Riceviamo dal dott. Michele Giacomantonio e pubblichiamo:
Chiedo ancora ospitalità ai blog eoliani per ribattere ad alcuni rilievi che mi sono stati rimossi per non essermi inchinato ossequioso ai diritti della caccia e dei cacciatori.
Per aver detto che non mi pare che i vincoli alla caccia da soli giustifichino il rigetto del Parco e d´altronde qualche vincolo in più a questo esercizio non sarebbe stato male, mi sono guadagnato i rimbrotti sprezzanti dell´avv. Claudio Mandarano che non mi pare di avere il piacere di conoscere. Intanto lo ringrazio per avermi informato che i cacciatori eoliani sono circa 350 ma non mi pare che giustifichino la volontà di lasciare inattivi ed inoperosi i vincoli del piano paesaggistico, delle riserve orientate e dei Sic impedendo di trasformarsi in progetti di nuova occupazione on un territorio che ha già così poche prospettive per i giovani.
L´avv. Mandarano mi bacchetta affermando che " abbiamo potuto tristemente notare che disconosce totalmente la legge 157/92 e le altre leggi che regolano l´esercizio dell´attività venatoria, tutte le cose che lei puntualmente ha elencato sono di per sé già vietate dalle suddette leggi e per le quali sono previste sanzioni particolarmente pesanti".
Io non sono avvocato ma so anch´io comunque leggere le norme giuridiche ed invito gli eoliani a riflettere su quelle che riguardano l´utilizzazione dei fondi ai fini della gestione programmata della caccia. Si tratta dell´art. 15 appunto della legge n. 157/1992, dove, fra l´altro è detto:
"3. Il proprietario o conduttore di un fondo che intenda vietare sullo stesso l'esercizio dell'attività venatoria deve inoltrare, entro trenta giorni dalla pubblicazione del piano faunistico-venatorio, al presidente della giunta regionale richiesta motivata che, ai sensi dell'articolo 2 della legge 7 agosto 1990, n. 241, dalla stessa è esaminata entro sessanta giorni.
4. La richiesta è accolta se non ostacola l'attuazione della pianificazione faunistico-venatoria di cui all'articolo 10. E' altresì accolta, in casi specificatamente individuati con norme regionali, quando l'attività venatoria sia in contrasto con l'esigenza di salvaguardia di colture agricole specializzate nonché di produzioni agricole condotte con sistemi sperimentali o a fine di ricerca scientifica, ovvero quando sia motivo di danno o di disturbo ad attività di rilevante interesse economico, sociale o ambientale.
5. Il divieto è reso noto mediante l'apposizione di tabelle, esenti da tasse, a cura del proprietario o conduttore del fondo, le quali delimitino in maniera chiara e visibile il perimetro dell'area interessata. .....
7. L'esercizio venatorio è, comunque, vietato in forma vagante sui terreni in attualità di coltivazione. Si considerano in attualità di coltivazione: i terreni con coltivazioni erbacee da seme; i frutteti specializzati; i vigneti e gli uliveti specializzati fino alla data del raccolto; i terreni coltivati a soia e a riso, nonché a mais per la produzione di seme fino alla data del raccolto. L'esercizio venatorio in forma vagante è inoltre vietato sui terreni in attualità di coltivazione individuati dalle regioni, sentite le organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, tramite le loro strutture regionali, in relazione all'esigenza di protezione di altre colture specializzate o intensive.
8. L'esercizio venatorio è vietato a chiunque nei fondi chiusi da muro o da rete metallica o da altra effettiva chiusura, di altezza non inferiore a metri 1,20, o da corsi o specchi d'acqua perenni il cui letto abbia la profondità di almeno metri 1,50 e la larghezza di almeno 3 metri. I fondi chiusi esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge e quelli che si intenderà successivamente istituire devono essere notificati ai competenti uffici regionali. I proprietari o i conduttori dei fondi di cui al presente comma provvedono ad apporre a loro carico adeguate tabellazioni esenti da tasse. "
Come si può vedere, per chi deve proteggere i propri terreni e le proprie coltivazioni c´è come una sorta di inversione dell´onere della cura. Una cura che - anche nel caso più comune previsto dal comma n.7 - non è comunque generalizzato ma è applicabile in presenza di una selezione di piante e di coltivazioni. Ma il problema più grosso e di comprendere chi fa rispettare da noi questi divieti, oggi? Le due o tre guardie forestali che, fra le mille incombenze, possono farsi carico del territorio?
Quanto alla privacy, non è sono state poche le lamentele di abitanti di ville o abitazioni isolate - in particolare nelle´isola di Vulcano - che, nei giorni di caccia, si sono ritrovate nel proprio terrazzo durante le ore dei pasti o di riposo personaggi munite di doppiette e stivaloni che non trovavano più la via d´uscita.... Certo, avv. Mandarano, questo non può capitare a me che non ho villa ma un appartamento in piena città ma che vuole dire che siccome io posso stare tranquillo non ho diritto di parlare?
Michele Giacomantonio
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martedì 20 luglio 2010
La "Voce eoliana" si scusa con chi non ha potuto parlare al convegno sul Parco delle Eolie, puntualizza e precisa: "Convinti di dire NO al Parco"
Riceviamo dall'avv. Claudio Mandarano una nota dell'associazione "La Voce Eoliana" e la pubblichiamo:
E' PROPRIO IL CASO DI DIRLO, meno male che c'è la Prestigiacomo...altrimenti i convegni organizzati dal Comune di Lipari si svolgerebbero in famiglia!!!
I membri dell'Associazione La Voce Eoliana si scusano con il gruppo consiliare di Pantelleria Libera se non è stato possibile leggere il loro comunicato durante il convegno sul Parco alla presenza del Ministro Prestigiacomo e con la delegazione delle Egadi, venuta da così lontano senza che abbia neppure potuto prendere la parola ed andata via schifata e disgustata.
Ci scusiamo inoltre, con il nostro relatore, Avv. D'Aniello e con quelli dell'Associazione Cacciatori Eoliani, dr Stango e sig. Pinotti per il trattamento ricevuto durante il convegno, ci scusiamo anche a nome di chi, oggi, fa passare per un enorme successo un convegno che si è dimostrato solo un fiasco a livello mediatico, nonostante le migliaia di inviti distribuiti in tutte le isole e l'ampia pubblicità, ed un disastro per l'informazione ed il confronto.
Nonostante la qualificata e prestigiosa presenza, cioè quella del Ministro, a prendere parte al convegno, c'erano solo un centinaio di cittadini, di cui una buona parte contrari al parco, i familiari dei relatori, i consiglieri di maggioranza, i soliti albergatori, gli ambientalisti, nonché anche diversi turisti che dopo avere scattato qualche foto si sono allontanati dalla sala.
E' stata più significativa e massiccia la presenza di popolazione al consiglio comunale tenutosi a Pianoconte (circa 150 persone), eppure lì non c'era il Ministro Prestigiacomo, da ciò si evince quanto ormai la popolazione sia divenuta diffidente ed abbia perso ogni fiducia nei confronti dell'operato di questa nostra classe politica, tutto ciò dovrebbe indurli alla riflessione.
Probabilmente, se fossero venuti solo i relatori, i rappresentanti della Regione Sicilia ed il Senatore D'Alì, il numero dei presenti si sarebbe drasticamente dimezzato, pertanto sul successo del convegno e sulla massiccia presenza di persone, ci sarebbe molto, ma molto da discutere!!!
Molti dei presenti erano venuti anche per ascoltare i nostri relatori, probabilmente se la Voce Eoliana avesse deciso di non prendere parte al convegno e non presentare alcun relatore, il fiasco sarebbe stato maggiormente colossale, le immagini sul sito del dott. Sarpi, parlano chiaro, escludiamo tutte le forze dell'ordine presenti lì solo per la tutela dell'ordine pubblico e per la tutela dell'incolumità del Ministro, i relatori ed i loro familiari nonchè i consiglieri di maggioranza e provate a contare bene, avrete subito la percezione dei reali numeri del convegno.
La Voce Eoliana ha partecipato al suddetto convegno, indicando anche i propri relatori, al fine di avere un serio e democratico confronto.
Per quanto riguarda il livello tecnico che politico, non abbiamo sicuramente nulla da eccepire, tuttavia, avremmo sicuramente preferito un gemellaggio con dei cittadini di comuni che ricadono all'interno di un Parco Nazionale per sentire anche il parere di costoro, cioè, il parere di chi il Parco effettivamente lo subisce e non solo di chi i parchi li istituisce o li gestisce.
Per la Voce Eoliana non ha potuto parlare nessun relatore alla presenza del Ministro, l'Avv. D'Aniello ha fatto il suo intervento solo nel pomeriggio alla presenza di una quindicina di persone e per pochi minuti, ormai non aveva neppure più senso restare lì e fare bei discorsi, se lo abbiamo fatto è stato solo per educazione nei confronti dei presenti, favorevoli e contrari al parco, lo stesso è avvenuto per il dr Stango dell'Associazione Cacciatori Eoliani ( al quale comunque Lipari.biz ha dato voce p.p.).
Ci saremmo aspettati dall'Amministrazione quantomeno le pubbliche scuse anche per il tempo che ha fatto perdere ai relatori facendoli venire da così lontano, piuttosto che sbandierare clamorosi successi, peraltro mai ottenuti, di chi vuole vincere ad ogni costo, dove con una mano ci propone il dialogo e con l'altra nasconde il coltello dietro la schiena.
Per il resto, non siamo abituati a polemizzare con chi scrive sui blog, rispettando il pensiero altrui, anche perchè il pensiero del cittadino, di qualsiasi estrazione sociale, merita sempre il massimo rispetto, ma reputiamo sicuramente gravissime le accuse sollevate nei confronti dell'associazione da parte del sig. Tony Scontrino, dove afferma: “ho partecipato al recente confronto sul Parco che si è tenuto a Lipari sabato 27 Luglio, e sono rimasto sbigottito dalle motivazioni che hanno indotto 4055 eoliani a dire NO al parco, sinceramente sentiti i pareri di tanti dei firmatari che si occupano di giri in barca, pescatori e coltivatori delle parti alte delle isole, l’associazione La Voce Eoliana ha fomentato tali persone raccontandogli divieti assurdi (direi di pura fantasia, tipica eoliana) che se sarà il caso sarò felice di raccontare”.
Caro sig. Scontrino, è facile dire “sentiti i pareri di tanti firmatari”, ed attaccare gratuitamente qualcuno, persona o associazione che sia, faccia i nomi di questi tanti “firmatari” che la Voce Eoliana avrebbe “fomentato” e soprattutto faccia anche i nomi di coloro che li avrebbero fomentati.
Se ricerca sul dizionario la parola “fomentare”, significa “istigare qualcuno non malignità”, è chiara la presenza del dolo nella fomentazione, pertanto prima di utilizzare simili espressioni, fossimo in lei, ce ne guarderemmo bene, posto che le informazioni divulgate sui blog, dalla Voce Eoliana, sono tratte da eminenti testate giornalistiche (Repubblica, Corriere della Sera ecc.) e non dal primo arrivato, né i membri dell'associazione hanno mai tenuto incontri pubblici per le campagne divulgando notizie sui parchi.
Come abbiamo già in precedenza ricordato, la Voce Eoliana è composta da stimati professionisti e giovani laureati, anche con idee politiche diverse, che credono in ciò che fanno, giusto o sbagliato che sia, non ha importanza, ma ciò non toglie che si possa infangare la nostra immagine.
Vede caro sig. Scontrino, quando si accusa qualcuno, sia con lo scritto che verbalmente, bisogna assumersi le proprie responsabilità, visto che sarà così “felice di raccontare”, noi saremo altrettanto “felici di ascoltarla” e se sarà il caso anche di difenderci nelle giuste sedi come si conviene in un paese civile, pertanto riteniamo che le pubbliche scuse nei nostri confronti siano quantomeno doverose da parte sua.
Ormai, sembra sia divenuta una moda attaccare la petizione popolare contro l'istituzione del parco e delegittimare l'operato dell'associazione e quello dei suoi componenti; ma ci chiediamo: perchè il fronte del SI' non organizza una propria petizione popolare per l'istituzione del parco, visto che sono così convinti che la popolazione stia tutta dalla loro parte?
Cosa impedisce loro di organizzarsi e lottare per tutto ciò in cui credono, civilmente, senza attaccare e denigrare chi la pensa diversamente?
Questa è la grande civiltà che contraddistingue il nostro paese, quando non si può entrare dalla porta principale, meglio farlo dalla finestra, diffondendo falsità e schiacciando l'avversario denigrandolo, perchè non si ha il coraggio di affrontarlo ad armi pari.
Da oggi in poi ci difenderemo ribattendo colpo su colpo, non ci saranno più sconti per nessuno e siamo ancora più convinti nel dire NO AL PARCO.
Iniziamo da coloro che ritengono la questione Parco solo una questione di “caccia” e non comporterebbe alcun altro vincolo, bene, discutiamo pure di caccia, sull'argomento ci sia consentita una breve replica al dott. Michele Giacomantonio ed al consigliere Pietro Lo Cascio.
Caro dott. Giacomantonio, forse lei disconosce il numero di cacciatori presenti nelle sette isole, (circa 350), ma soprattutto abbiamo potuto tristemente notare che disconosce totalmente la legge 157/92 e le altre leggi che regolano l'esercizio dell'attività venatoria, tutte le cose che lei puntualmente ha elencato sono di per sé già vietate dalle suddette leggi e per le quali sono previste sanzioni particolarmente pesanti.
Non si comprende, ancora, quale privacy del cittadino possa ledere la caccia, visto che viene esercitata in spazi aperti e non certamente dentro il terrazzo di casa sua.
Sicuramente, invece, quanto afferma il consigliere Lo Cascio è vero, nelle isole la caccia non dà occupazione, ma non ci sembra che i relatori si siano limitati a discutere prevalentemente di caccia, quando si è parlato di modifica della L. 394/91 per rendere queste “riserve indiane” più vivibili, probabilmente il consigliere si era appisolato.
Giustamente la caccia è solo un hobby, come lo è la pesca dilettantistica o la raccolta di funghi, ed allora impediamo anche queste attività, impediamo alla gente anche di respirare e di vivere; la domenica, impediamogli di mettere il naso fuori dalla porta, da oggi in poi, dobbiamo metterci in testa che le isole non sono solo degli eoliani, ma sono anche dei turisti e bisogna preservarle per assicurarle alle generazioni future.
E' chiaro, il Parco si deve fare perchè è solo la caccia il principale problema, per le proprietà dei cittadini, per l'agricoltura, per la pesca e per il futuro dei nostri figli non ci sarebbe alcun problema, il parco è il paese dei balocchi, soldi, occupazione, finanziamenti, successo e caramelle a volontà per tutti, complimenti vivissimi, consigliere Lo Cascio, lei sì che ha proprio centrato il problema!!!
Cordiali Saluti.
I membri dell'Associazione LA VOCE EOLIANA
E' PROPRIO IL CASO DI DIRLO, meno male che c'è la Prestigiacomo...altrimenti i convegni organizzati dal Comune di Lipari si svolgerebbero in famiglia!!!
I membri dell'Associazione La Voce Eoliana si scusano con il gruppo consiliare di Pantelleria Libera se non è stato possibile leggere il loro comunicato durante il convegno sul Parco alla presenza del Ministro Prestigiacomo e con la delegazione delle Egadi, venuta da così lontano senza che abbia neppure potuto prendere la parola ed andata via schifata e disgustata.
Ci scusiamo inoltre, con il nostro relatore, Avv. D'Aniello e con quelli dell'Associazione Cacciatori Eoliani, dr Stango e sig. Pinotti per il trattamento ricevuto durante il convegno, ci scusiamo anche a nome di chi, oggi, fa passare per un enorme successo un convegno che si è dimostrato solo un fiasco a livello mediatico, nonostante le migliaia di inviti distribuiti in tutte le isole e l'ampia pubblicità, ed un disastro per l'informazione ed il confronto.
Nonostante la qualificata e prestigiosa presenza, cioè quella del Ministro, a prendere parte al convegno, c'erano solo un centinaio di cittadini, di cui una buona parte contrari al parco, i familiari dei relatori, i consiglieri di maggioranza, i soliti albergatori, gli ambientalisti, nonché anche diversi turisti che dopo avere scattato qualche foto si sono allontanati dalla sala.
E' stata più significativa e massiccia la presenza di popolazione al consiglio comunale tenutosi a Pianoconte (circa 150 persone), eppure lì non c'era il Ministro Prestigiacomo, da ciò si evince quanto ormai la popolazione sia divenuta diffidente ed abbia perso ogni fiducia nei confronti dell'operato di questa nostra classe politica, tutto ciò dovrebbe indurli alla riflessione.
Probabilmente, se fossero venuti solo i relatori, i rappresentanti della Regione Sicilia ed il Senatore D'Alì, il numero dei presenti si sarebbe drasticamente dimezzato, pertanto sul successo del convegno e sulla massiccia presenza di persone, ci sarebbe molto, ma molto da discutere!!!
Molti dei presenti erano venuti anche per ascoltare i nostri relatori, probabilmente se la Voce Eoliana avesse deciso di non prendere parte al convegno e non presentare alcun relatore, il fiasco sarebbe stato maggiormente colossale, le immagini sul sito del dott. Sarpi, parlano chiaro, escludiamo tutte le forze dell'ordine presenti lì solo per la tutela dell'ordine pubblico e per la tutela dell'incolumità del Ministro, i relatori ed i loro familiari nonchè i consiglieri di maggioranza e provate a contare bene, avrete subito la percezione dei reali numeri del convegno.
La Voce Eoliana ha partecipato al suddetto convegno, indicando anche i propri relatori, al fine di avere un serio e democratico confronto.
Per quanto riguarda il livello tecnico che politico, non abbiamo sicuramente nulla da eccepire, tuttavia, avremmo sicuramente preferito un gemellaggio con dei cittadini di comuni che ricadono all'interno di un Parco Nazionale per sentire anche il parere di costoro, cioè, il parere di chi il Parco effettivamente lo subisce e non solo di chi i parchi li istituisce o li gestisce.
Per la Voce Eoliana non ha potuto parlare nessun relatore alla presenza del Ministro, l'Avv. D'Aniello ha fatto il suo intervento solo nel pomeriggio alla presenza di una quindicina di persone e per pochi minuti, ormai non aveva neppure più senso restare lì e fare bei discorsi, se lo abbiamo fatto è stato solo per educazione nei confronti dei presenti, favorevoli e contrari al parco, lo stesso è avvenuto per il dr Stango dell'Associazione Cacciatori Eoliani ( al quale comunque Lipari.biz ha dato voce p.p.).
Ci saremmo aspettati dall'Amministrazione quantomeno le pubbliche scuse anche per il tempo che ha fatto perdere ai relatori facendoli venire da così lontano, piuttosto che sbandierare clamorosi successi, peraltro mai ottenuti, di chi vuole vincere ad ogni costo, dove con una mano ci propone il dialogo e con l'altra nasconde il coltello dietro la schiena.
Per il resto, non siamo abituati a polemizzare con chi scrive sui blog, rispettando il pensiero altrui, anche perchè il pensiero del cittadino, di qualsiasi estrazione sociale, merita sempre il massimo rispetto, ma reputiamo sicuramente gravissime le accuse sollevate nei confronti dell'associazione da parte del sig. Tony Scontrino, dove afferma: “ho partecipato al recente confronto sul Parco che si è tenuto a Lipari sabato 27 Luglio, e sono rimasto sbigottito dalle motivazioni che hanno indotto 4055 eoliani a dire NO al parco, sinceramente sentiti i pareri di tanti dei firmatari che si occupano di giri in barca, pescatori e coltivatori delle parti alte delle isole, l’associazione La Voce Eoliana ha fomentato tali persone raccontandogli divieti assurdi (direi di pura fantasia, tipica eoliana) che se sarà il caso sarò felice di raccontare”.
Caro sig. Scontrino, è facile dire “sentiti i pareri di tanti firmatari”, ed attaccare gratuitamente qualcuno, persona o associazione che sia, faccia i nomi di questi tanti “firmatari” che la Voce Eoliana avrebbe “fomentato” e soprattutto faccia anche i nomi di coloro che li avrebbero fomentati.
