria, Sicilia, Sardegna). Ma questa geografia, secondo Alleva, serve proprio per essere rivoluzionata puntando "su investimenti, capitale umano e innovazione".
"Una volta di più dico che bisogna fare sistema - dice Franceschini - e investire su quel museo diffuso che è l'Italia. Tanto che assieme alla Rai e all'Istat stiamo pensando a creare un parametro culturale per misurare il valore di un Paese e ad incrociare tutti i dati che ci arrivano non solo dall'Istat ma dall'Osservatorio nazionale del turismo e da altre fonti. Non solo lo Stato deve fare la sua parte (e l'abbiamo in parte fatta con art bonus e anche il tax credit), ma anche i privati: se c'è un monumento che attira i turisti, attorno vanno costruiti anche alberghi, ristoranti, negozi etc.
In un anno di crisi come il 2014 - conclude - abbiamo superato i 50 milioni di arrivi internazionali. Ora stiamo vivendo il grande anno dell'Expo e ci aspetta quello del Giubileo per cui stiamo lavorando con tante iniziative a partire dai cammini religiosi. Aspettiamo con fiducia che la rinnovata Enit cominci il suo percorso e si occupi non solo di promozione, ma anche di commercializzazione del prodotto Italia".

PER CHI NON CREDE NEL TURISMO CULTURALE E NELL'ESSERE NELLA LISTA DEI SITI PATRIMONIO DELL'UMANITA'
IL PRESIDENTE DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE LIPARI
DOTT. GIUSEPPE LA GRECA

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