Già nell’autunno scorso il difensore di Natoli, avv. Fabrizio Formica, aveva fatto ottenere il beneficio dei domiciliari al suo assistito prospettando al giudice l’avvenuto allontanamento dall’isola della vittima.
La persona offesa che ieri si è costituita parte civile con l’avv. Sergio Monaco del Foro di Palermo, è un sottufficiale dell’Esercito, Alessandro Gargano, 37 anni nipote dello stesso Natoli, in servizio nella provincia di Varese che all’epoca dei fatti si trovava in vacanza nell’isola di Salina con la famiglia nell’abitazione estiva sita nella frazione di Lingua. In quella drammatica giornata del 31 luglio di un anno fa, Gargano si è visto puntare addosso il fucile da caccia imbracciato dallo zio. L’uomo armato non esitava a sparare due colpi all’indirizzo della vittima colpendolo al secondo tentativo all’arto inferiore destro.
La vicenda – come hanno evidenziato le indagini dei carabinieri dell’isola – è maturata in un contesto di conflitti per il possesso di un terreno agricolo nell’isola di Salina conteso tra l’indagato e la vittima che prendendosi cura da anni dello stesso appezzamento ne rivendicava la gestione in via esclusiva. (l.o.)
La vicenda – come hanno evidenziato le indagini dei carabinieri dell’isola – è maturata in un contesto di conflitti per il possesso di un terreno agricolo nell’isola di Salina conteso tra l’indagato e la vittima che prendendosi cura da anni dello stesso appezzamento ne rivendicava la gestione in via esclusiva. (l.o.)
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