Se ricerca sul dizionario la parola “fomentare”, significa “istigare qualcuno non malignità”, è chiara la presenza del dolo nella fomentazione, pertanto prima di utilizzare simili espressioni, fossimo in lei, ce ne guarderemmo bene, posto che le informazioni divulgate sui blog, dalla Voce Eoliana, sono tratte da eminenti testate giornalistiche (Repubblica, Corriere della Sera ecc.) e non dal primo arrivato, né i membri dell'associazione hanno mai tenuto incontri pubblici per le campagne divulgando notizie sui parchi.
Come abbiamo già in precedenza ricordato, la Voce Eoliana è composta da stimati professionisti e giovani laureati, anche con idee politiche diverse, che credono in ciò che fanno, giusto o sbagliato che sia, non ha importanza, ma ciò non toglie che si possa infangare la nostra immagine.
Vede caro sig. Scontrino, quando si accusa qualcuno, sia con lo scritto che verbalmente, bisogna assumersi le proprie responsabilità, visto che sarà così “felice di raccontare”, noi saremo altrettanto “felici di ascoltarla” e se sarà il caso anche di difenderci nelle giuste sedi come si conviene in un paese civile, pertanto riteniamo che le pubbliche scuse nei nostri confronti siano quantomeno doverose da parte sua.
Ormai, sembra sia divenuta una moda attaccare la petizione popolare contro l'istituzione del parco e delegittimare l'operato dell'associazione e quello dei suoi componenti; ma ci chiediamo: perchè il fronte del SI' non organizza una propria petizione popolare per l'istituzione del parco, visto che sono così convinti che la popolazione stia tutta dalla loro parte?
Cosa impedisce loro di organizzarsi e lottare per tutto ciò in cui credono, civilmente, senza attaccare e denigrare chi la pensa diversamente?
Questa è la grande civiltà che contraddistingue il nostro paese, quando non si può entrare dalla porta principale, meglio farlo dalla finestra, diffondendo falsità e schiacciando l'avversario denigrandolo, perchè non si ha il coraggio di affrontarlo ad armi pari.
Da oggi in poi ci difenderemo ribattendo colpo su colpo, non ci saranno più sconti per nessuno e siamo ancora più convinti nel dire NO AL PARCO.
Iniziamo da coloro che ritengono la questione Parco solo una questione di “caccia” e non comporterebbe alcun altro vincolo, bene, discutiamo pure di caccia, sull'argomento ci sia consentita una breve replica al dott. Michele Giacomantonio ed al consigliere Pietro Lo Cascio.
Caro dott. Giacomantonio, forse lei disconosce il numero di cacciatori presenti nelle sette isole, (circa 350), ma soprattutto abbiamo potuto tristemente notare che disconosce totalmente la legge 157/92 e le altre leggi che regolano l'esercizio dell'attività venatoria, tutte le cose che lei puntualmente ha elencato sono di per sé già vietate dalle suddette leggi e per le quali sono previste sanzioni particolarmente pesanti.
Non si comprende, ancora, quale privacy del cittadino possa ledere la caccia, visto che viene esercitata in spazi aperti e non certamente dentro il terrazzo di casa sua.
Sicuramente, invece, quanto afferma il consigliere Lo Cascio è vero, nelle isole la caccia non dà occupazione, ma non ci sembra che i relatori si siano limitati a discutere prevalentemente di caccia, quando si è parlato di modifica della L. 394/91 per rendere queste “riserve indiane” più vivibili, probabilmente il consigliere si era appisolato.
Giustamente la caccia è solo un hobby, come lo è la pesca dilettantistica o la raccolta di funghi, ed allora impediamo anche queste attività, impediamo alla gente anche di respirare e di vivere; la domenica, impediamogli di mettere il naso fuori dalla porta, da oggi in poi, dobbiamo metterci in testa che le isole non sono solo degli eoliani, ma sono anche dei turisti e bisogna preservarle per assicurarle alle generazioni future.
E' chiaro, il Parco si deve fare perchè è solo la caccia il principale problema, per le proprietà dei cittadini, per l'agricoltura, per la pesca e per il futuro dei nostri figli non ci sarebbe alcun problema, il parco è il paese dei balocchi, soldi, occupazione, finanziamenti, successo e caramelle a volontà per tutti, complimenti vivissimi, consigliere Lo Cascio, lei sì che ha proprio centrato il problema!!!
Cordiali Saluti.
I membri dell'Associazione LA VOCE EOLIANA
Germanà (PDL): "Sono sulla stessa linea del consiglio comunale di Lipari, che si è giustamente dichiarato contrario a costituire il Parco delle Eolie"
“In Italia ci sono 800 parchi che offrono lavoro a 80 mila persone, non entro nel merito della gestione dei parchi di tutte le Regioni, ma, in qualità di membro della Commissione Ambiente della Camera, vorrei esprimere una considerazione su quelli siciliani, di cui quattro privi degli organi e con commissari nominati dal Presidente Lombardo, che costituiscono quindi una degenerazione nella cattiva amministrazione che si fonda sulle solite logiche clientelari dell’Mpa, che hanno trasformato anche i Parchi in inutili poltronifici, la cui unica funzione è quella di risucchiare arbitrariamente risorse”.
Il deputato del Pdl Nino Germanà, commenta i tagli del 50% e quindi da 50 a 25 milioni di euro, dei fondi destinati a 24 parchi e altrettante aree marine protette, previsto dalla manovra finanziaria, riconoscendo al “Ministro Prestigiacomo grande competenza e ottime capacità, ma si devono fare gli opportuni distinguo valutando caso per caso, per questo eleggo il Parco dei Nebrodi ad emblema dei baracconi, e mi affretto ad aggiungere che arreca gravissimi danni agli allevatori e di conseguenza, alla microeconomia dell’intera zona.”
“Pur rispettando le decisioni del Governo, voglio schierarmi ed uniformarmi alla linea seguita dal consiglio comunale di Lipari, che si è giustamente dichiarato contrario alla costituzione di un parco dell’Eolie – conclude il deputato messinese – bisogna quindi avallare le istanze e la volontà che proviene dal popolo sovrano, che si esprime attraverso il Consiglio che fa della condivisione la sua bandiera, e che purtroppo a Lipari, non è stato tenuto nella debita considerazione, così come sono state trascurate le 4.500 firme raccolte dai cittadini. Bisogna quindi essere più attenti a condurre battaglie oltranziste contro i tagli senza prima aver improntato la gestione a criteri di efficienza e produttività, ma soprattutto adempiamo all’obbligo di dare risposte alla volontà popolare e al territorio”.
Il deputato del Pdl Nino Germanà, commenta i tagli del 50% e quindi da 50 a 25 milioni di euro, dei fondi destinati a 24 parchi e altrettante aree marine protette, previsto dalla manovra finanziaria, riconoscendo al “Ministro Prestigiacomo grande competenza e ottime capacità, ma si devono fare gli opportuni distinguo valutando caso per caso, per questo eleggo il Parco dei Nebrodi ad emblema dei baracconi, e mi affretto ad aggiungere che arreca gravissimi danni agli allevatori e di conseguenza, alla microeconomia dell’intera zona.”
“Pur rispettando le decisioni del Governo, voglio schierarmi ed uniformarmi alla linea seguita dal consiglio comunale di Lipari, che si è giustamente dichiarato contrario alla costituzione di un parco dell’Eolie – conclude il deputato messinese – bisogna quindi avallare le istanze e la volontà che proviene dal popolo sovrano, che si esprime attraverso il Consiglio che fa della condivisione la sua bandiera, e che purtroppo a Lipari, non è stato tenuto nella debita considerazione, così come sono state trascurate le 4.500 firme raccolte dai cittadini. Bisogna quindi essere più attenti a condurre battaglie oltranziste contro i tagli senza prima aver improntato la gestione a criteri di efficienza e produttività, ma soprattutto adempiamo all’obbligo di dare risposte alla volontà popolare e al territorio”.
Eolie in Video. Premiato Xie Zi di Albano
Si è concluso domenica 18 luglio, il concorso per cortometraggi “Eolie in video”, una delle sezioni della XXVII^ edizione del Festival “Un mare di Cinema” organizzato dal Centro Studi Eoliano. Alla cerimonia finale hanno partecipato il Direttore Artistico del Festival, Giuseppe Ministeri; il Presidente della Provincia, Nanni Ricevuto; il sindaco di Lipari, Mariano Bruno; il presidente del Centro Studi Eoliani, Nino Saltalamacchia.
Le trentacinque pellicole in gara, selezionate dalla curatrice della Rassegna, Silvia Scerrino, sono state valutate da due giurie: quella tecnica composta dal cineasta marocchino Ahmed Boulane, dalla giornalista Laura Delli Colli e dalla documentarista Giovanna Gagliardo e quella popolare costituita da studenti delle scuole medie eoliane.
Questi i verdetti:
GIURIA TECNICA
Il Premio del Concorso “Eolie in video” 2010 è stato assegnato all’unanimità al film XIE ZI di Giuseppe Marco Albano (Italia): “La società multietnica di oggi negli occhi di un bambino, felice sintesi di attualità e memoria cinematografica con un’ implicita ma evidente dichiarazione d’amore per i film che, fin dagli anni del Neorealismo, hanno reso grande il cinema italiano nel mondo. Denuncia, ironia e racconto poetico”.
Segnalando ancora una volta l’originalità e la regia, già matura, di un film pluripremiato in altri festival nazionali e internazionali come L’arbitro di Paolo Zucca (Italia), sono stati poi assegnate le seguenti menzioni speciali:
-per la qualità complessiva dell’impianto narrativo e tecnico a Salomè
- Una storia di Raffaele Buranelli (Italia)
-per la capacità di affrontare il dramma di tutte le guerre del mondo attraverso lo sguardo disarmante di un’infanzia perduta ad Habibi di Davide Del Degan (Italia)
-per la sintesi fulminante e il suo spirito sarcastico a Il resto di Franco Di Pietro (Italia)
-perché è la prima importante conferma dello scambio di esperienze tra Italia e Marocco, attraverso la Scuola dei mestieri del cinema di Casablanca a Triciclo frigo di Khadija Zoubiri (Marocco)
GIURIA POPOLARE
La giuria popolare ha decretato miglior cortometraggio per l’edizione “Eolie in video” 2010 il film L’UOMO DEI SOGNI di Alessandro Capitani (Italia): “per avere saputo raccontare con brillante ironia e fervida immaginazione la storia d’amore ideale che e’auspicata nell’animo dei piu’ romantici, reputando eccellenti e magistrali la regia, la sceneggiatura e la recitazione”.
Assegnata una menzione speciale al cortometraggio di Oggi gira cosi di Sydney Sibilia (Italia), “per essere riuscito a narrare, con esilerante sarcasmo e spiccata abilita’, l’intrecciarsi di emozioni, casualita’, destini e vicende dei personaggi protagonisti di una bizzarra e singolare giornata, ritenendo soddisfacenti la regia e la recitazione”.
Altri riconoscimenti assegnati:
- Premio Campus, decretato dai ragazzi che hanno partecipato al ciclo di lezioni. Scelto FINDING GRANDMA di Gretchen Becker
- Premio Social World Film Festival. Scelto THE FORGOTTEN COAST di David Scott Leatherwood
Le trentacinque pellicole in gara, selezionate dalla curatrice della Rassegna, Silvia Scerrino, sono state valutate da due giurie: quella tecnica composta dal cineasta marocchino Ahmed Boulane, dalla giornalista Laura Delli Colli e dalla documentarista Giovanna Gagliardo e quella popolare costituita da studenti delle scuole medie eoliane.
Questi i verdetti:
GIURIA TECNICA
Il Premio del Concorso “Eolie in video” 2010 è stato assegnato all’unanimità al film XIE ZI di Giuseppe Marco Albano (Italia): “La società multietnica di oggi negli occhi di un bambino, felice sintesi di attualità e memoria cinematografica con un’ implicita ma evidente dichiarazione d’amore per i film che, fin dagli anni del Neorealismo, hanno reso grande il cinema italiano nel mondo. Denuncia, ironia e racconto poetico”.
Segnalando ancora una volta l’originalità e la regia, già matura, di un film pluripremiato in altri festival nazionali e internazionali come L’arbitro di Paolo Zucca (Italia), sono stati poi assegnate le seguenti menzioni speciali:
-per la qualità complessiva dell’impianto narrativo e tecnico a Salomè
- Una storia di Raffaele Buranelli (Italia)
-per la capacità di affrontare il dramma di tutte le guerre del mondo attraverso lo sguardo disarmante di un’infanzia perduta ad Habibi di Davide Del Degan (Italia)
-per la sintesi fulminante e il suo spirito sarcastico a Il resto di Franco Di Pietro (Italia)
-perché è la prima importante conferma dello scambio di esperienze tra Italia e Marocco, attraverso la Scuola dei mestieri del cinema di Casablanca a Triciclo frigo di Khadija Zoubiri (Marocco)
GIURIA POPOLARE
La giuria popolare ha decretato miglior cortometraggio per l’edizione “Eolie in video” 2010 il film L’UOMO DEI SOGNI di Alessandro Capitani (Italia): “per avere saputo raccontare con brillante ironia e fervida immaginazione la storia d’amore ideale che e’auspicata nell’animo dei piu’ romantici, reputando eccellenti e magistrali la regia, la sceneggiatura e la recitazione”.
Assegnata una menzione speciale al cortometraggio di Oggi gira cosi di Sydney Sibilia (Italia), “per essere riuscito a narrare, con esilerante sarcasmo e spiccata abilita’, l’intrecciarsi di emozioni, casualita’, destini e vicende dei personaggi protagonisti di una bizzarra e singolare giornata, ritenendo soddisfacenti la regia e la recitazione”.
Altri riconoscimenti assegnati:
- Premio Campus, decretato dai ragazzi che hanno partecipato al ciclo di lezioni. Scelto FINDING GRANDMA di Gretchen Becker
- Premio Social World Film Festival. Scelto THE FORGOTTEN COAST di David Scott Leatherwood
Lipari: Parcheggi pubblici a pagamento. L'interrogazione di Giacomo Biviano
"Parcheggi pubblici a pagamento" è l'oggetto dell'interrogazione che il consigliere Giacomo Biviano ha inoltrato al sindaco di Lipari, Mariano Bruno
Egregio Sindaco
Con avviso pubblico del 08/06/2010 il Dirigente Russo e l’Assessore Giannò invitavano ad una manifestazione di interesse per la selezione di proposte finalizzate alla “gestione sperimentale dei parcheggi pubblici a pagamento e della rilevazione delle infrazioni al Codice della Strada riguardanti la sosta, attraverso l’utilizzo di strumentazione elettronica”. Un gestione di circa 300 posti auto distribuiti nelle seguenti zone: zona 1 - Parcheggio Cappuccini; zona 2 – Parcheggio S.Anna; zona 3 – Via M. Fl. Profilio; zona 4 – Parcheggio Canneto – Calandra; zona 5 – Via Cesare Battisti; zona 6 – Via Marina Garibaldi.
E’ chiara, pertanto, l’intenzione dell’Amministrazione Comunale di individuare in queste zone, in tutto o in parte, dei parcheggi a pagamento.
Decisione o intenzione che non condivido assolutamente per i seguenti motivi:
E’ già presente su Lipari, in una zona centrale e vicino al porto, un mega parcheggio multipiano a pagamento, gestito da privati, che non esaurisce mai tutti i posti a disposizione;
Lo stesso Codice della Strada impone, comunque, l’esistenza di un adeguato numero di parcheggi liberi, alternati a quelli a pagamento, che attualmente, se si considera il megaparcheggio e la recente area dei Cappuccini destinata a mercatino, verrebbero a mancare;
La grave crisi economica che attraversa la nostra comunità, aggravata dalle politiche tributarie scellerate della sua Amministrazione, non permette ulteriori sacrifici, come questo, ai nostri concittadini.
Questo sistema porterebbe, presumibilmente e per lo più, dei vantaggi economici al gestore privato delle apparecchiature elettroniche utilizzate per il rilevamento delle infrazioni al codice della strada e poco al nostro Comune.
Ritengo, invece, utile continuare a prevedere nelle suddette zone, in particolar modo vicino al centro storico, un buon numero di parcheggi a tempo regolati da disco orario.
Suggerisco, inoltre, di concertare con i gestori del megaparcheggio, almeno per la stagione estiva, sempre che questo non sia già previsto nell’attuale contratto d’affidamento, un orario continuato che permetta sempre di poter usufruire del parcheggio, anche in qualsiasi ora della notte.
Alla luce di quanto sopra, la interrogo per sapere:
Se la sua Amministrazione ha ancora intenzione d’istituire dei parcheggi a pagamento nelle suddette zone;
Se si, se il numero di parcheggi a pagamento previsto nelle suddette zone non contrasta con le attuali leggi del codice della strada che prevedono altrettanti o , comunque, un numero adeguato di parcheggi liberi;
Quali saranno gli eventuali costi orari per gli automobilisti e per quanto tempo, o per quali periodi, s’intende mantenere questo tipo di parcheggi;
Si richiede risposta scritta.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
Dott. Giacomo Biviano
Egregio Sindaco
Con avviso pubblico del 08/06/2010 il Dirigente Russo e l’Assessore Giannò invitavano ad una manifestazione di interesse per la selezione di proposte finalizzate alla “gestione sperimentale dei parcheggi pubblici a pagamento e della rilevazione delle infrazioni al Codice della Strada riguardanti la sosta, attraverso l’utilizzo di strumentazione elettronica”. Un gestione di circa 300 posti auto distribuiti nelle seguenti zone: zona 1 - Parcheggio Cappuccini; zona 2 – Parcheggio S.Anna; zona 3 – Via M. Fl. Profilio; zona 4 – Parcheggio Canneto – Calandra; zona 5 – Via Cesare Battisti; zona 6 – Via Marina Garibaldi.
E’ chiara, pertanto, l’intenzione dell’Amministrazione Comunale di individuare in queste zone, in tutto o in parte, dei parcheggi a pagamento.
Decisione o intenzione che non condivido assolutamente per i seguenti motivi:
E’ già presente su Lipari, in una zona centrale e vicino al porto, un mega parcheggio multipiano a pagamento, gestito da privati, che non esaurisce mai tutti i posti a disposizione;
Lo stesso Codice della Strada impone, comunque, l’esistenza di un adeguato numero di parcheggi liberi, alternati a quelli a pagamento, che attualmente, se si considera il megaparcheggio e la recente area dei Cappuccini destinata a mercatino, verrebbero a mancare;
La grave crisi economica che attraversa la nostra comunità, aggravata dalle politiche tributarie scellerate della sua Amministrazione, non permette ulteriori sacrifici, come questo, ai nostri concittadini.
Questo sistema porterebbe, presumibilmente e per lo più, dei vantaggi economici al gestore privato delle apparecchiature elettroniche utilizzate per il rilevamento delle infrazioni al codice della strada e poco al nostro Comune.
Ritengo, invece, utile continuare a prevedere nelle suddette zone, in particolar modo vicino al centro storico, un buon numero di parcheggi a tempo regolati da disco orario.
Suggerisco, inoltre, di concertare con i gestori del megaparcheggio, almeno per la stagione estiva, sempre che questo non sia già previsto nell’attuale contratto d’affidamento, un orario continuato che permetta sempre di poter usufruire del parcheggio, anche in qualsiasi ora della notte.
Alla luce di quanto sopra, la interrogo per sapere:
Se la sua Amministrazione ha ancora intenzione d’istituire dei parcheggi a pagamento nelle suddette zone;
Se si, se il numero di parcheggi a pagamento previsto nelle suddette zone non contrasta con le attuali leggi del codice della strada che prevedono altrettanti o , comunque, un numero adeguato di parcheggi liberi;
Quali saranno gli eventuali costi orari per gli automobilisti e per quanto tempo, o per quali periodi, s’intende mantenere questo tipo di parcheggi;
Si richiede risposta scritta.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
Dott. Giacomo Biviano
Come erano le Eolie ..e gli eoliani (68° puntata) (R)
Continua il "viaggio fotografico" attraverso la rubrica "Come erano le Eolie...e gli eoliani".Per molti sarà un viaggio nel passato, per altri sarà uno scoprire un parte delle "radici", una parte di queste isole e di coloro che le hanno popolato ed amate, per molti rivedere volti conosciuti, per altri ancora rivedersi.. come non si è più.
