Le inchieste che
hanno investito recentemente Sua Eccellenza Mons. Francesco Miccichè Vescovo
emerito di Trapani, finora si sono dimostrate il frutto delle testimonianze di
soggetti più interessati a compiacere i propri interlocutori e/o i propri ispiratori,
piuttosto che alla verità.
Le carte
investigative, rese già disponibili dalle dinamiche processuali, tradiscono il
limite di una indagine basata su fonti compromesse da tensioni o problematiche
personali, ovvero contagiate dalle malevole ed anonime voci che da anni, senza
riscontro, pervadono il Trapanese.
Tanto
sembrerebbe dimostrare che il mezzo secolo di servizio sacerdotale, in prima
linea contro l’immoralità, la criminalità organizzata e le occulte
concentrazioni di potere, è una scomoda eredità, un patrimonio che, secondo
alcuni, deve essere disperso.
Tuttavia, alla
luce dei fatti, il Vescovo risulta indagato solo per astratte ed indeterminate ipotesi
di appropriazione dei fondi dell’otto per mille e di beni artistici che,
peraltro, nessuno degli aventi diritto ha mai denunciato sottratti.
Invero, le
opere sequestrate, sottoposte al vaglio di tecnici esperti, sono risultate per
la maggior parte di modestissima fattura, diverse sono le copie di pezzi
conservati altrove ed addirittura sono stati riconosciuti dei falsi.
Quanto alle più
recenti rivelazioni giornalistiche, atteso che l’unica fonte attendibile
sarebbe stata la Procura della Repubblica di Trapani che, viceversa, è chiamata
per prima a rispettare e a far rispettare il segreto istruttorio, sono state
tutte prontamente denunciate avanti alle rispettive autorità giudiziarie e si
procederà alle conseguenti richieste di risarcimento del danno.
Tale
situazione ha comunque sollevato un problema che, come operatori del diritto,
non possiamo ignorare, poiché abbiamo riscontrato che nel passato i propositi della
Procura sono stati spesso percepiti anticipatamente dalla stampa; la
impermeabilità degli Uffici dei Tribunali è garanzia di Diritto e di civiltà
giuridica, negarne il valore ed ignorarne il pericolo svilisce il lavoro di chi
è chiamato a servire lo Stato e le sue Leggi.
Sicché, sarà
iniziativa dei prossimi giorni procedere a segnalare e richiedere agli Uffici
competenti di intervenire.
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