Chiunque volesse contribuire alla riuscita di questa rubrica e vuole proporre foto delle Eolie, di personaggi, di avvenimenti può farcele pervenire a questa http://ssarpi@libero.it
In caso di problemi di scannerizzazione si possono affidare a noi foto contattandoci al 339.57.98.235.
Le foto cartacee saranno restituite.
NELLE FOTO:
1) Netturbini a Lipari nei pressi di Marina Corta
2) Famiglia La Greca in attesa di imbarcarsi in Australia sulla Marconi per tornare a Lipari
3) IV B Ist. Tecnico "G. Arcoleo di Lipari". In basso da sinistra: Nanni Ricevuto (attuale presidente della Provincia, allora professore), Marilena Mirabito, Rita Mirabito, Paola Ferlazzo, Wanda Mezzapica/ In alto da sinistra: Salvuccio Spinella, Mimmo Fonti, Annuccio Di Mech, Agostino Portelli
4) Neve a Lipari (fine anni '90)
5) La formazione dei Lupi di mare che vinse il campionato di terza categoria- Da sinistra verso destra(in basso): Li Donni S.- Ferlazzo - Amato - Mangano - Portelli - Sarpi - Puglisi - Giardina Marco - Felice Natoli / Da sinistra verso destra (in alto): Fichera - Favata - Pellegrino - Sciacchitano - D'Ambra - Gallo F. - Greco V. - Li Castro - Giardina S. - Gugliotta - Li Donni P.- Gallo
Chiunque volesse contribuire alla riuscita di questa rubrica e vuole proporre foto delle Eolie, di personaggi, di avvenimenti può farcele pervenire a questa http://ssarpi@libero.it
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Le foto cartacee saranno restituite.
NELLE FOTO:
1) Netturbini a Lipari nei pressi di Marina Corta
2) Famiglia La Greca in attesa di imbarcarsi in Australia sulla Marconi per tornare a Lipari
3) IV B Ist. Tecnico "G. Arcoleo di Lipari". In basso da sinistra: Nanni Ricevuto (attuale presidente della Provincia, allora professore), Marilena Mirabito, Rita Mirabito, Paola Ferlazzo, Wanda Mezzapica/ In alto da sinistra: Salvuccio Spinella, Mimmo Fonti, Annuccio Di Mech, Agostino Portelli
4) Neve a Lipari (fine anni '90)
5) La formazione dei Lupi di mare che vinse il campionato di terza categoria- Da sinistra verso destra(in basso): Li Donni S.- Ferlazzo - Amato - Mangano - Portelli - Sarpi - Puglisi - Giardina Marco - Felice Natoli / Da sinistra verso destra (in alto): Fichera - Favata - Pellegrino - Sciacchitano - D'Ambra - Gallo F. - Greco V. - Li Castro - Giardina S. - Gugliotta - Li Donni P.- Gallo
lunedì 19 luglio 2010
S.M. Salina: I festeggianti per la patrona S. Marina
Si sono conclusi sabato sera a S.M. Salina i festeggiamenti in onore della Patrona S.Marina. Molto partecipata la celebrazione solenne presieduta da S. E. Monsignor Bommarito, Arcivescovo Emerito di Catania. Presenti i quattro Sindaci eoliani,i rappresentanti locali delle forze e i comandanti Le Grottaglie della Marina Militare e Persano della G.di F, oltre alla confraternite di San Bartolomeo e di Santa Marina.
Soddisfatto si è dichiarato il Canonico Alessandro Lo Nardo, parroco di Santa Marina Salina e Lingua, il quale ha ringraziato Mons. Bommarito di aver accettato l’invito a presenziare le celebrazioni in onore della Patrona Santa Marina.
Mons. Bommarito ha anche voluto visitare la sede provvisoria del Sindaco posta sul molo commerciale dichiarando di condividere le motivazioni che sono alla base della protesta del primo cittadino, e assicurando allo stesso Sindaco il proprio sostegno verso le numerose difficoltà che quotidianamente si trova a dover affrontare.
VI PROPONIAMO UN BREVE VIDEO-FOTOGRAFICO
Soddisfatto si è dichiarato il Canonico Alessandro Lo Nardo, parroco di Santa Marina Salina e Lingua, il quale ha ringraziato Mons. Bommarito di aver accettato l’invito a presenziare le celebrazioni in onore della Patrona Santa Marina.
Mons. Bommarito ha anche voluto visitare la sede provvisoria del Sindaco posta sul molo commerciale dichiarando di condividere le motivazioni che sono alla base della protesta del primo cittadino, e assicurando allo stesso Sindaco il proprio sostegno verso le numerose difficoltà che quotidianamente si trova a dover affrontare.
VI PROPONIAMO UN BREVE VIDEO-FOTOGRAFICO
VULCANO (ME): ARRESTATO DAI CARABINIERI PER USURA UN COMMERCIANTE DI 77 ANNI.
Così come vi avevamo anticipato stamattina i carabinieri hanno effettuato un arresto nell'isola di Vulcano a carico di un residente del posto. Pur conoscendone il nome ed il reato contestatogli avevamo preferito non rendere pubblico il tutto in attesa del COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL COMANDO PROVINCIALE DELL'ARMA.
Comunicato che è stato emesso e che integralmente riportiamo, titolo compreso:
Poco dopo le 8.00 di questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, nei confronti di CORRIERI Francesco, 77enne nativo di Lipari (ME), coniugato, imprenditore nel settore turistico e della ristorazione, incensurato, in quanto ritenuto responsabile di usura.
L’uomo, secondo quanto emerso nel corso delle indagini dei Carabinieri, nel periodo 2001-2010, avrebbe richiesto un interesse annuo pari al 209%, al suo creditore, titolare di un’attività di ristorazione sull’Isola di Vulcano.
Le indagini dei Carabinieri erano scattate nei primi mesi del 2010 su segnalazione del responsabile dell’associazione antiracket ACIAP di Patti, dr. Giuseppe SCANDURRA (Presidente della Federazione Antiracket Italiana), al quale la vittima, esasperata per la situazione debitoria che oramai si era consolidata, si era rivolta con coraggio e con fiducia nella speranza di uscire definitivamente dal tunnel del racket.
Nel corso degli accertamenti investigativi effettuati dai Carabinieri, è emerso che il CORRIERI, a seguito di un debito pari a 2.750.000 lire quale corrispettivo di un canone di locazione che nel 2001 vantava nei confronti della vittima, a distanza di 9 anni avrebbe preteso dalla stessa un saldo totale di 26.000,00 €uro e quindi con un interesse annuo del 209%.
A conclusione delle indagini, l’A.G. della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, nel concordare pienamente con le risultanze investigative dei militari dell’Arma, richiedeva al GIP del locale Tribunale l’emissione di un provvedimento cautelare nei confronti di CORRIERI Francesco.
Questa mattina, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Milazzo, collaborati dai militari della Stazione Carabinieri di Vulcano, hanno quindi dato esecuzione al provvedimento di custodia cautelare nei confronti di CORRIERI Francesco che, dopo le formalità di rito, è stato ristretto presso il proprio domicilio dove permarrà in regime di arresti domiciliari.
Comunicato che è stato emesso e che integralmente riportiamo, titolo compreso:
Poco dopo le 8.00 di questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, nei confronti di CORRIERI Francesco, 77enne nativo di Lipari (ME), coniugato, imprenditore nel settore turistico e della ristorazione, incensurato, in quanto ritenuto responsabile di usura.
L’uomo, secondo quanto emerso nel corso delle indagini dei Carabinieri, nel periodo 2001-2010, avrebbe richiesto un interesse annuo pari al 209%, al suo creditore, titolare di un’attività di ristorazione sull’Isola di Vulcano.
Le indagini dei Carabinieri erano scattate nei primi mesi del 2010 su segnalazione del responsabile dell’associazione antiracket ACIAP di Patti, dr. Giuseppe SCANDURRA (Presidente della Federazione Antiracket Italiana), al quale la vittima, esasperata per la situazione debitoria che oramai si era consolidata, si era rivolta con coraggio e con fiducia nella speranza di uscire definitivamente dal tunnel del racket.
Nel corso degli accertamenti investigativi effettuati dai Carabinieri, è emerso che il CORRIERI, a seguito di un debito pari a 2.750.000 lire quale corrispettivo di un canone di locazione che nel 2001 vantava nei confronti della vittima, a distanza di 9 anni avrebbe preteso dalla stessa un saldo totale di 26.000,00 €uro e quindi con un interesse annuo del 209%.
A conclusione delle indagini, l’A.G. della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, nel concordare pienamente con le risultanze investigative dei militari dell’Arma, richiedeva al GIP del locale Tribunale l’emissione di un provvedimento cautelare nei confronti di CORRIERI Francesco.
Questa mattina, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Milazzo, collaborati dai militari della Stazione Carabinieri di Vulcano, hanno quindi dato esecuzione al provvedimento di custodia cautelare nei confronti di CORRIERI Francesco che, dopo le formalità di rito, è stato ristretto presso il proprio domicilio dove permarrà in regime di arresti domiciliari.
A proposito del parco. "Non credo che avere un brutto parco sia meglio che non averne nessuno". (di Michele Giacomantonio)
(Michele Giacomantonio) Un po´ preso da alcuni problemi familiari e un po´ frastornato da una ridda di dichiarazioni per lo più attestate ai margini del problema senza scalfirne la sostanza, ho fino ad oggi evitato di dire la mia opinione sul Parco delle Eolie. Anche perché è un problema complesso che rischia di rimandare ad altri problemi all´infinito. Cercherò di essere chiaro a rischio di apparire schematico.
Comincio col dire che il Parco è una grande opportunità perché permette di rendere produttivi vincoli esistenti che fino ad oggi sono apparsi come puri e semplici impedimenti e questo grazie al fatto che a questi vincoli dovrebbe essere preposta una autorità (su questo torneremo più avanti) che ha i poteri di fare progetti, concorrere a finanziamenti e non solo quelli relativi al parco (ci sono anche i Fondi europei, i fondi di Heritage List, ecc.). Finalmente grazie alla istituzione del Parco i famosi vincoli stabiliti dal piano paesistico, dalle riserve, dai SIC ecc. cessano di essere puri e semplici divieti e diventano opportunità per creare nuovo sviluppo e nuova occupazione.
Questo premesso bisogna porci alcuni interrogativi e fra i tanti possibili soprattutto due: di quali vincoli si tratta? chi è che gestisce il parco?
Molte delle critiche che ho sentito non riguardano il significato e l´opportunità del parco ma le risposte che sono state date o che si crede siano state date a questi due interrogativi. Cominciamo col primo: quali vincoli?
Ma c´è bisogno veramente di nuovi vincoli oltre quelli del piano paesistico, delle riserve orientate e dei Sic? Non credo proprio, c´è anzi da razionalizzare e da rendere coerenti quelli esistenti. Io ricordo che quando si parlò dei vincoli del Piano paesistico, allora ero Sindaco, fui decisamente favorevole al Piano ma mi battei contro alcune incongruenze che rischiavano di metterlo in cattiva luce e le incongruenze erano che non si riconoscevano adeguatamente le aree per la realizzazione di servizi pubblici essenziali a cominciare da quelli per la raccolta, il pretrattamento e lo smistamento dei rifiuti solidi urbani soprattutto nelle isole minori. Ricordo uno scontro clamoroso col Sovrintendente di Messina sull´area di stoccaggio di Alicudi. Altri problemi nascevano incredibilmente per le strutture relative all´energia solare. Quindi il vero primo problema da chiarire è se vengono aggiunti nuovi vincoli rilevanti a quelli esistenti e la ragione di queste nuove limitazioni. E quindi eventualmente la battaglia va fatta contro questi nuovi vincoli e non al Parco in se. Ma per favore non si parli dei vincoli alla caccia. A costo di inimicarmi le cospicue schiere di cacciatori liparesi (ma quanti saranno mai?) voglio dire che, proprio per la caccia, un po´ di limitazioni mi sembrano opportune. Non è tollerabile che con l´alibi della caccia si possa scorazzare come meglio si crede nelle proprietà private distruggendo campi seminati, colture, piombando nella privacy delle famiglie.
Il secondo problema è chi dovrà gestire il parco. Qui l´atteggiamento del Sindaco di Lipari che ha cercato di farne un fatto personale tenendo all´oscuro persino il Consiglio comunale, ha creato una serie di malumori e di sospetti. Anche il modo in cui è stato gestito il convegno di sabato scorso rientra in questa logica tutta privatistica del sindaco. Da qui l´impressione che ci sia una sua candidatura alla futura gestione. Ambizione legittima se non fosse per i risultati di questa Amministrazione negli otto -nove anni che l´abbiamo sperimentata. Il modo come è stata costituita la società del porto non certo trasparente; il modo come è stata gestita la società del porto di cui nulla si sa e Lipari non solo rischia di non avere più il megaporto - che non è un male- ma corre il pericolo di non avere più nemmeno un porto che garantisca l´approdo sicuro; le tristi vicende relative al ciclo dell´acqua ferme a come erano dieci anni fa con il rischio che si perdano seriamente i finanziamenti; il modo come è stato gestito il discorso dei trasporti marittimi distruggendo conquiste maturate nel corso di decenni; e via di questo passo. Può questo personale politico garantire una adeguata gestione del Parco? Può garantire che non si creino consorterie private ma che si portino avanti gli interessi delle isole? Può garantire che si abbiano capacità e volontà di dare vita a progetti virtuosi e creare, finalmente, quello sviluppo sostenibile che vuol dire anche ricchezza e lavoro? Ecco, molti degli atteggiamenti riguardanti il parco, sicuramente presenti in molti amici della sinistra questo temono: che il Parco delle Eolie diventi un carrozzone per continuare a perpetrare il clientelismo e l´abusivismo che hanno caratterizzato gli ultimi otto anni. Per questo, non credo che avere un brutto parco sia meglio che non averne nessuno. Forse prudenza vorrebbe che prima liberassimo l´isola ....dai Proci.
Michele Giacomantonio
Comincio col dire che il Parco è una grande opportunità perché permette di rendere produttivi vincoli esistenti che fino ad oggi sono apparsi come puri e semplici impedimenti e questo grazie al fatto che a questi vincoli dovrebbe essere preposta una autorità (su questo torneremo più avanti) che ha i poteri di fare progetti, concorrere a finanziamenti e non solo quelli relativi al parco (ci sono anche i Fondi europei, i fondi di Heritage List, ecc.). Finalmente grazie alla istituzione del Parco i famosi vincoli stabiliti dal piano paesistico, dalle riserve, dai SIC ecc. cessano di essere puri e semplici divieti e diventano opportunità per creare nuovo sviluppo e nuova occupazione.
Questo premesso bisogna porci alcuni interrogativi e fra i tanti possibili soprattutto due: di quali vincoli si tratta? chi è che gestisce il parco?
Molte delle critiche che ho sentito non riguardano il significato e l´opportunità del parco ma le risposte che sono state date o che si crede siano state date a questi due interrogativi. Cominciamo col primo: quali vincoli?
Ma c´è bisogno veramente di nuovi vincoli oltre quelli del piano paesistico, delle riserve orientate e dei Sic? Non credo proprio, c´è anzi da razionalizzare e da rendere coerenti quelli esistenti. Io ricordo che quando si parlò dei vincoli del Piano paesistico, allora ero Sindaco, fui decisamente favorevole al Piano ma mi battei contro alcune incongruenze che rischiavano di metterlo in cattiva luce e le incongruenze erano che non si riconoscevano adeguatamente le aree per la realizzazione di servizi pubblici essenziali a cominciare da quelli per la raccolta, il pretrattamento e lo smistamento dei rifiuti solidi urbani soprattutto nelle isole minori. Ricordo uno scontro clamoroso col Sovrintendente di Messina sull´area di stoccaggio di Alicudi. Altri problemi nascevano incredibilmente per le strutture relative all´energia solare. Quindi il vero primo problema da chiarire è se vengono aggiunti nuovi vincoli rilevanti a quelli esistenti e la ragione di queste nuove limitazioni. E quindi eventualmente la battaglia va fatta contro questi nuovi vincoli e non al Parco in se. Ma per favore non si parli dei vincoli alla caccia. A costo di inimicarmi le cospicue schiere di cacciatori liparesi (ma quanti saranno mai?) voglio dire che, proprio per la caccia, un po´ di limitazioni mi sembrano opportune. Non è tollerabile che con l´alibi della caccia si possa scorazzare come meglio si crede nelle proprietà private distruggendo campi seminati, colture, piombando nella privacy delle famiglie.
Il secondo problema è chi dovrà gestire il parco. Qui l´atteggiamento del Sindaco di Lipari che ha cercato di farne un fatto personale tenendo all´oscuro persino il Consiglio comunale, ha creato una serie di malumori e di sospetti. Anche il modo in cui è stato gestito il convegno di sabato scorso rientra in questa logica tutta privatistica del sindaco. Da qui l´impressione che ci sia una sua candidatura alla futura gestione. Ambizione legittima se non fosse per i risultati di questa Amministrazione negli otto -nove anni che l´abbiamo sperimentata. Il modo come è stata costituita la società del porto non certo trasparente; il modo come è stata gestita la società del porto di cui nulla si sa e Lipari non solo rischia di non avere più il megaporto - che non è un male- ma corre il pericolo di non avere più nemmeno un porto che garantisca l´approdo sicuro; le tristi vicende relative al ciclo dell´acqua ferme a come erano dieci anni fa con il rischio che si perdano seriamente i finanziamenti; il modo come è stato gestito il discorso dei trasporti marittimi distruggendo conquiste maturate nel corso di decenni; e via di questo passo. Può questo personale politico garantire una adeguata gestione del Parco? Può garantire che non si creino consorterie private ma che si portino avanti gli interessi delle isole? Può garantire che si abbiano capacità e volontà di dare vita a progetti virtuosi e creare, finalmente, quello sviluppo sostenibile che vuol dire anche ricchezza e lavoro? Ecco, molti degli atteggiamenti riguardanti il parco, sicuramente presenti in molti amici della sinistra questo temono: che il Parco delle Eolie diventi un carrozzone per continuare a perpetrare il clientelismo e l´abusivismo che hanno caratterizzato gli ultimi otto anni. Per questo, non credo che avere un brutto parco sia meglio che non averne nessuno. Forse prudenza vorrebbe che prima liberassimo l´isola ....dai Proci.
Michele Giacomantonio
Brevi
Da domani a Lingua lavori al Faro - Con nota prot. n. 5500 del 19.07.2010 a firma del Comandante C.V. Le Grottaglie, il Comando Zona Fari di Messina ha comunicato al Comune di Santa Marina Salina che il 20luglio inizieranno i lavori di ordinaria manutenzione del Faro di Punta Lingua. Gli interventi che interesseranno la torre luminosa, la cui durata è stimata in 7 giorni, rientrano nel computo delle azioni volte a ripristinare le condizioni indispensabili alla funzionalità del segnalamento, compromessa dall’azione dei marosi dello scorso gennaio. Questo è il primo intervento che sarà effettuato sulla struttura dopo decenni e che permetterà un ritorno agli antichi splendori dell’edificio.
UN MARE DI CINEMA: MERCOLEDI 21 LUGLIO 2010, ALLE ORE 11, NELLA SALA CONFERENZE DI PALAZZO DEI LEONI, CONFERENZA DI CHIUSURA DEL FESTIVAL.
Mercoledì 21 luglio 2010, alle ore 11, nella Sala Conferenze della Provincia regionale, conferenza stampa di chiusura del Festival “Un mare di Cinema”, svoltosi alle Eolie dal 8 al 18 luglio 2010. Alla riunione parteciperanno: il presidente della Provincia, on. Nanni Ricevuto; il direttore artistico della manifestazione, Giuseppe Ministeri; il presidente del “Centro Studi Eoliani”, Nino Saltalamacchia; il presidente di Federalberghi Isole Minori, Cristian Del Bono; il sindaco di Lipari, Mariano Bruno, il sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo ed il sindaco di Malfa, Salvatore Longhitano.
L’appuntamento servirà a fare il punto sulla kermesse. Saranno resi i noti i vincitori del concorso per cortometraggi “Eolie in video”,giunto alla XII^ edizione.
UN MARE DI CINEMA: MERCOLEDI 21 LUGLIO 2010, ALLE ORE 11, NELLA SALA CONFERENZE DI PALAZZO DEI LEONI, CONFERENZA DI CHIUSURA DEL FESTIVAL.
Mercoledì 21 luglio 2010, alle ore 11, nella Sala Conferenze della Provincia regionale, conferenza stampa di chiusura del Festival “Un mare di Cinema”, svoltosi alle Eolie dal 8 al 18 luglio 2010. Alla riunione parteciperanno: il presidente della Provincia, on. Nanni Ricevuto; il direttore artistico della manifestazione, Giuseppe Ministeri; il presidente del “Centro Studi Eoliani”, Nino Saltalamacchia; il presidente di Federalberghi Isole Minori, Cristian Del Bono; il sindaco di Lipari, Mariano Bruno, il sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo ed il sindaco di Malfa, Salvatore Longhitano.
L’appuntamento servirà a fare il punto sulla kermesse. Saranno resi i noti i vincitori del concorso per cortometraggi “Eolie in video”,giunto alla XII^ edizione.
Convegno sul parco delle Eolie. Parla il sindaco Bruno
Convegno sul Parco delle Eolie, la linea dell'amministrazione, il "Parco dei vulcani", la delibera "anti-parco" del consiglio comunale, il rapporto con l'assessore Famà, il "mega-porto". Sono l'oggetto di una "pepata" intervista di circa 16 minuti realizzata stamani con il sindaco Mariano Bruno
Come erano le Eolie ..e gli eoliani (67° puntata) (R)
Continua il "viaggio fotografico" attraverso la rubrica "Come erano le Eolie...e gli eoliani".
Per molti sarà un viaggio nel passato, per altri sarà uno scoprire un parte delle "radici", una parte di queste isole e di coloro che le hanno popolato ed amate, per molti rivedere volti conosciuti, per altri ancora rivedersi.. come non si è più.
Chiunque volesse contribuire alla riuscita di questa rubrica e vuole proporre foto delle Eolie, di personaggi, di avvenimenti può farcele pervenire a questa mail ssarpi@libero.it
In caso di problemi di scannerizzazione si possono affidare a noi foto contattandoci al 339.57.98.235.
Le foto cartacee saranno restituite.
NELLE FOTO:
1) Minicuzzu nella salita di San Giuseppe
2) Livio D'Ambra
3) Il Luigi Rizzo a Marina Corta
4) Una formazione del Quattropani
5) Una formazione del Canneto
Per molti sarà un viaggio nel passato, per altri sarà uno scoprire un parte delle "radici", una parte di queste isole e di coloro che le hanno popolato ed amate, per molti rivedere volti conosciuti, per altri ancora rivedersi.. come non si è più.
Chiunque volesse contribuire alla riuscita di questa rubrica e vuole proporre foto delle Eolie, di personaggi, di avvenimenti può farcele pervenire a questa mail ssarpi@libero.it
In caso di problemi di scannerizzazione si possono affidare a noi foto contattandoci al 339.57.98.235.
Le foto cartacee saranno restituite.
NELLE FOTO:
1) Minicuzzu nella salita di San Giuseppe
2) Livio D'Ambra
3) Il Luigi Rizzo a Marina Corta
4) Una formazione del Quattropani
5) Una formazione del Canneto
Convegno sul Parco delle Eolie. L'opinione di Aldo Natoli
(Aldo Natoli) Il convegno celebrato il 17 sull’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie, organizzato dall’Amministrazione del Comune di Lipari, non ha sciolto alcuna delle perplessità che attualmente dividono il Paese e la classe politica. L’unico risultato conseguito è quello di averci fatto conoscere un Ministro della Repubblica, l’On.le Stefania Prestigiacomo, attenta, preparata, intelligente, corretta e responsabile. Ed è proprio questo elemento che deve consentire a tutti di dare il proprio contributo sulla vicenda con maggiore serenità. Le osservazioni del Ministro mi hanno fatto ricordare quando un altro Ministro, l’On. Carlo Donat-Cattin, chiamato anni addietro a visitare le cave di pomice per le problematiche legate alla “silicosi”. La ditta titolare delle cave alle prime luci dell’alba aveva fatto gettare acqua in tutta la zona per non far sollevare “la polvere bianca”, il Ministro ebbe a dire alle maestranze riunite: “non sono alcune secchiate d’acqua che possono bendare gli occhi di un Ministro”. Oggi, non a caso, il Ministro Prestigiacomo ha affermato di non essere venuta a Lipari per partecipare ad un convegno per ascoltare dei relatori, ma per sentire la voce e le ragioni dei cittadini. “Credevo- ha ribadito- di dover partecipare ad una riunione del Consiglio Comunale e non ad un convegno”. Parole forti che debbono far riflettere gli organizzatori dell’incontro, dal quale emergono i seguenti risultati:
1) la volontà del Ministro Prestigiacomo di prendere le dovute distanze dal Convegno;
2) la volontà del Ministro Prestigiacomo di dare al Consiglio Comunale la sua giusta collocazione istituzionale per assumere ogni decisione sull’istituendo Parco. Ed in tal senso ha chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale garantendo la sua presenza.
3) la volontà del Ministro Prestigiacomo di bocciare sul nascere la proposta mediatrice del Sindaco Mariano Bruno di procedere all’istituzione del “Parco dei Vulcani” per giungere in una fase successiva a quella del Parco in questione.
4) la volontà del Ministro Prestigiacomo di portare a compimento la procedura per l’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie, già legge dello Stato, mediante un confronto ed una condivisione della popolazione.
Certamente, sia il Ministro che l’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente, non possono non tenere conto che circa 4.050 cittadini si sono espressi negativamente su tale istituzione e che il Consiglio Comunale a maggioranza ha espresso il proprio “no”. A proposito di maggioranza è opportuno ricordare al Sindaco Bruno che in democrazia questa si ottiene con un semplice voto in più, e non come le schedine del Totocalcio. Non possono non tenere conto che la tutela del territorio deve iniziare dal mare, dalle spiagge e dai porti, maggiormente aggrediti da una cementificazione selvaggia e da progetti invasivi dell’ambiente che si vuole proteggere, fino a raggiungere le campagne. Che trattavasi di un incontro “pilotato”, rivolto più ad imporre la volontà degli organizzatori che a conoscere la verità sui Parchi, lo abbiamo intuito subito dopo aver letto l’elenco dei relatori. Le esperienze dei rappresentanti del Parco delle Cinque Terre, del Parco del Lambro, del Parco Toscano, sono sicuramente meritevoli di attenzioni, anche se si tratta di territori con realtà e culture diverse da quelle eoliane (la caccia al cinghiale è una risorsa economica, ma la caccia ai conigli è un hobby). Inoltre nessuno ha spiegato perché sono molto riluttanti a pubblicare i propri bilanci. Ci aspettavamo infatti relazioni che mettessero in rilievo gli aspetti giuridici, le opportunità positive e negative. Insomma i vantaggi e gli svantaggi di un Parco. Ci aspettavamo un Assessorato Regionale meno retorico ed offuscato da molte contraddizioni. Il convegno doveva essere un’occasione per chiarire e non per convincere. Un’occasione per ascoltare la voce dei protagonisti, come richiesto dal Ministro, ovvero dell’uomo isolano, che il Sindaco ha inteso collocare nel suo intervento al centro della vicenda. Ma dichiarare chiusi i lavori alla partenza dell’illustre ospite, per riprenderli dopo il rimprovero dello stesso Ministro, a sala ormai deserta, ritengo che sia la chiara dimostrazione del risultato che si voleva conseguire. Si tratta, a parere del sottoscritto, di una grande occasione sciupata per le ragioni del “si”.
1) la volontà del Ministro Prestigiacomo di prendere le dovute distanze dal Convegno;
2) la volontà del Ministro Prestigiacomo di dare al Consiglio Comunale la sua giusta collocazione istituzionale per assumere ogni decisione sull’istituendo Parco. Ed in tal senso ha chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale garantendo la sua presenza.
3) la volontà del Ministro Prestigiacomo di bocciare sul nascere la proposta mediatrice del Sindaco Mariano Bruno di procedere all’istituzione del “Parco dei Vulcani” per giungere in una fase successiva a quella del Parco in questione.
4) la volontà del Ministro Prestigiacomo di portare a compimento la procedura per l’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie, già legge dello Stato, mediante un confronto ed una condivisione della popolazione.
Certamente, sia il Ministro che l’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente, non possono non tenere conto che circa 4.050 cittadini si sono espressi negativamente su tale istituzione e che il Consiglio Comunale a maggioranza ha espresso il proprio “no”. A proposito di maggioranza è opportuno ricordare al Sindaco Bruno che in democrazia questa si ottiene con un semplice voto in più, e non come le schedine del Totocalcio. Non possono non tenere conto che la tutela del territorio deve iniziare dal mare, dalle spiagge e dai porti, maggiormente aggrediti da una cementificazione selvaggia e da progetti invasivi dell’ambiente che si vuole proteggere, fino a raggiungere le campagne. Che trattavasi di un incontro “pilotato”, rivolto più ad imporre la volontà degli organizzatori che a conoscere la verità sui Parchi, lo abbiamo intuito subito dopo aver letto l’elenco dei relatori. Le esperienze dei rappresentanti del Parco delle Cinque Terre, del Parco del Lambro, del Parco Toscano, sono sicuramente meritevoli di attenzioni, anche se si tratta di territori con realtà e culture diverse da quelle eoliane (la caccia al cinghiale è una risorsa economica, ma la caccia ai conigli è un hobby). Inoltre nessuno ha spiegato perché sono molto riluttanti a pubblicare i propri bilanci. Ci aspettavamo infatti relazioni che mettessero in rilievo gli aspetti giuridici, le opportunità positive e negative. Insomma i vantaggi e gli svantaggi di un Parco. Ci aspettavamo un Assessorato Regionale meno retorico ed offuscato da molte contraddizioni. Il convegno doveva essere un’occasione per chiarire e non per convincere. Un’occasione per ascoltare la voce dei protagonisti, come richiesto dal Ministro, ovvero dell’uomo isolano, che il Sindaco ha inteso collocare nel suo intervento al centro della vicenda. Ma dichiarare chiusi i lavori alla partenza dell’illustre ospite, per riprenderli dopo il rimprovero dello stesso Ministro, a sala ormai deserta, ritengo che sia la chiara dimostrazione del risultato che si voleva conseguire. Si tratta, a parere del sottoscritto, di una grande occasione sciupata per le ragioni del “si”.
Maria SS.MA di Porto Salvo. Coinvolgente e partecipatissima processione in mare. E in serata il clou con i giochi d'artificio
Coinvolgente e partecipatissima sia in terra che in mare è stata la processione che si è tenuta ieri sera a Lipari in onore di Maria SS.MA. di Porto Salvo. Particolarmente avvincente è stato il momento in cui l'imbarcazione di Bartolo Russo, con a bordo la Madonna, si è portato praticamente a ridosso della spiaggia limitrofa alla chiesa. Una festa, sia quella religiosa che folclorica, perfettamente riuscita grazie all'impegno del presidente del Comitato Franco Giunta e dei suoi pochi (anche se erano in tanti sulla carta) collaboratori. Una festa che si è conclusa con una breve performance di Alberto Urso (da Ti lascio una canzone, degli Eolindios e con i tradizionali giochi d'artificio. In attesa (per i prossimi giorni) di ampi servizi video-fotografici, con inedite foto e riprese anche dal mare, dell'intero spettacolo pirotecnico, vi proponiamo una carrellata fotografica e un breve video
domenica 18 luglio 2010
Convegno-confronto sul Parco delle Eolie. Le considerazioni di Lo Cascio
Gentile Direttore,
anche io ho partecipato al convegno sul Parco Nazionale delle Eolie e, senza volere intasare il suo giornale on-line, mi piacerebbe esprimere alcune considerazioni che ritengo possano essere di qualche utilità, se non altro, per chi ieri non c’era ma segue la rassegna di informazioni e di opinioni sulla giornata di ieri.
Personalmente, ho trovato particolarmente stimolanti, oltre che davvero qualificanti, gli interventi i direttori dei parchi dell’Arcipelago Toscano e delle Cinque Terre e del presidente di Federparchi, che non hanno nascosto le difficoltà che i parchi – come tutte le amministrazioni – sono costretti ad affrontare a causa delle ristrettezze economiche imposta da una manovra schizofrenica e iniqua (non mi risulta infatti che tutti i capitoli di spesa abbiano subito tagli proporzionati), ma sono riusciti a fare trapelare – nei pochi minuti disponibili – alcuni dei risultati conseguiti durante gli ultimi anni (per esempio i progetti con fondi europei, che producono occupazione), le loro positive ricadute per le comunità, e persino obiettivi futuri. Per questo, per la corretta informazione che hanno contribuito finalmente a fare veicolare, desidero ringraziarli sentitamente.
Ho anche apprezzato gli interventi dei relatori del “no”, che hanno saputo fare emergere con chiarezza quale è il principale problema connesso all’istituzione dei parchi nazionali: la caccia. Ma la caccia è un hobby, non un’esigenza economica delle comunità: la caccia diverte chi la pratica, ma non produce occupazione. Non possiamo mettere sui piatti della stessa bilancia la caccia e la scelta di un modello di sviluppo per le Eolie, perché sarebbe veramente grottesco condizionare un’opportunità futura con delle velleità – anche se comprensibili – di un gruppo di appassionati: il nostro è un paese che ha sacrificato 40 posti di lavoro per rimanere coerente con una scelta, quella di rimanere nell’ambito della World Heritage List, e sarebbe offensivo – a maggior ragione a fronte del fatto che ad oggi non sia ancora stata individuata una reale e definitiva soluzione per questi lavoratori – privilegiare le istanze di chi coltiva quello che, per quanto “nobile” (come sostengono i miei amici cacciatori), è e resta un passatempo.
Infine, leggo le opinioni dell’avv. Pajno, che rispetto, ma dalle quali non posso non dissentire quando afferma che l’assenza dei celebri 4050 firmatari della petizione era frutto del “giustificato disinteresse al convegno essendo convinta che si sarebbe trattato di una semplice passerella di personaggi appositamente invitati per vendere il prodotto parco”… mi risulta che la locale associazione dei cacciatori e la “Voce eoliana” abbiano infatti richiesto e ottenuto di essere rappresentate da un numero di relatori pari a quelli che si sarebbero espressi a favore del parco: e allora, questa “passerella” o va bene tutta, o non si alimenta con la partecipazione di rappresentanti, per poi rinnegarla se il risultato emerso è difforme dalle aspettative. Più che “saggezza popolare”, questo racconto delle “riunioni” dove si sarebbe premeditata la diserzione ha il sapore di una mistificazione della realtà. Aggiungo che l’avv. Pajno doveva essere distratto se scrive “avremmo voluto chiedere alla presidente del parco dell'arcipelago toscano come mai dichiara alla stampa … perchè, da un lato, definisce la situazione del proprio ente … oramai alla "canna del gas" per mancanza di personale e di finanziamenti (tanto da dover utilizzare il proprio computer personale, da avere un enorme arretrato nella evasione delle pratiche dei cittadini, ivi compresi i condoni e, da ultimo, da non poter più controllare, ad esempio, l'isola di Pianosa) e, dall'altro, illustra, ancora una volta, i presunti vantaggi dei parchi perorandone l'ennesima istituzione”; quando il suo collega Mandarano, infatti, ha finalmente rotto gli indugi e rivolto la fatidica domanda alla Zanichelli, questa ha fornito una risposta esauriente che lei, evidentemente, non ha ritenuto di volere ascoltare.
L’avv. Pajno, insieme al quale ho avuto il piacere di partecipare giorni fa a un dibattito presso il circolo dei pensionati, sa bene che i confronti sono occasioni preziose che apportano informazione e ricchezza culturale alla nostra comunità, e mi permetto di rammentargli che liquidarli come “passerelle” pre-confezionate non aiuta la delicata fase che le nostre isole devono affrontare, quella di un confronto ad ampio raggio su un tema di fondamentale importanza come quello del Parco Nazionale, e del futuro stesso delle Eolie.
Cordialmente
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà
anche io ho partecipato al convegno sul Parco Nazionale delle Eolie e, senza volere intasare il suo giornale on-line, mi piacerebbe esprimere alcune considerazioni che ritengo possano essere di qualche utilità, se non altro, per chi ieri non c’era ma segue la rassegna di informazioni e di opinioni sulla giornata di ieri.
Personalmente, ho trovato particolarmente stimolanti, oltre che davvero qualificanti, gli interventi i direttori dei parchi dell’Arcipelago Toscano e delle Cinque Terre e del presidente di Federparchi, che non hanno nascosto le difficoltà che i parchi – come tutte le amministrazioni – sono costretti ad affrontare a causa delle ristrettezze economiche imposta da una manovra schizofrenica e iniqua (non mi risulta infatti che tutti i capitoli di spesa abbiano subito tagli proporzionati), ma sono riusciti a fare trapelare – nei pochi minuti disponibili – alcuni dei risultati conseguiti durante gli ultimi anni (per esempio i progetti con fondi europei, che producono occupazione), le loro positive ricadute per le comunità, e persino obiettivi futuri. Per questo, per la corretta informazione che hanno contribuito finalmente a fare veicolare, desidero ringraziarli sentitamente.
Ho anche apprezzato gli interventi dei relatori del “no”, che hanno saputo fare emergere con chiarezza quale è il principale problema connesso all’istituzione dei parchi nazionali: la caccia. Ma la caccia è un hobby, non un’esigenza economica delle comunità: la caccia diverte chi la pratica, ma non produce occupazione. Non possiamo mettere sui piatti della stessa bilancia la caccia e la scelta di un modello di sviluppo per le Eolie, perché sarebbe veramente grottesco condizionare un’opportunità futura con delle velleità – anche se comprensibili – di un gruppo di appassionati: il nostro è un paese che ha sacrificato 40 posti di lavoro per rimanere coerente con una scelta, quella di rimanere nell’ambito della World Heritage List, e sarebbe offensivo – a maggior ragione a fronte del fatto che ad oggi non sia ancora stata individuata una reale e definitiva soluzione per questi lavoratori – privilegiare le istanze di chi coltiva quello che, per quanto “nobile” (come sostengono i miei amici cacciatori), è e resta un passatempo.
Infine, leggo le opinioni dell’avv. Pajno, che rispetto, ma dalle quali non posso non dissentire quando afferma che l’assenza dei celebri 4050 firmatari della petizione era frutto del “giustificato disinteresse al convegno essendo convinta che si sarebbe trattato di una semplice passerella di personaggi appositamente invitati per vendere il prodotto parco”… mi risulta che la locale associazione dei cacciatori e la “Voce eoliana” abbiano infatti richiesto e ottenuto di essere rappresentate da un numero di relatori pari a quelli che si sarebbero espressi a favore del parco: e allora, questa “passerella” o va bene tutta, o non si alimenta con la partecipazione di rappresentanti, per poi rinnegarla se il risultato emerso è difforme dalle aspettative. Più che “saggezza popolare”, questo racconto delle “riunioni” dove si sarebbe premeditata la diserzione ha il sapore di una mistificazione della realtà. Aggiungo che l’avv. Pajno doveva essere distratto se scrive “avremmo voluto chiedere alla presidente del parco dell'arcipelago toscano come mai dichiara alla stampa … perchè, da un lato, definisce la situazione del proprio ente … oramai alla "canna del gas" per mancanza di personale e di finanziamenti (tanto da dover utilizzare il proprio computer personale, da avere un enorme arretrato nella evasione delle pratiche dei cittadini, ivi compresi i condoni e, da ultimo, da non poter più controllare, ad esempio, l'isola di Pianosa) e, dall'altro, illustra, ancora una volta, i presunti vantaggi dei parchi perorandone l'ennesima istituzione”; quando il suo collega Mandarano, infatti, ha finalmente rotto gli indugi e rivolto la fatidica domanda alla Zanichelli, questa ha fornito una risposta esauriente che lei, evidentemente, non ha ritenuto di volere ascoltare.
L’avv. Pajno, insieme al quale ho avuto il piacere di partecipare giorni fa a un dibattito presso il circolo dei pensionati, sa bene che i confronti sono occasioni preziose che apportano informazione e ricchezza culturale alla nostra comunità, e mi permetto di rammentargli che liquidarli come “passerelle” pre-confezionate non aiuta la delicata fase che le nostre isole devono affrontare, quella di un confronto ad ampio raggio su un tema di fondamentale importanza come quello del Parco Nazionale, e del futuro stesso delle Eolie.
Cordialmente
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà
"Ma quale trionfo del convegno sul Parco delle Eolie...è stata una indecorosa pantomima". Ci scrive l'avv. Pajno, presidente della "Voce eoliana"
Egr. Direttore,
superando la mia innata ritrosia ad esporre le mie opinioni, e le argomentazioni a loro supporto, per il mezzo della stampa (o, come nel caso di specie, della informazione telematica) preferendo, da sempre, essere più diretto e privilegiando il contatto umano (in parole povere: non le mando a dire, le dico) ho deciso di spendere qualche parola su quella "parodia di convegno" che è stato l'incontro del 17 u.s. presso il Palacongressi di Lipari sul tema dell'istituendo (forse) Parco Nazionale delle Isole Eolie.
Intando va rilevato il fallimento di partecipazione popolare - ne ha dato atto anche il Suo giornale on line laddove, correttamente, quantifica in un centinaio (invero ne ho contati personalmente 136) di presenti la platea; se poi consideriamo che tale numero comprendeva anche i relatori - che non hanno trovato posto al tavolo del moderatore - e gli accompagnatori, nonostante gli sforzi "telefonici" dell'Assessore Finocchiaro (soggetto che, personalmente, ritengo oltremodo serio e degno di stima) di coinvolgere il maggior numero possibile di partecipanti anche dalle isole minori, credo che il comunicato stampa del Comune di Lipari sul "Trionfo" della manifestazione si copra di ridicolo da sè medesimo.
Qualcuno potrebbe obiettare: ma dov'erano i 4.050 (invero il totale sfiora le 5.000 firme) firmatari della petizione "NO al Parco" promossa dall'Associazione "La Voce Eoliana"?
La risposta è di una semplicità disarmante: nel corso delle nostre ultime, partecipate, riunioni, la Gente si era espressa per un giustificato disinteresse al convegno essendo convinta che si sarebbe trattato di una semplice passerella di personaggi appositamente invitati per "vendere" il prodotto parco ad una platea spesso poco informata sulle problematiche della delicata materia e nell'ambito del quale la presenza del Ministro dell'Ambiente fungeva da semplice "specchietto per le allodole (tanto per restare in tema di tutela florofaunistica). Uno specchietto dimostratosi però, alla prova dei fatti, privo di appeal.
Devo dire che, ancora una volta, la saggezza popolare, in particolare quella contadina, ha avuto ragione.
Abbiamo assistito infatti ad una indecorosa pantomima ove un ministro della Repubblica, da buon politico, ha parlato a lungo nel corso dei suoi due interventi, riuscendo - come da prassi - a non dire assolutamente nulla di concreto se non che il parco si farà perchè previsto da una legge dello Stato, anche se ha auspicato che ciò possa avvenire nella più ampia intesa con le popolazioni locali.
E' stato come dire al boia di insaponare per bene, qual gesto di cortesia nei confronti del condannato, la corda da passargli poi al collo.
Eppure il buon ministro dovrebbe sapere, e certamente sa, che qualsiasi legge si può modificare o financo abrogare ;arte in cui è insuperabile maestro il suo Presidente del Consiglio e goliardico interprete il suo collega Calderoli, piromane istituzionale; ricordate il falò degli scatoloni - peraltro fisicamente vuoti - che ha dato alle fiamme a simboleggiare le migliaia di leggi dal novello Nerore "abrogate"?
Paradossalmente più serio è stato l'intervento del senatore D'Alì, presidente della Commissione Ambiente del Senato, che tale ipotesi abrogatoria ha ritenuto come percorribile, naturalmente se se ne presentano le condizioni.
Ma, per tornare al convegno, è stato dato ampio ( e non contingentato) spazio ai relatori pro-parco, dal presidente di federparchi, ai direttori dei parchi delle cinque terre e dell'arcipelago toscano, mentre sobrio e stringato l'intervento di Dino Farchi, direttore del parco del Lambro. Naturalmente a senso unico anche la relazione del Dott. Arnone, funzionario apicale dell'Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente.
Pochi, e, viceversa, rigorosamente contingentati, gli interventi della gente (ai quali il ministro non ha riservato soverchie attenzioni ad eccezione dell'intervento dei lavoratori ex PUMEX, che comunque peroravano la loro giusta causa e non erano, ovviamente, particolarmente interessati alla questione parco).
Purtroppo non è stata data la possibilità di ribattere alle mirabilie da mille e una notte illustrate da cotanta armata di personalità; ad esempio avremmo voluto chiedere al direttore del parco delle cinque terre che ci spiegasse il malcontento dei cittadini di Riomaggiore; perchè, ad esempio, si rifiuta sistematicamente di rendere pubblici i bilanci dell'ente parco; perchè la sentieristica del suo parco si presenta (almeno così affermano alcuni movimenti di cittadini) in totale abbandono ad eccezione della famosa "via dell'amore" per percorrere la quale si devono però sborsare cinque euro; perchè molti operatori turistici dei comuni ricadenti nell'ambito di quel parco lamentano una concorrenza sleale dell'ente che possiede in proprio, oltre a ristoranti ed alberghi, financo una agenzia turistica..... e via discettando.
Avremmo voluto chiedere alla presidente del parco dell'arcipelago toscano come mai dichiara alla stampa ( Vds. La Repubblica del 07.07. u.s.- edizione di Genova) perchè, da un lato, definisce la situazione del proprio ente, come di tutti gli altri attualmente già costituiti, oramai alla "canna del gas" per mancanza di personale e di finanziamenti (tanto da dover utilizzare il proprio computer personale, da avere un enorme arretrato nella evasione delle pratiche dei cittadini, ivi compresi i condoni e, da ultimo, da non poter più controllare, ad esempio, l'isola di Pianosa) e, dall'altro, illustra, ancora una volta, i presunti vantaggi dei parchi perorandone l'ennesima istituzione.
Avremmo voluto chiedere al presidente di federparchi cosa ne pensa della decisione del Comune di Portofino di chiedere una consistente riduzione della perimetrazione del proprio parco stante la sofferenza oramai endemica dell'economia locale a causa dei numerosi e scellerati vincoli ivi presenti; o, magari, qual'è il suo giudizio sul parco dell'arcipelago della Maddalena ove basta pagare (anche in abbonamento, una sorta di "prendi tre paghi due" nella migliore tradizione da supermercato) per potervici navigare dentro con buona pace della (presunta) tutela ambientale.
Ma tant'è!
L'importante è che la "gens" abbia ascoltato il verbo dei messia e si sia quindi "formata una opinione"; arguto eufemismo per significare che la popolazione meno conosce della questione e meglio è.
Stendiamo poi un velo pietoso sulla organizzazione del convegno con i relatori (quarda caso tutti di opinioni opposte a quelle dell'amministrazione - e del ministro) che ancora non avevano preso la parola al momento in cui "Sua santità" ha lasciato i lavori per rientrare a Siracusa, ringraziati dal moderatore per la loro semplice presenza e quindi rispediti ingloriosamente (per il Comune) a casa.
Alla violenta e legittima reazione dei pochi rimasti frettolosa e grottesca marcia indietro con i suddetti signori costretti a parlare davanti ad un uditorio oramai vuoto (erano rimaste solo una quindicina di anime).
Questa è, messa crudemente in pratica,la.... "volontà di decidere insieme alla popolazioni locali" di cui (stra)parla il ministro.
Meditate, gente, meditate!
Avv. Angelo Pajno
Presidente della Associazione "La Voce Eoliana"
superando la mia innata ritrosia ad esporre le mie opinioni, e le argomentazioni a loro supporto, per il mezzo della stampa (o, come nel caso di specie, della informazione telematica) preferendo, da sempre, essere più diretto e privilegiando il contatto umano (in parole povere: non le mando a dire, le dico) ho deciso di spendere qualche parola su quella "parodia di convegno" che è stato l'incontro del 17 u.s. presso il Palacongressi di Lipari sul tema dell'istituendo (forse) Parco Nazionale delle Isole Eolie.
Intando va rilevato il fallimento di partecipazione popolare - ne ha dato atto anche il Suo giornale on line laddove, correttamente, quantifica in un centinaio (invero ne ho contati personalmente 136) di presenti la platea; se poi consideriamo che tale numero comprendeva anche i relatori - che non hanno trovato posto al tavolo del moderatore - e gli accompagnatori, nonostante gli sforzi "telefonici" dell'Assessore Finocchiaro (soggetto che, personalmente, ritengo oltremodo serio e degno di stima) di coinvolgere il maggior numero possibile di partecipanti anche dalle isole minori, credo che il comunicato stampa del Comune di Lipari sul "Trionfo" della manifestazione si copra di ridicolo da sè medesimo.
Qualcuno potrebbe obiettare: ma dov'erano i 4.050 (invero il totale sfiora le 5.000 firme) firmatari della petizione "NO al Parco" promossa dall'Associazione "La Voce Eoliana"?
La risposta è di una semplicità disarmante: nel corso delle nostre ultime, partecipate, riunioni, la Gente si era espressa per un giustificato disinteresse al convegno essendo convinta che si sarebbe trattato di una semplice passerella di personaggi appositamente invitati per "vendere" il prodotto parco ad una platea spesso poco informata sulle problematiche della delicata materia e nell'ambito del quale la presenza del Ministro dell'Ambiente fungeva da semplice "specchietto per le allodole (tanto per restare in tema di tutela florofaunistica). Uno specchietto dimostratosi però, alla prova dei fatti, privo di appeal.
Devo dire che, ancora una volta, la saggezza popolare, in particolare quella contadina, ha avuto ragione.
Abbiamo assistito infatti ad una indecorosa pantomima ove un ministro della Repubblica, da buon politico, ha parlato a lungo nel corso dei suoi due interventi, riuscendo - come da prassi - a non dire assolutamente nulla di concreto se non che il parco si farà perchè previsto da una legge dello Stato, anche se ha auspicato che ciò possa avvenire nella più ampia intesa con le popolazioni locali.
E' stato come dire al boia di insaponare per bene, qual gesto di cortesia nei confronti del condannato, la corda da passargli poi al collo.
Eppure il buon ministro dovrebbe sapere, e certamente sa, che qualsiasi legge si può modificare o financo abrogare ;arte in cui è insuperabile maestro il suo Presidente del Consiglio e goliardico interprete il suo collega Calderoli, piromane istituzionale; ricordate il falò degli scatoloni - peraltro fisicamente vuoti - che ha dato alle fiamme a simboleggiare le migliaia di leggi dal novello Nerore "abrogate"?
Paradossalmente più serio è stato l'intervento del senatore D'Alì, presidente della Commissione Ambiente del Senato, che tale ipotesi abrogatoria ha ritenuto come percorribile, naturalmente se se ne presentano le condizioni.
Ma, per tornare al convegno, è stato dato ampio ( e non contingentato) spazio ai relatori pro-parco, dal presidente di federparchi, ai direttori dei parchi delle cinque terre e dell'arcipelago toscano, mentre sobrio e stringato l'intervento di Dino Farchi, direttore del parco del Lambro. Naturalmente a senso unico anche la relazione del Dott. Arnone, funzionario apicale dell'Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente.
Pochi, e, viceversa, rigorosamente contingentati, gli interventi della gente (ai quali il ministro non ha riservato soverchie attenzioni ad eccezione dell'intervento dei lavoratori ex PUMEX, che comunque peroravano la loro giusta causa e non erano, ovviamente, particolarmente interessati alla questione parco).
Purtroppo non è stata data la possibilità di ribattere alle mirabilie da mille e una notte illustrate da cotanta armata di personalità; ad esempio avremmo voluto chiedere al direttore del parco delle cinque terre che ci spiegasse il malcontento dei cittadini di Riomaggiore; perchè, ad esempio, si rifiuta sistematicamente di rendere pubblici i bilanci dell'ente parco; perchè la sentieristica del suo parco si presenta (almeno così affermano alcuni movimenti di cittadini) in totale abbandono ad eccezione della famosa "via dell'amore" per percorrere la quale si devono però sborsare cinque euro; perchè molti operatori turistici dei comuni ricadenti nell'ambito di quel parco lamentano una concorrenza sleale dell'ente che possiede in proprio, oltre a ristoranti ed alberghi, financo una agenzia turistica..... e via discettando.
Avremmo voluto chiedere alla presidente del parco dell'arcipelago toscano come mai dichiara alla stampa ( Vds. La Repubblica del 07.07. u.s.- edizione di Genova) perchè, da un lato, definisce la situazione del proprio ente, come di tutti gli altri attualmente già costituiti, oramai alla "canna del gas" per mancanza di personale e di finanziamenti (tanto da dover utilizzare il proprio computer personale, da avere un enorme arretrato nella evasione delle pratiche dei cittadini, ivi compresi i condoni e, da ultimo, da non poter più controllare, ad esempio, l'isola di Pianosa) e, dall'altro, illustra, ancora una volta, i presunti vantaggi dei parchi perorandone l'ennesima istituzione.
Avremmo voluto chiedere al presidente di federparchi cosa ne pensa della decisione del Comune di Portofino di chiedere una consistente riduzione della perimetrazione del proprio parco stante la sofferenza oramai endemica dell'economia locale a causa dei numerosi e scellerati vincoli ivi presenti; o, magari, qual'è il suo giudizio sul parco dell'arcipelago della Maddalena ove basta pagare (anche in abbonamento, una sorta di "prendi tre paghi due" nella migliore tradizione da supermercato) per potervici navigare dentro con buona pace della (presunta) tutela ambientale.
Ma tant'è!
L'importante è che la "gens" abbia ascoltato il verbo dei messia e si sia quindi "formata una opinione"; arguto eufemismo per significare che la popolazione meno conosce della questione e meglio è.
Stendiamo poi un velo pietoso sulla organizzazione del convegno con i relatori (quarda caso tutti di opinioni opposte a quelle dell'amministrazione - e del ministro) che ancora non avevano preso la parola al momento in cui "Sua santità" ha lasciato i lavori per rientrare a Siracusa, ringraziati dal moderatore per la loro semplice presenza e quindi rispediti ingloriosamente (per il Comune) a casa.
Alla violenta e legittima reazione dei pochi rimasti frettolosa e grottesca marcia indietro con i suddetti signori costretti a parlare davanti ad un uditorio oramai vuoto (erano rimaste solo una quindicina di anime).
Questa è, messa crudemente in pratica,la.... "volontà di decidere insieme alla popolazioni locali" di cui (stra)parla il ministro.
Meditate, gente, meditate!
Avv. Angelo Pajno
Presidente della Associazione "La Voce Eoliana"
"Considerazioni sul futuro Parco delle Eolie". Ci scrive Tony Scontrino dell'associazione Bluoltremare.
Caro direttore,
ho partecipato al recente confronto sul Parco che si è tenuto a Lipari sabato 27 Luglio, e sono rimasto sbigottito dalle motivazioni che hanno indotto 4055 eoliani a dire NO al parco, sinceramente sentiti i pareri di tanti dei firmatari che si occupano di giri in barca, pescatori e coltivatori delle parti alte delle isole, l’associazione La Voce Eoliana ha fomentato tali persone raccontandogli divieti assurdi (direi di pura fantasia, tipica eoliana) che se sarà il caso sarò felice di raccontare. A parte questa nota polemica che mi stava a cuore raccontare vorrei fare delle considerazioni sul futuro Parco delle Eolie.
Siamo tutti consapevoli che le caratteristiche di naturalità dell'Arcipelago hanno subito, nel corso degli anni, un notevole impoverimento. Negli ultimi anni stiamo assistendo, e i numeri sono testimoni, che la bellezza dei paesaggi, le caratteristiche geomorfologiche delle isole non bastano più per attrarre turisti e gli amministratori locali dovrebbero cominciare a riflettere. Le isole dove sono forti gli interessi economici hanno subito, e ancora oggi ne risentono, gravi conseguenze ambientali.
Fino ad ora l'economia delle isole Eolie si è basata su "monoculture”, che però hanno causato notevoli problemi in quanto fondate su risorse limitate. L'agricoltura non può essere l'unica fonte di guadagno, come non lo possono essere la pesca o il turismo. Infatti nel corso della storia dell'Arcipelago si sono sempre verificati episodi che hanno compromesso la possibilità di sopravvivenza degli abitanti, con conseguenti emigrazioni degli eoliani verso paesi stranieri.
Negli ultimi anni la "monocultura" economica è stata rappresentata dal turismo balneare di massa concentrato nei mesi estivi. Questo ha portato ad uno sviluppo veloce e diretto soprattutto di alcune categorie, ad esempio del settore edilizio, che negli anni passati è stato interessato da un notevole incremento ma che oggi inizia ad entrare in crisi: la sua crescita esponenziale e a volte indiscriminata non può però essere considerata compatibile con lo sviluppo sostenibile, data la limitatezza del territorio.
La necessità di operare azioni di salvaguardia era apparsa evidente già negli anni ottanta, quando furono redatte le prime leggi regionali per l'istituzione di Riserve naturali. Alla solerzia del legislatore non era però seguita una rapida azione e così si è accresciuta la distanza tra teoria e realtà. Le Riserve delle isole Eolie esistono sulla carta dal 1981, ma anche la Riserva di Salina, istituita nel 1984, non ha realizzato nessuna delle opere previste ed è rimasta una serie di vincoli su un territorio che invece potrebbe avere notevoli potenzialità.
La conservazione, nel caso dell'Arcipelago eoliano, non può essere disgiunta dallo sviluppo delle popolazioni residenti, ma vi è la necessità di svincolarsi da schemi precostituiti o realizzati in ambienti troppo diversi da quelli insulari. È necessario svolgere alcune azioni per imboccare la strada di uno sviluppo che sia veramente sostenibile e duraturo e la realizzazione delle Riserve naturali appare fondamentale all'interno di questo progetto.
Il primo passo deve essere la sensibilizzazione degli abitanti sui problemi ambientali e sulla necessità di conservare le risorse naturali. Gli eoliani hanno il bisogno ed anche la voglia di conoscere meglio il loro territorio e di essere maggiormente coinvolti nelle decisioni che li riguardano. La necessità è quella di intraprendere azioni di sensibilizzazione, comprensione ed educazione ambientale che non rimangano sporadiche, ma che diventino qualcosa di continuativo e presente nella vita degli eoliani. E' importante che vi sia l'attenzione, da parte degli amministratori locali, alle esigenze della popolazione e quindi, in primo luogo, alla cura di strutture ed infrastrutture necessarie allo svolgersi delle normali attività di vita quotidiana, per arrivare poi a provvedere alla creazione di spazi e luoghi dove sia possibile, per adulti e bambini, avvicinarsi all'ambiente nel modo più completo e coinvolgente possibile.
Le riserve non devono rimanere bei progetti sulla carta, ma bisogna realizzare tutte le strutture ad esse collegate (centri di accoglienza, segnaletiche, sentieri, laboratori multimediali...) per permetterne la fruibilità e per creare nuovi posti di lavoro per la popolazione. La creazione nella realtà delle riserve permetterà la destagionalizzazione del turismo e l'avvio di tipologie turistiche particolari (ad esempio il turismo naturalistico, gite scolastiche, vacanze scientifiche) più adatte alle caratteristiche delle isole.
Le Riserve devono diventare un nuovo modo di concepire il rapporto tra l'uomo e il suo ambiente. Naturalmente non devono rappresentare anche queste una "monocultura": la Riserva non deve diventare il fine, come è capitato per tutte le altre attività, ma solo una chiave di lettura diversa della realtà territoriale.
In questo senso tutti i settori economici tradizionali potranno essere recuperati e rilanciati e sarà anche possibile iniziare nuove attività. L'agricoltura si dovrebbe trasformare, nelle zone interne alle Riserve, utilizzando tecniche compatibili con l'ambiente e sfruttando la creazione di appositi marchi di qualità per i prodotti. È inutile tentare di tenere il passo con produzioni quantitativamente ed economicamente più vantaggiose realizzate in altri paesi. Le Eolie, nel campo dell'agricoltura e della produzione in generale, dovranno puntare su prodotti specifici ed appartenenti alla tradizione, coltivati con cura e con particolari tecniche. Non si parla di un ritorno alla preistoria, ma della necessità di coniugare tradizione con innovazione.
Il settore della pesca, in crisi a causa della diminuzione delle disponibilità ittiche, sarà probabilmente aiutato da un'azione di salvaguardia delle risorse naturali. L'impoverimento delle risorse ittiche è stato causato principalmente da tecniche di pesca aggressive attuate da pescatori non dell'arcipelago. La creazione della riserva marina potrà invece determinare una situazione simile a quella di Ustica, in cui i permessi di pesca sono rilasciati a pescatori locali in grado di utilizzare metodi non aggressivi e rispettosi dei tempi di riproduzione delle diverse specie.
Alcuni settori potranno subire una limitazione, come ad esempio quello edilizio, che però non avrebbe avuto molte prospettive anche senza l'istituzione delle riserve. Infatti il territorio di un'isola, in particolare poi quello delle isole Eolie, è per sua natura limitato e non può sopportare un'eccessiva pressione. Un settore redditizio per il futuro, nel campo dell'edilizia, è costituito dai restauri in stile eoliano effettuati sui tanti ruderi o case abbandonate che potrebbero essere poi riutilizzate. Molti infatti sono i possessori di seconde case alle Eolie e soprattutto molti turisti stranieri sono interessati all'acquisto o all'affitto di case in vecchio stile eoliano.
Un altro aspetto su cui puntare per un futuro sostenibile delle Eolie è rappresentato da quello che viene definito "turismo culturale". Il recupero delle tradizioni, delle feste popolari, e della storia di queste terre è fondamentale sia per lo sviluppo economico che per il recupero, da parte degli isolani, dello spirito di appartenenza ad una terra. Il patrimonio culturale delle isole Eolie è di portata internazionale. Il Museo archeologico, grazie all'impegno dei ricercatori che hanno compreso l'importanza dei reperti rinvenuti nell'Arcipelago, è uno dei più importanti a livello europeo.
Tutte le azioni devono essere accompagnate anche da un rilancio dell'immagine delle isole Eolie e ad una maggiore cura nella loro promozione. Nei depliant pubblicitari è necessario fare riferimenti alle bellezze naturali e storiche presenti sull'arcipelago e puntare su quelle. In questo senso va anche rivisto l'atteggiamento degli abitanti di alcune isole in termini di accoglienza dei turisti e l'azione delle Amministrazioni locali per la soluzione di problemi urgenti come la gestione di rifiuti, l'approvvigionamento idrico e il problema energetico, che nei periodi di massima affluenza turistica diventano ingestibili.
Il futuro dell'Arcipelago eoliano dipenderà dall'azione politica che si deciderà di intraprendere e dall'impegno, sia pubblico che privato, per la sua realizzazione. Se la linea sarà quella dello sviluppo sostenibile, la conservazione ne rappresenta il punto di partenza, assieme però alla rilettura e al rilancio delle attività economiche ad essa collegate.
Il problema secondo me non è da ricercare su eventuali vincoli che un Parco o area marina protetta possa dare alla popolazione ma invece quello a cui dobbiamo fare molta attenzione è se chi sarà designato alla guida dell’ente gestore del parco o della riserva marina sia persona qualificata e al di sopra di ogni interesse locale questo è il nocciolo della questione su cui noi tutti siamo impegnati a riflettere, perché noi vogliamo un parco che sia fruibile a tutti!
Un’ultima considerazione: sentiamo tanto parlare di Sviluppo Sostenibile ma sappiamo cosa vuol dire. Nella Conferenza di Rio de Janeiro del 1992 lo sviluppo sostenibile è presentato come lo “sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”.
Lo sviluppo sostenibile si richiama, quindi, in modo pragmatico alla necessità di conciliare due obiettivi fondamentali per la società contemporanea: tutelare gli ecosistemi e promuovere lo sviluppo socio-economico.
E adesso a voi una riflessione: stiamo garantendo un futuro ai nostri figli!!!!
Grazie
Tony Scontrino
Ass. BLUOLTREMARE
EDITORIALE: BEN VENGA IL DIBATTITO E IL CONFRONTO ANCHE TELEMATICO
Come era prevedibile, dopo il convegno-confronto di ieri sul Parco delle Eolie, si cominciano a registrare le prese di posizione (o per meglio dire a distinguere i pro e i contro) nei confronti del Parco stesso.
Eolienews, come nel suo stile darà spazio, a chi vorrà dire la sua , pubblicando lettere firmate da personaggi reali (come nel caso del signor Scontrino e di Luca Chiofalo). Questo per una migliore e maggiore esposizione di idee e nella speranza che un "dibattito" anche telematico possa dare i cittadini il diritto a dire la propria. A farsi delle idee anche attraverso questo tipo di "confronto"
Lettere che, ovviamente al di là delle posizioni, non devono ledere le idee altrui e le persone.
In quest'ottica, abbiamo avuto il dubbio se pubblicare o meno la prima parte di questa lettera dove si parla di "fomentazione". Alla fine abbiamo deciso di farlo poichè già, in altre occasioni, l'associazione chiamata in causa ha smentito queste voci.
Fatto salvo il dovere da parte nostra di riservare lo stesso identico spazio all'Associazione qualora volesse replicare al signor Scontrino.
ho partecipato al recente confronto sul Parco che si è tenuto a Lipari sabato 27 Luglio, e sono rimasto sbigottito dalle motivazioni che hanno indotto 4055 eoliani a dire NO al parco, sinceramente sentiti i pareri di tanti dei firmatari che si occupano di giri in barca, pescatori e coltivatori delle parti alte delle isole, l’associazione La Voce Eoliana ha fomentato tali persone raccontandogli divieti assurdi (direi di pura fantasia, tipica eoliana) che se sarà il caso sarò felice di raccontare. A parte questa nota polemica che mi stava a cuore raccontare vorrei fare delle considerazioni sul futuro Parco delle Eolie.
Siamo tutti consapevoli che le caratteristiche di naturalità dell'Arcipelago hanno subito, nel corso degli anni, un notevole impoverimento. Negli ultimi anni stiamo assistendo, e i numeri sono testimoni, che la bellezza dei paesaggi, le caratteristiche geomorfologiche delle isole non bastano più per attrarre turisti e gli amministratori locali dovrebbero cominciare a riflettere. Le isole dove sono forti gli interessi economici hanno subito, e ancora oggi ne risentono, gravi conseguenze ambientali.
Fino ad ora l'economia delle isole Eolie si è basata su "monoculture”, che però hanno causato notevoli problemi in quanto fondate su risorse limitate. L'agricoltura non può essere l'unica fonte di guadagno, come non lo possono essere la pesca o il turismo. Infatti nel corso della storia dell'Arcipelago si sono sempre verificati episodi che hanno compromesso la possibilità di sopravvivenza degli abitanti, con conseguenti emigrazioni degli eoliani verso paesi stranieri.
Negli ultimi anni la "monocultura" economica è stata rappresentata dal turismo balneare di massa concentrato nei mesi estivi. Questo ha portato ad uno sviluppo veloce e diretto soprattutto di alcune categorie, ad esempio del settore edilizio, che negli anni passati è stato interessato da un notevole incremento ma che oggi inizia ad entrare in crisi: la sua crescita esponenziale e a volte indiscriminata non può però essere considerata compatibile con lo sviluppo sostenibile, data la limitatezza del territorio.
La necessità di operare azioni di salvaguardia era apparsa evidente già negli anni ottanta, quando furono redatte le prime leggi regionali per l'istituzione di Riserve naturali. Alla solerzia del legislatore non era però seguita una rapida azione e così si è accresciuta la distanza tra teoria e realtà. Le Riserve delle isole Eolie esistono sulla carta dal 1981, ma anche la Riserva di Salina, istituita nel 1984, non ha realizzato nessuna delle opere previste ed è rimasta una serie di vincoli su un territorio che invece potrebbe avere notevoli potenzialità.
La conservazione, nel caso dell'Arcipelago eoliano, non può essere disgiunta dallo sviluppo delle popolazioni residenti, ma vi è la necessità di svincolarsi da schemi precostituiti o realizzati in ambienti troppo diversi da quelli insulari. È necessario svolgere alcune azioni per imboccare la strada di uno sviluppo che sia veramente sostenibile e duraturo e la realizzazione delle Riserve naturali appare fondamentale all'interno di questo progetto.
Il primo passo deve essere la sensibilizzazione degli abitanti sui problemi ambientali e sulla necessità di conservare le risorse naturali. Gli eoliani hanno il bisogno ed anche la voglia di conoscere meglio il loro territorio e di essere maggiormente coinvolti nelle decisioni che li riguardano. La necessità è quella di intraprendere azioni di sensibilizzazione, comprensione ed educazione ambientale che non rimangano sporadiche, ma che diventino qualcosa di continuativo e presente nella vita degli eoliani. E' importante che vi sia l'attenzione, da parte degli amministratori locali, alle esigenze della popolazione e quindi, in primo luogo, alla cura di strutture ed infrastrutture necessarie allo svolgersi delle normali attività di vita quotidiana, per arrivare poi a provvedere alla creazione di spazi e luoghi dove sia possibile, per adulti e bambini, avvicinarsi all'ambiente nel modo più completo e coinvolgente possibile.
Le riserve non devono rimanere bei progetti sulla carta, ma bisogna realizzare tutte le strutture ad esse collegate (centri di accoglienza, segnaletiche, sentieri, laboratori multimediali...) per permetterne la fruibilità e per creare nuovi posti di lavoro per la popolazione. La creazione nella realtà delle riserve permetterà la destagionalizzazione del turismo e l'avvio di tipologie turistiche particolari (ad esempio il turismo naturalistico, gite scolastiche, vacanze scientifiche) più adatte alle caratteristiche delle isole.
Le Riserve devono diventare un nuovo modo di concepire il rapporto tra l'uomo e il suo ambiente. Naturalmente non devono rappresentare anche queste una "monocultura": la Riserva non deve diventare il fine, come è capitato per tutte le altre attività, ma solo una chiave di lettura diversa della realtà territoriale.
In questo senso tutti i settori economici tradizionali potranno essere recuperati e rilanciati e sarà anche possibile iniziare nuove attività. L'agricoltura si dovrebbe trasformare, nelle zone interne alle Riserve, utilizzando tecniche compatibili con l'ambiente e sfruttando la creazione di appositi marchi di qualità per i prodotti. È inutile tentare di tenere il passo con produzioni quantitativamente ed economicamente più vantaggiose realizzate in altri paesi. Le Eolie, nel campo dell'agricoltura e della produzione in generale, dovranno puntare su prodotti specifici ed appartenenti alla tradizione, coltivati con cura e con particolari tecniche. Non si parla di un ritorno alla preistoria, ma della necessità di coniugare tradizione con innovazione.
Il settore della pesca, in crisi a causa della diminuzione delle disponibilità ittiche, sarà probabilmente aiutato da un'azione di salvaguardia delle risorse naturali. L'impoverimento delle risorse ittiche è stato causato principalmente da tecniche di pesca aggressive attuate da pescatori non dell'arcipelago. La creazione della riserva marina potrà invece determinare una situazione simile a quella di Ustica, in cui i permessi di pesca sono rilasciati a pescatori locali in grado di utilizzare metodi non aggressivi e rispettosi dei tempi di riproduzione delle diverse specie.
Alcuni settori potranno subire una limitazione, come ad esempio quello edilizio, che però non avrebbe avuto molte prospettive anche senza l'istituzione delle riserve. Infatti il territorio di un'isola, in particolare poi quello delle isole Eolie, è per sua natura limitato e non può sopportare un'eccessiva pressione. Un settore redditizio per il futuro, nel campo dell'edilizia, è costituito dai restauri in stile eoliano effettuati sui tanti ruderi o case abbandonate che potrebbero essere poi riutilizzate. Molti infatti sono i possessori di seconde case alle Eolie e soprattutto molti turisti stranieri sono interessati all'acquisto o all'affitto di case in vecchio stile eoliano.
Un altro aspetto su cui puntare per un futuro sostenibile delle Eolie è rappresentato da quello che viene definito "turismo culturale". Il recupero delle tradizioni, delle feste popolari, e della storia di queste terre è fondamentale sia per lo sviluppo economico che per il recupero, da parte degli isolani, dello spirito di appartenenza ad una terra. Il patrimonio culturale delle isole Eolie è di portata internazionale. Il Museo archeologico, grazie all'impegno dei ricercatori che hanno compreso l'importanza dei reperti rinvenuti nell'Arcipelago, è uno dei più importanti a livello europeo.
Tutte le azioni devono essere accompagnate anche da un rilancio dell'immagine delle isole Eolie e ad una maggiore cura nella loro promozione. Nei depliant pubblicitari è necessario fare riferimenti alle bellezze naturali e storiche presenti sull'arcipelago e puntare su quelle. In questo senso va anche rivisto l'atteggiamento degli abitanti di alcune isole in termini di accoglienza dei turisti e l'azione delle Amministrazioni locali per la soluzione di problemi urgenti come la gestione di rifiuti, l'approvvigionamento idrico e il problema energetico, che nei periodi di massima affluenza turistica diventano ingestibili.
Il futuro dell'Arcipelago eoliano dipenderà dall'azione politica che si deciderà di intraprendere e dall'impegno, sia pubblico che privato, per la sua realizzazione. Se la linea sarà quella dello sviluppo sostenibile, la conservazione ne rappresenta il punto di partenza, assieme però alla rilettura e al rilancio delle attività economiche ad essa collegate.
Il problema secondo me non è da ricercare su eventuali vincoli che un Parco o area marina protetta possa dare alla popolazione ma invece quello a cui dobbiamo fare molta attenzione è se chi sarà designato alla guida dell’ente gestore del parco o della riserva marina sia persona qualificata e al di sopra di ogni interesse locale questo è il nocciolo della questione su cui noi tutti siamo impegnati a riflettere, perché noi vogliamo un parco che sia fruibile a tutti!
Un’ultima considerazione: sentiamo tanto parlare di Sviluppo Sostenibile ma sappiamo cosa vuol dire. Nella Conferenza di Rio de Janeiro del 1992 lo sviluppo sostenibile è presentato come lo “sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”.
Lo sviluppo sostenibile si richiama, quindi, in modo pragmatico alla necessità di conciliare due obiettivi fondamentali per la società contemporanea: tutelare gli ecosistemi e promuovere lo sviluppo socio-economico.
E adesso a voi una riflessione: stiamo garantendo un futuro ai nostri figli!!!!
Grazie
Tony Scontrino
Ass. BLUOLTREMARE
EDITORIALE: BEN VENGA IL DIBATTITO E IL CONFRONTO ANCHE TELEMATICO
Come era prevedibile, dopo il convegno-confronto di ieri sul Parco delle Eolie, si cominciano a registrare le prese di posizione (o per meglio dire a distinguere i pro e i contro) nei confronti del Parco stesso.
Eolienews, come nel suo stile darà spazio, a chi vorrà dire la sua , pubblicando lettere firmate da personaggi reali (come nel caso del signor Scontrino e di Luca Chiofalo). Questo per una migliore e maggiore esposizione di idee e nella speranza che un "dibattito" anche telematico possa dare i cittadini il diritto a dire la propria. A farsi delle idee anche attraverso questo tipo di "confronto"
Lettere che, ovviamente al di là delle posizioni, non devono ledere le idee altrui e le persone.
In quest'ottica, abbiamo avuto il dubbio se pubblicare o meno la prima parte di questa lettera dove si parla di "fomentazione". Alla fine abbiamo deciso di farlo poichè già, in altre occasioni, l'associazione chiamata in causa ha smentito queste voci.
Fatto salvo il dovere da parte nostra di riservare lo stesso identico spazio all'Associazione qualora volesse replicare al signor Scontrino.
Brevi (in aggiornamento durante la giornata)
Il Tar sospende il calendario venatorio in Sicilia- La prima sezione del Tar di Palermo ha accolto per intero il ricorso presentato da Legambiente Sicilia ed Associazione Man (Associazione mediterranea per la natura) e ha sospeso il calendario venatorio 2010/2011 e il Piano regionale faunistico venatorio 2006-2011.
Il Tribunale amministrativo regionale ha confermato, quindi, una giurisprudenza costante negli ultimi quattro anni, in relazione a un forte richiamo al rispetto della normativa comunitaria e dei criteri tecnici che devono presiedere alla disciplina della caccia.
«Siamo molto soddisfatti – dice Angelo Dimarca, responsabile regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia - perchè questa ordinanza comporta la rigorosa tutela dei siti di importanza comunitaria, delle zone di protezione speciale, delle rotte di migrazione, delle specie maggiormente minacciate e soprattutto dispone la sottoposizione a preventiva Valutazione di incidenza ambientale del Calendario venatorio e del Piano regionale faunistico venatorio (previste e mai attuate dal 2003)».
Non si registrano reazioni nè da parte dell'assessorato regionale all'agricoltura nè tantomeno delle associazioni venatorie.
TURISMO: GURS PUBBLICA BANDI SU RICETTIVITA' ALBERGHIERA E PORTI- Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 32 del 16 luglio, i bandi pubblici per "l'attivazione, la riqualificazione e l'ampliamento dell'offerta ricettiva locale" e per la "realizzazione di interventi strutturali ed infrastrutturali finalizzati all'attuazione del piano strategico regionale della portualita' turistica".
Si tratta dell'attivazione di fondi comunitari del P.O. FESR 2007/2013, a favore delle piccole e medie imprese operanti in Sicilia nel settore turistico, di 125 milioni di euro per la ricettivita' alberghiera e di 52 per la nautica da diporto, messi a bando dall'assessorato regionale al Turismo. Le domande andranno presentate entro 120 giorni, dalla pubblicazione, e cioe' entro il 13 novembre prossimo, al dipartimento Attivita' produttive, che curera' l'istruttoria.
I bandi, oltre che sulla GURS, supplemento ordinario n. 2, sono disponibili sul sito www.regione.sicilia.it/turismo.
Messina tra le 12 città più "roventi" - L'ultimo aggiornamento del sistema delle ondate di calore del dipartimento della Protezione civile, che ieri ha segnalato ventuno città a rischio sulle ventisette monitorate, ne ha individuate dodici oggi e dieci domani. L'allerta di "livello 3" (il più elevato, che rende necessari interventi mirati per le popolazioni a rischio) riguarderà Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Napoli, Perugia, Pescara, Rieti, Roma e Viterbo
Il Tribunale amministrativo regionale ha confermato, quindi, una giurisprudenza costante negli ultimi quattro anni, in relazione a un forte richiamo al rispetto della normativa comunitaria e dei criteri tecnici che devono presiedere alla disciplina della caccia.
«Siamo molto soddisfatti – dice Angelo Dimarca, responsabile regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia - perchè questa ordinanza comporta la rigorosa tutela dei siti di importanza comunitaria, delle zone di protezione speciale, delle rotte di migrazione, delle specie maggiormente minacciate e soprattutto dispone la sottoposizione a preventiva Valutazione di incidenza ambientale del Calendario venatorio e del Piano regionale faunistico venatorio (previste e mai attuate dal 2003)».
Non si registrano reazioni nè da parte dell'assessorato regionale all'agricoltura nè tantomeno delle associazioni venatorie.
TURISMO: GURS PUBBLICA BANDI SU RICETTIVITA' ALBERGHIERA E PORTI- Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 32 del 16 luglio, i bandi pubblici per "l'attivazione, la riqualificazione e l'ampliamento dell'offerta ricettiva locale" e per la "realizzazione di interventi strutturali ed infrastrutturali finalizzati all'attuazione del piano strategico regionale della portualita' turistica".
Si tratta dell'attivazione di fondi comunitari del P.O. FESR 2007/2013, a favore delle piccole e medie imprese operanti in Sicilia nel settore turistico, di 125 milioni di euro per la ricettivita' alberghiera e di 52 per la nautica da diporto, messi a bando dall'assessorato regionale al Turismo. Le domande andranno presentate entro 120 giorni, dalla pubblicazione, e cioe' entro il 13 novembre prossimo, al dipartimento Attivita' produttive, che curera' l'istruttoria.
I bandi, oltre che sulla GURS, supplemento ordinario n. 2, sono disponibili sul sito www.regione.sicilia.it/turismo.
Messina tra le 12 città più "roventi" - L'ultimo aggiornamento del sistema delle ondate di calore del dipartimento della Protezione civile, che ieri ha segnalato ventuno città a rischio sulle ventisette monitorate, ne ha individuate dodici oggi e dieci domani. L'allerta di "livello 3" (il più elevato, che rende necessari interventi mirati per le popolazioni a rischio) riguarderà Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Napoli, Perugia, Pescara, Rieti, Roma e Viterbo
Meno male che c'è la Prestigiacomo (di Luca Chiofalo)
(Luca Chiofalo) Meno male che c'è la Prestigiacomo...
Oltre all'avvenenza, di sicuro gradimento, ieri ho apprezzato i toni decisi del ministro sull'ineludibilità della realizzazione del Parco Nazionale delle Isole Eolie, così come disposto da una legge dello Stato. Ho apprezzato meno il goffo tentativo "cerchiobottista" del sindaco di aggirare le contestazioni, proponendo un "percorso a tappe", che a Lipari non vedrebbe mai il traguardo. Certi equilibrismi sono controproducenti e la comunità è disorientata.
Del resto, vorrei fare presente all'attuale maggioranza, non è possibile sostenere allo stesso tempo un megaporto e un parco nazionale, non si può un giorno attaccare i vincoli dell'UNESCO e gli strumenti di tutela ambientale e il giorno successivo presentarsi, credibilmente, come "difensori" del territorio. L'opposizione di centro-sinistra ha scelto un percorso ancora più incomprensibile: contrari al megaporto e pseudo ambientalisti, li ritroviamo oggi contro il parco, in un delirio da crisi d'identità che sconcerta e preoccupa per il futuro. Questo è tempo di idee chiare e di risolutezza; il paese soffre la mancanza di una guida decisa, scivola pericolosamente verso l'anarchia, accetta ormai ogni tipo di furberia o abuso, ma combatte, dimostrando la confusione che lo attanaglia, incredibilmente e furiosamente, uno degli strumenti più incisivi per la tutela e lo sviluppo di territori come il nostro. Se non è follia autodistruttiva poco ci manca, e per questo non è tempo per la nostra sciatta classe politica di curare "clientele"; la scelta è di responsabilità e prospettiva, non è per uomini che guardano al mero consenso elettorale. C'è bisogno di leadership, è necessario smettere di continuare a cavalcare gli istinti più bassi dell'elettorato, atteggiamento irresponsabile causa dei danni che cominciano a manifestarsi in tutta la loro drammaticità.
Se non possediamo soggetti capaci di scegliere per il bene di tutta la comunità, meglio che le decisioni arrivino "dall'alto". Peraltro, gli interventi dei contrari al parco, come mi aspettavo, sono stati davvero vacui nei contenuti e fuoriluogo nei toni; è lecito pretendere di discutere tutto, ma lo si faccia senza pregiudizio e civilmente, evitando spettacoli indecenti come quello esibito ieri in presenza del ministro. Il livello del confronto è tanto basso che il rischio che tutto degeneri in "rissa" è reale, per cui, mi auguro, che chi occupa ruoli di responsabilità esprima in fretta posizioni nette e lungimiranti.
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
Oltre all'avvenenza, di sicuro gradimento, ieri ho apprezzato i toni decisi del ministro sull'ineludibilità della realizzazione del Parco Nazionale delle Isole Eolie, così come disposto da una legge dello Stato. Ho apprezzato meno il goffo tentativo "cerchiobottista" del sindaco di aggirare le contestazioni, proponendo un "percorso a tappe", che a Lipari non vedrebbe mai il traguardo. Certi equilibrismi sono controproducenti e la comunità è disorientata.
Del resto, vorrei fare presente all'attuale maggioranza, non è possibile sostenere allo stesso tempo un megaporto e un parco nazionale, non si può un giorno attaccare i vincoli dell'UNESCO e gli strumenti di tutela ambientale e il giorno successivo presentarsi, credibilmente, come "difensori" del territorio. L'opposizione di centro-sinistra ha scelto un percorso ancora più incomprensibile: contrari al megaporto e pseudo ambientalisti, li ritroviamo oggi contro il parco, in un delirio da crisi d'identità che sconcerta e preoccupa per il futuro. Questo è tempo di idee chiare e di risolutezza; il paese soffre la mancanza di una guida decisa, scivola pericolosamente verso l'anarchia, accetta ormai ogni tipo di furberia o abuso, ma combatte, dimostrando la confusione che lo attanaglia, incredibilmente e furiosamente, uno degli strumenti più incisivi per la tutela e lo sviluppo di territori come il nostro. Se non è follia autodistruttiva poco ci manca, e per questo non è tempo per la nostra sciatta classe politica di curare "clientele"; la scelta è di responsabilità e prospettiva, non è per uomini che guardano al mero consenso elettorale. C'è bisogno di leadership, è necessario smettere di continuare a cavalcare gli istinti più bassi dell'elettorato, atteggiamento irresponsabile causa dei danni che cominciano a manifestarsi in tutta la loro drammaticità.
Se non possediamo soggetti capaci di scegliere per il bene di tutta la comunità, meglio che le decisioni arrivino "dall'alto". Peraltro, gli interventi dei contrari al parco, come mi aspettavo, sono stati davvero vacui nei contenuti e fuoriluogo nei toni; è lecito pretendere di discutere tutto, ma lo si faccia senza pregiudizio e civilmente, evitando spettacoli indecenti come quello esibito ieri in presenza del ministro. Il livello del confronto è tanto basso che il rischio che tutto degeneri in "rissa" è reale, per cui, mi auguro, che chi occupa ruoli di responsabilità esprima in fretta posizioni nette e lungimiranti.
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
A proposito delle tariffe dell’acqua applicate nel Comune di Lipari (di Saverio Merlino)
(Saverio Merlino) Più si entra nel merito della lettura delle “bollette per il consumo dell’acqua”, notificate dal Comune di Lipari in questi giorni, e più aumentano le perplessità e il sospetto dei cittadini liparesi che qualcosa non funziona nella quantificazione delle stesse.
Alcune famiglie hanno ricevuto delle bollette da fare perdere il sonno, altre, spaesate, non sanno che pesce pigliare e a chi rivolgersi.
Come nel mese di dicembre 2009, anche adesso, ho ritenuto di interpellare, al fine di tutelare noi cittadini, l’Associazione Nazionale dei Consumatori.
Devo dare atto che, prontamente e con la riconosciuta professionalità, il rag. Pinuccio Spinella, socio dell’Associazione dei Consumatori, ha inoltrato alla stessa Associazione una dettagliata nota con la quale, fra l’altro, ha chiesto di intervenire nei modi e nei termini che si ritiene più opportuno, e di acquisire tutti gli atti adottati dal Comune di Lipari sull’argomento acqua, accertare la rispondenza con le disposizioni vigenti in materia di servizio idrico integrato e di determinazione delle tariffe e verificare se è possibile differenziare la tariffa riguardo a particolari condizioni in cui potrebbe versare l’utenza (esempio: riduzione del 30% per nuclei il cui reddito non superi €. 7.583; tale procedura è già vigente).
Se dal riscontro dovesse risultare l’ipotesi dell’illegittimità, in autotutela, il Comune dovrà procedere al ritiro delle bollette e alla rielaborazione a proposito di quanto sarà accertato.
I sevizi idrici sono regolamentati in Italia (Sicilia compresa che ha recepito la norma) dalla legge Galli n. 36/1994.
La determinazione delle tariffe, ai sensi dell’art. 13, avviene mediante il metodo normalizzato.
Il metodo normalizzato si riferisce alla piena funzionalità del servizio idrico integrato (vedi all. 1 Formulario per la relazione della gestione del servizio d’acquedotto, fognatura e depurazione in regime transitorio e all. 2 Carta dei servizi).
In assenza o nelle more dell’applicazione del metodo normalizzato la Legge del 1995, la n. 172, stabilisce i criteri per l’adeguamento tariffario spetta al CIPE.
Il CIPE, fin dal 1995, e con cadenza annuale, fissa gli adeguamenti tariffari e stabilisce anche il prezzo di cessione dell’acqua all’ingrosso, delibera CIPE n. 248 del 1997.
Il Decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006 ha abolito la Legge Galli ma per quanto attiene la determinazione delle tariffe, si deve continuare ad applicarla.
Il TAR del Lazio con sentenza n. 9673 del 05.11.2008 ha confermato l’obbligo da parte del CIPE a regolamentare le tariffe dell’acqua con propria delibera annuale. Il CIPE in tal senso ha emanato la delibera n. 117 del 18.12.2008 che ha previsto tre fasi d’adeguamento tariffario:
1° - fase: decorrenza 2009 26 del mese di marzo data di pubblicazione sulla GURI, prevede un recupero d’incrementi tariffari dal 2003 al 2007 nella misura massima del 5% complessivo (acqua,fognatura e depurazione);
2° fase: criteri d’adeguamento tariffario per l’anno 2008, decorrenza 1° luglio 2009;
3° fase: adeguamento della tariffa per l’anno2009: decorrenza 1° luglio 2010.
La sentenza n. 29 del 4 febbraio 2010 della Corte Costituzionale conferma la tariffa è stabilita dal metodo normalizzato e dove non è applicato, dalle delibere del CIPE.
Il Ministero dello Sviluppo Economico con circolare n. 3636/C del 18/05/2010 avente per oggetto criteri d’adeguamento delle tariffe di acquedotto, fognatura e depurazione per il 2009 (in base al paragrafo 3 della delibera CIPE 117/2008) stabilisce che in assenza del metodo normalizzato, possono effettuare gli incrementi mediante un’apposita formula illustrata nella medesima circolare, ma gli aumenti non devono superare la percentuale del 1,15% e in ogni modo la decorrenza degli aumenti scatta a decorrere dal 1° luglio 2010.
Come avviene la gestione dei servizio idrico nel Comune di Lipari
a) Rete idrica gestita direttamente dal Comune di Lipari.
b) Rete idrica gestita dall’EAS fino al 31 Dicembre 2008.
A) Se il Comune di Lipari, fin al 31 dicembre 2008, non ha applicato il metodo normalizzato deve applicare i criteri stabiliti dal CIPE e confermati dal Ministero dello Sviluppo Economico e gli aumenti devono restare entro i limiti delle percentuali stabilite, perché il linea con l’inflazione programmata. Ossia: entro il 5% l’aumento tra la tariffa base del 2003 e fino al 2007.
Dal 2008 e dal 2009 entro il limite percentuale massimo dell’1,15%.
B) rete idrica gestita dall’EAS fino al 31 Dicembre 2008. In questo caso, comunque, l’aumento della tariffa deve restare entro il limite del 1,15% indipendentemente dal cambio del Gestore.
La sostituzione del Gestore non comporta la modifica della tariffa.
Saverio Merlino
Alcune famiglie hanno ricevuto delle bollette da fare perdere il sonno, altre, spaesate, non sanno che pesce pigliare e a chi rivolgersi.
Come nel mese di dicembre 2009, anche adesso, ho ritenuto di interpellare, al fine di tutelare noi cittadini, l’Associazione Nazionale dei Consumatori.
Devo dare atto che, prontamente e con la riconosciuta professionalità, il rag. Pinuccio Spinella, socio dell’Associazione dei Consumatori, ha inoltrato alla stessa Associazione una dettagliata nota con la quale, fra l’altro, ha chiesto di intervenire nei modi e nei termini che si ritiene più opportuno, e di acquisire tutti gli atti adottati dal Comune di Lipari sull’argomento acqua, accertare la rispondenza con le disposizioni vigenti in materia di servizio idrico integrato e di determinazione delle tariffe e verificare se è possibile differenziare la tariffa riguardo a particolari condizioni in cui potrebbe versare l’utenza (esempio: riduzione del 30% per nuclei il cui reddito non superi €. 7.583; tale procedura è già vigente).
Se dal riscontro dovesse risultare l’ipotesi dell’illegittimità, in autotutela, il Comune dovrà procedere al ritiro delle bollette e alla rielaborazione a proposito di quanto sarà accertato.
I sevizi idrici sono regolamentati in Italia (Sicilia compresa che ha recepito la norma) dalla legge Galli n. 36/1994.
La determinazione delle tariffe, ai sensi dell’art. 13, avviene mediante il metodo normalizzato.
Il metodo normalizzato si riferisce alla piena funzionalità del servizio idrico integrato (vedi all. 1 Formulario per la relazione della gestione del servizio d’acquedotto, fognatura e depurazione in regime transitorio e all. 2 Carta dei servizi).
In assenza o nelle more dell’applicazione del metodo normalizzato la Legge del 1995, la n. 172, stabilisce i criteri per l’adeguamento tariffario spetta al CIPE.
Il CIPE, fin dal 1995, e con cadenza annuale, fissa gli adeguamenti tariffari e stabilisce anche il prezzo di cessione dell’acqua all’ingrosso, delibera CIPE n. 248 del 1997.
Il Decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006 ha abolito la Legge Galli ma per quanto attiene la determinazione delle tariffe, si deve continuare ad applicarla.
Il TAR del Lazio con sentenza n. 9673 del 05.11.2008 ha confermato l’obbligo da parte del CIPE a regolamentare le tariffe dell’acqua con propria delibera annuale. Il CIPE in tal senso ha emanato la delibera n. 117 del 18.12.2008 che ha previsto tre fasi d’adeguamento tariffario:
1° - fase: decorrenza 2009 26 del mese di marzo data di pubblicazione sulla GURI, prevede un recupero d’incrementi tariffari dal 2003 al 2007 nella misura massima del 5% complessivo (acqua,fognatura e depurazione);
2° fase: criteri d’adeguamento tariffario per l’anno 2008, decorrenza 1° luglio 2009;
3° fase: adeguamento della tariffa per l’anno2009: decorrenza 1° luglio 2010.
La sentenza n. 29 del 4 febbraio 2010 della Corte Costituzionale conferma la tariffa è stabilita dal metodo normalizzato e dove non è applicato, dalle delibere del CIPE.
Il Ministero dello Sviluppo Economico con circolare n. 3636/C del 18/05/2010 avente per oggetto criteri d’adeguamento delle tariffe di acquedotto, fognatura e depurazione per il 2009 (in base al paragrafo 3 della delibera CIPE 117/2008) stabilisce che in assenza del metodo normalizzato, possono effettuare gli incrementi mediante un’apposita formula illustrata nella medesima circolare, ma gli aumenti non devono superare la percentuale del 1,15% e in ogni modo la decorrenza degli aumenti scatta a decorrere dal 1° luglio 2010.
Come avviene la gestione dei servizio idrico nel Comune di Lipari
a) Rete idrica gestita direttamente dal Comune di Lipari.
b) Rete idrica gestita dall’EAS fino al 31 Dicembre 2008.
A) Se il Comune di Lipari, fin al 31 dicembre 2008, non ha applicato il metodo normalizzato deve applicare i criteri stabiliti dal CIPE e confermati dal Ministero dello Sviluppo Economico e gli aumenti devono restare entro i limiti delle percentuali stabilite, perché il linea con l’inflazione programmata. Ossia: entro il 5% l’aumento tra la tariffa base del 2003 e fino al 2007.
Dal 2008 e dal 2009 entro il limite percentuale massimo dell’1,15%.
B) rete idrica gestita dall’EAS fino al 31 Dicembre 2008. In questo caso, comunque, l’aumento della tariffa deve restare entro il limite del 1,15% indipendentemente dal cambio del Gestore.
La sostituzione del Gestore non comporta la modifica della tariffa.
Saverio Merlino
La giunta Bruno "sconfessa in toto le gratuite, inopportune e fantasiose dichiarazioni dell'assessore Famà. Sul parco la strada è quella del dialogo".
COMUNICATO STAMPA DELLA GIUNTA BRUNO (meno l'assessore Famà ovviamente)
L’Amministrazione Comunale di Lipari SCONFESSA IN TOTO le gratuite, inopportune e fantasiose dichiarazioni dell’Assessore Natale Famà che risulta da tempo essere soggetto che non interpreta né il pensiero dei suoi colleghi di Giunta, né quello del Sindaco di Lipari.
Siamo a conoscenza che nei suoi confronti il Primo Cittadino non assume provvedimenti drastici perché rispetto al Presidente del Consiglio Comunale, suo compagno di cordata, non ha paura del confronto e della dialettica interna alla Giunta.
Tale affermazione alla luce della posizione assunta dal Presidente del Consiglio Comunale che, nel corso dell’ultima seduta Consiliare, non ha permesso al Sindaco di esprimere le proprie idee sul parco.
Il TRIONFO del Convegno – Confronto di ieri, l’ampia partecipazione, la qualificata e prestigiosa presenza, sia a livello tecnico che politico, danno l’esatta dimensione di chi ha come alto principio della Democrazia il discutere, il dialogo, l’informazione, il confronto.
L’Amministrazione Comunale ribadisce con i fatti che è pronta, come sempre, ancor più in questo momento, a proseguire sulla strada intrapresa ovvero, quella del dialogo.
L’Assessore Famà ne tragga le debite conclusioni.
L’Amministrazione Comunale
L’Amministrazione Comunale di Lipari SCONFESSA IN TOTO le gratuite, inopportune e fantasiose dichiarazioni dell’Assessore Natale Famà che risulta da tempo essere soggetto che non interpreta né il pensiero dei suoi colleghi di Giunta, né quello del Sindaco di Lipari.
Siamo a conoscenza che nei suoi confronti il Primo Cittadino non assume provvedimenti drastici perché rispetto al Presidente del Consiglio Comunale, suo compagno di cordata, non ha paura del confronto e della dialettica interna alla Giunta.
Tale affermazione alla luce della posizione assunta dal Presidente del Consiglio Comunale che, nel corso dell’ultima seduta Consiliare, non ha permesso al Sindaco di esprimere le proprie idee sul parco.
Il TRIONFO del Convegno – Confronto di ieri, l’ampia partecipazione, la qualificata e prestigiosa presenza, sia a livello tecnico che politico, danno l’esatta dimensione di chi ha come alto principio della Democrazia il discutere, il dialogo, l’informazione, il confronto.
L’Amministrazione Comunale ribadisce con i fatti che è pronta, come sempre, ancor più in questo momento, a proseguire sulla strada intrapresa ovvero, quella del dialogo.
L’Assessore Famà ne tragga le debite conclusioni.
L’Amministrazione Comunale
L'assessore Famà. "Sorpreso da dichiarazioni dell'on. Prestigiacomo che ha affermato che il Parco si farà. Quali interessi lo stesso mette in moto? "
COMUNICATO STAMPA
Rimango sorpreso dalle dichiarazioni del Ministro Prestigiacomo che, dimenticando che il Consiglio Comunale ha dei compiti affidati dal corpo elettorale indirizzo e controllo, nella riunione del 17 luglio 2010 ha dichiarato che il Parco nazionale delle Isole eolie si farà.
Tale dichiarazione è in netto contrasto con l´indirizzo voluto dal Consiglio Comunale di Lipari che certamente ha il compito di decidere sul futuro economico delle Isole Eolie.
Ritengo nella mia qualità di Assessore del Comune di Lipari di interpretare non solo la volontà del Consiglio Comunale, ma anche 4055 cittadini firmatari di una petizione contro l´istituzione del Parco delle Eolie.
Sono felice di poter capire quali interessi lo stesso mette in moto con un meccanismo di prevaricazione della volontà dei cittadini che certamente conoscono il territorio in cui vivono megli del Ministro Prestigiacomo che probabilmente trascorre due settimane nella sua casa di Panarea non di lavoro ma di vacanza.
NATALE FAMA´ASSESSORE DEL COMUNE DI LIPARI
Salina: Maltrattamenti in famiglia. A figlio e nuora divieto di dimora nell'isola. Picchiavano e minacciavano gli anziani genitori di lui.
C'è un reato più grave e odioso dello Stalking, i maltrattamenti in famiglia, soprattutto quelli nei confronti degli anziani genitori. Accade anche questo, tanto che il Gip del Tribunale di Barcellona Antonino Zappalà ha applicato nei confronti del figlio della coppia maltrattata e di sua moglie, la misura cautelare del divieto di dimora nell'Isola di Salina.
Ai due indagati, figlio e nuora dell'anziana coppia di coniugi vittima di vessazioni e violenze, è stato prescritto il divieto di accesso all'intero territorio di Salina composto da ben tre Comuni, Santa Marina, Leni e Malfa. A chiedere la misura cautelare è stato il pubblico ministero Francesco Massara che ha coordinato le indagini dei carabinieri su quanto denunciato dall'anziana coppia vittima di una infinità di aggressioni che provocavano lesioni e in un caso del 24 gennaio del 2009 persino il ricovero in ospedale di marito e moglie a causa delle botte inflitte dal figlio della coppia e da sua moglie. I due che hanno avuto imposto il divieto di soggiorno a Salina perché picchiavano i due anziani, sono il figlio A. B. 51 anni e la nuora A. T. 45 anni. I due, difesi dall'avv. Pinuccio Calabrò, con condotte reiterate non perdevano occasione di minacciare, ingiuriare e molestare la coppia di anziani. Cinque gli episodi di aggressioni più gravi consumatisi nella casa degli anziani a Salina fino a maggio scorso. Fatti questi caratterizzati da percosse che cagionavano lesioni e arrecavano alle vittime un perdurante stato di paura e ingenerando loro il fondato timore per la propria incolumità. In questo caso la misura cautelare dell'allontanamento dall'isola di Salina si rivelata provvidenziale per restituire serenità ad una coppia di anziani che aveva lavorato tutta la vita per poi subire maltratementi e limitazioni delle libertà personali dal figlio e dalla nuora.(l.o.)
Ai due indagati, figlio e nuora dell'anziana coppia di coniugi vittima di vessazioni e violenze, è stato prescritto il divieto di accesso all'intero territorio di Salina composto da ben tre Comuni, Santa Marina, Leni e Malfa. A chiedere la misura cautelare è stato il pubblico ministero Francesco Massara che ha coordinato le indagini dei carabinieri su quanto denunciato dall'anziana coppia vittima di una infinità di aggressioni che provocavano lesioni e in un caso del 24 gennaio del 2009 persino il ricovero in ospedale di marito e moglie a causa delle botte inflitte dal figlio della coppia e da sua moglie. I due che hanno avuto imposto il divieto di soggiorno a Salina perché picchiavano i due anziani, sono il figlio A. B. 51 anni e la nuora A. T. 45 anni. I due, difesi dall'avv. Pinuccio Calabrò, con condotte reiterate non perdevano occasione di minacciare, ingiuriare e molestare la coppia di anziani. Cinque gli episodi di aggressioni più gravi consumatisi nella casa degli anziani a Salina fino a maggio scorso. Fatti questi caratterizzati da percosse che cagionavano lesioni e arrecavano alle vittime un perdurante stato di paura e ingenerando loro il fondato timore per la propria incolumità. In questo caso la misura cautelare dell'allontanamento dall'isola di Salina si rivelata provvidenziale per restituire serenità ad una coppia di anziani che aveva lavorato tutta la vita per poi subire maltratementi e limitazioni delle libertà personali dal figlio e dalla nuora.(l.o.)
A proposito delle bollette del servizio idrico (di Saverio Merlino)
Riceviamo da Saverio Merlino e pubblichiamo:
Passeggiando per le vie di Lipari l’argomento principe di questi giorni, accantonato per un momento quello del “Parco si e Parco no”, è quello delle “bollette per il consumo dell’acqua” notificate in questi giorni alle famiglie liparesi e determinate, a mio avviso e anche a quello di molti, applicando tariffe “assurde” e insostenibili economicamente e utilizzando alcuni criteri per il calcolo del consumo sicuramente illegittimi.
Sulla questione “tariffe e bollette acqua” bene ha scritto il Consigliere Giacomo Biviano nella nota inviata ieri al Signor Sindaco di Lipari e farebbe altrettanto bene l’Amministrazione Comunale e leggerle attentamente e responsabilmente.
Sono convinto che sulla questione, considerato che interessa la totalità dei cittadini del Comune, alta sarà l’attenzione di tutti per verificare se e quali sono le anomalie che hanno portato all’emissione delle “bollette salate”.
Mi torna in mente, però, in questi giorni (sicuramente non con soddisfazione ma per rileggerlo e ricordarlo insieme con chi ne ha voglia e interesse) quanto ebbi a scrivere sulla questione il 30 dicembre 2009 e, anche questa volta, come per l’allarme sui tagli all’Ospedale di Lipari, ho ricevuto qualche critica, come se stessi parlando di cose campate in aria.
Purtroppo, con gran rammarico dico che quando i nodi vengono al pettine, siamo di solito fuori tempo massimo e, per assurdo, non vorrei che rimpiangessimo l’E.A.S..
Scrivevo e ricevevo:
Mercoledì 30 dicembre 2009
A proposito delle bollette per il consumo acqua. "Forse a Lipari le delibere CIPE non si applicano" di SAVERIO MERLINO
(Saverio Merlino) Al caos e alla giustificata rabbia di tutti i cittadini, specialmente delle zone alte dell'isola di Lipari, che hanno ricevuto in questi giorni "certe" bollette relative al consumo dell'acqua, si deve prendere nota anche di quanto pubblicato oggi sui notiziari online a firma dei Consiglieri Comunali Megna e Fonti. Gli stessi fanno riferimento alla Determina Sindacale n. 49 del 30 maggio 2008 con la quale è stata rideterminata la tariffa per il consumo idrico per l'anno 2008 per le sole utenze comunali e disposto un cospicuo aumento, da € 1,01 ad € 1,74 , per ogni metro cubo di acqua consumato (più del 70%)!!.
Mi chiedo se qualcuno ha letto la deliberazione CIPE 18 dicembre 2008 Direttiva per l'adeguamento delle tariffe per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. (Deliberazione n. 117/2008). (GU n. 71 del 26-3-2009 ) che recita:"I gestori in regime transitorio dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione che rispettano i requisiti derivanti dall'applicazione di alcuni parametri contenuti nella delibera stessa, potranno quindi chiedere un aumento tariffario fino a un massimo del 5%.
Per le richieste di adeguamento delle tariffe relative al 2008, i gestori devono trasmettere entro il 30 maggio 2009 l´aggiornamento dei dati contenuti nella relazione sulla gestione. Le nuove tariffe decorrono dal 1° luglio 2009. Per l´adeguamento della tariffe 2009 la relazione va invece trasmessa entro il 30 maggio 2010, con tariffe a decorrere dal 1° luglio 2010"
Forse a Lipari le delibere del CIPE non si applicano.
Saverio Merlino
Mercoledì, 30 dicembre 2009
di Gesuele Fonti
Con riferimento alla nota del Dott. Saverio Merlino relativa alle bollette del servizio idrico per le zone alte di Lipari, con la quale veniva provocatoriamente posta la domanda “se qualcuno ha letto la deliberazione CIPE 18 dicembre 2008 Direttiva per l'adeguamento delle tariffe per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione”, lo scrivente consigliere comunale, per amore di verità, precisa quanto segue. In data 16 aprile 2009, più di 8 mesi fa, il sottoscritto unitamente al collega Megna ha sollevato la questione con l’interrogazione prot. N. 14353 pari data, avente ad oggetto: Delibera CIPE n. 117/2008 “Direttiva per l'adeguamento delle tariffe per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione” In risposta alla nostra interrogazione, il Dirigente del IV Settore del Comune di Lipari ha più volte ribadito, anche formalmente, che la gestione comunale non configurava il “regime transitorio” previsto dalla Delibera CIPE, ma basava il computo della tariffa sul “Metodo Normalizzato”, previsto dalla legge Galli e ratificato da un apposito studio appositamente commissionato per il calcolo della tariffa dell’anno 2008. Quanto sopra evidenziato sarà certamente sfuggito all’attento Dott. Merlino, come sarà sfuggito anche che la determinazione delle tariffe è avvenuta in data 30 maggio 2008 con la Determina Sindacale n. 49. Mi chiedo, come avrebbe potuto l’amministrazione conoscere il contenuto della direttiva CIPE del 18/12/2008? ed inoltre, la giustizia amministrativa è unanime nel ritenere illegittima ogni modifica tariffaria con valore retroattivo, tant’è che per questa ragione, è stata revocata in autotutela la determina sindacale n. 81 del 21 maggio 2009, in quanto disponeva ulteriori incrementi tariffari per l’anno 2008 (da € 1,74 a € 1,95),quindi con effetto retroattivo. Tanto per doverosa informazione atteso che lo scrivente, unitamente ad altri colleghi consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, con dedizione ed impegno ha lavorato per eliminare, o quanto meno ridurre le gravi incongruenze e disparità di trattamento, relative al servizio idrico, con particolare riferimento alle frazioni alte dell’isola di Lipari. come il Dott. Merlino certamente sa, questo Consiglio Comunale è riuscito in due anni ad eliminare il consumo “minimo impegnato”, cioè gli 80 mc di acqua che i cittadini pagavano senza averli effettivamente consumati, e per di più, dall’anno 2009, è riuscito a far introdurre la stessa tariffa per tutti i cittadini del Comune di Lipari, senza distinzione tra isole, frazioni alte e zone centrali. Sono state inoltre previste 17 nuove fasce di consumo differenziate ed agevolate per le utenze familiari, con la previsione di ulteriori agevolazioni in bolletta per le utenze più deboli (anziani, cittadini con redditi bassi, diversamente abili etc..). Generalizzare su tutto e criticare genericamente il lavoro di chi quotidianamente fa del proprio meglio per il proprio paese è divenuto prassi consolidata, ma non sempre rispecchia la realtà delle cose. Lavoriamo insieme, nel rispetto dei propri ruoli, al confronto civile e costruttivo, ma senza insinuare sempre sospetti istigando così alla sfiducia generalizzata, nell’interesse esclusivo del paese.
Giovedì 31 dicembre 2009
A proposito della nota di Fonti. Di Saverio Merlino
Ho appena letto la nota del Consigliere Comunale Gesuele Fonti, pubblicata sui giornali online, e mi stupisce, non poco, la polemica che essa contiene e che voglio chiudere immediatamente.
Intanto mi appare fuori luogo la sua difesa d'ufficio... non so di che cosa. Ero convinto che la risposta doveva arrivarmi da parte dell'amministrazione comunale.
Forse......sono stato fuori Lipari e mi sono perso qualcosa.
Nella mia nota con la quale richiamavo l'attenzione sulla delibera CIPE n. 117/2008 "Direttiva per l'adeguamento delle tariffe per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione" voleva solo continuare a tenere viva l'attenzione sulla grave questione del servizio idrico.
Non era assolutamente mia intenzione "sminuire" in alcun modo l'egregio lavoro svolto dai Consiglieri Megna e Fonti sulla problematica "acqua".Anzi mi sembra che in passato (sarà sfuggito a Fonti) ho riconosciuto pubblicamente il loro impegno, quali consiglieri comunali, su questo e su altri temi.Forse l'amico consigliere Fonti pensa che qualcuno voglia o possa togliergli meriti sulla battaglia politica che sta conducendo? Lungi da me. Sarò il primo a continuare a riconoscergli i meriti se e quando il problema "acqua" sarà definitivamente risolto e non affliggerà più quei cittadini che stanno sicuramente a cuore al Consiglieri Fonti tanto quanto stanno a cuore al sottoscritto. Circa la sua spiegazione sulla non applicabilità della suddetta delibera CIPE permangono in me molti dubbi (tempi e modi di applicabilità o di revoca degli atti assunti) e non penso che sarà il Consigliere Fonti a chiarirmeli anche perchè non è stato chiamato assolutamente in causa e non penso che sia il suo ruolo e mi sono permesso di citarlo, unitamente al Consigliere Megna, solo per riallacciarmi al problema delle bollette dell'acqua notificate in quest'ultimi giorni dal Comune di Lipari e che hanno giustamente allarmato tanti cittadini.Saranno le Associazioni dei Consumatori, alle quali mi sono rivolto, a rispondermi se è legittimo l'aumento del 70%, per ogni metro cubo di acqua consumato (da € 1,01 ad € 1,74).
Sulla dichiarazione poi del Consigliere Fonti che dice " generalizzare su tutto e criticare genericamente il lavoro di chi quotidianamente fa del proprio meglio per il proprio paese è divenuto prassi consolidata, ma non sempre rispecchia la realtà delle cose. Lavoriamo insieme, nel rispetto dei propri ruoli, al confronto civile e costruttivo, ma senza insinuare sempre sospetti istigando così alla sfiducia generalizzata, nell´interesse esclusivo del paese" ribadisco ancora che il suo intervento, per quello che mi riguarda, continua ad essere inopportuno e fuori luogo e il contenuto non mi appartiene assolutamente e chi ha memoria e conosce la mia storia ... e la storia degli altri ...lo sa benissimo.
Colgo l'occasione per porgere a tutti i più sinceri e sentiti auguri per un sereno e felice anno nuovo.
Saverio Merlino
Passeggiando per le vie di Lipari l’argomento principe di questi giorni, accantonato per un momento quello del “Parco si e Parco no”, è quello delle “bollette per il consumo dell’acqua” notificate in questi giorni alle famiglie liparesi e determinate, a mio avviso e anche a quello di molti, applicando tariffe “assurde” e insostenibili economicamente e utilizzando alcuni criteri per il calcolo del consumo sicuramente illegittimi.
Sulla questione “tariffe e bollette acqua” bene ha scritto il Consigliere Giacomo Biviano nella nota inviata ieri al Signor Sindaco di Lipari e farebbe altrettanto bene l’Amministrazione Comunale e leggerle attentamente e responsabilmente.
Sono convinto che sulla questione, considerato che interessa la totalità dei cittadini del Comune, alta sarà l’attenzione di tutti per verificare se e quali sono le anomalie che hanno portato all’emissione delle “bollette salate”.
Mi torna in mente, però, in questi giorni (sicuramente non con soddisfazione ma per rileggerlo e ricordarlo insieme con chi ne ha voglia e interesse) quanto ebbi a scrivere sulla questione il 30 dicembre 2009 e, anche questa volta, come per l’allarme sui tagli all’Ospedale di Lipari, ho ricevuto qualche critica, come se stessi parlando di cose campate in aria.
Purtroppo, con gran rammarico dico che quando i nodi vengono al pettine, siamo di solito fuori tempo massimo e, per assurdo, non vorrei che rimpiangessimo l’E.A.S..
Scrivevo e ricevevo:
Mercoledì 30 dicembre 2009
A proposito delle bollette per il consumo acqua. "Forse a Lipari le delibere CIPE non si applicano" di SAVERIO MERLINO
(Saverio Merlino) Al caos e alla giustificata rabbia di tutti i cittadini, specialmente delle zone alte dell'isola di Lipari, che hanno ricevuto in questi giorni "certe" bollette relative al consumo dell'acqua, si deve prendere nota anche di quanto pubblicato oggi sui notiziari online a firma dei Consiglieri Comunali Megna e Fonti. Gli stessi fanno riferimento alla Determina Sindacale n. 49 del 30 maggio 2008 con la quale è stata rideterminata la tariffa per il consumo idrico per l'anno 2008 per le sole utenze comunali e disposto un cospicuo aumento, da € 1,01 ad € 1,74 , per ogni metro cubo di acqua consumato (più del 70%)!!.
Mi chiedo se qualcuno ha letto la deliberazione CIPE 18 dicembre 2008 Direttiva per l'adeguamento delle tariffe per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. (Deliberazione n. 117/2008). (GU n. 71 del 26-3-2009 ) che recita:"I gestori in regime transitorio dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione che rispettano i requisiti derivanti dall'applicazione di alcuni parametri contenuti nella delibera stessa, potranno quindi chiedere un aumento tariffario fino a un massimo del 5%.
Per le richieste di adeguamento delle tariffe relative al 2008, i gestori devono trasmettere entro il 30 maggio 2009 l´aggiornamento dei dati contenuti nella relazione sulla gestione. Le nuove tariffe decorrono dal 1° luglio 2009. Per l´adeguamento della tariffe 2009 la relazione va invece trasmessa entro il 30 maggio 2010, con tariffe a decorrere dal 1° luglio 2010"
Forse a Lipari le delibere del CIPE non si applicano.
Saverio Merlino
Mercoledì, 30 dicembre 2009
di Gesuele Fonti
Con riferimento alla nota del Dott. Saverio Merlino relativa alle bollette del servizio idrico per le zone alte di Lipari, con la quale veniva provocatoriamente posta la domanda “se qualcuno ha letto la deliberazione CIPE 18 dicembre 2008 Direttiva per l'adeguamento delle tariffe per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione”, lo scrivente consigliere comunale, per amore di verità, precisa quanto segue. In data 16 aprile 2009, più di 8 mesi fa, il sottoscritto unitamente al collega Megna ha sollevato la questione con l’interrogazione prot. N. 14353 pari data, avente ad oggetto: Delibera CIPE n. 117/2008 “Direttiva per l'adeguamento delle tariffe per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione” In risposta alla nostra interrogazione, il Dirigente del IV Settore del Comune di Lipari ha più volte ribadito, anche formalmente, che la gestione comunale non configurava il “regime transitorio” previsto dalla Delibera CIPE, ma basava il computo della tariffa sul “Metodo Normalizzato”, previsto dalla legge Galli e ratificato da un apposito studio appositamente commissionato per il calcolo della tariffa dell’anno 2008. Quanto sopra evidenziato sarà certamente sfuggito all’attento Dott. Merlino, come sarà sfuggito anche che la determinazione delle tariffe è avvenuta in data 30 maggio 2008 con la Determina Sindacale n. 49. Mi chiedo, come avrebbe potuto l’amministrazione conoscere il contenuto della direttiva CIPE del 18/12/2008? ed inoltre, la giustizia amministrativa è unanime nel ritenere illegittima ogni modifica tariffaria con valore retroattivo, tant’è che per questa ragione, è stata revocata in autotutela la determina sindacale n. 81 del 21 maggio 2009, in quanto disponeva ulteriori incrementi tariffari per l’anno 2008 (da € 1,74 a € 1,95),quindi con effetto retroattivo. Tanto per doverosa informazione atteso che lo scrivente, unitamente ad altri colleghi consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, con dedizione ed impegno ha lavorato per eliminare, o quanto meno ridurre le gravi incongruenze e disparità di trattamento, relative al servizio idrico, con particolare riferimento alle frazioni alte dell’isola di Lipari. come il Dott. Merlino certamente sa, questo Consiglio Comunale è riuscito in due anni ad eliminare il consumo “minimo impegnato”, cioè gli 80 mc di acqua che i cittadini pagavano senza averli effettivamente consumati, e per di più, dall’anno 2009, è riuscito a far introdurre la stessa tariffa per tutti i cittadini del Comune di Lipari, senza distinzione tra isole, frazioni alte e zone centrali. Sono state inoltre previste 17 nuove fasce di consumo differenziate ed agevolate per le utenze familiari, con la previsione di ulteriori agevolazioni in bolletta per le utenze più deboli (anziani, cittadini con redditi bassi, diversamente abili etc..). Generalizzare su tutto e criticare genericamente il lavoro di chi quotidianamente fa del proprio meglio per il proprio paese è divenuto prassi consolidata, ma non sempre rispecchia la realtà delle cose. Lavoriamo insieme, nel rispetto dei propri ruoli, al confronto civile e costruttivo, ma senza insinuare sempre sospetti istigando così alla sfiducia generalizzata, nell’interesse esclusivo del paese.
Giovedì 31 dicembre 2009
A proposito della nota di Fonti. Di Saverio Merlino
Ho appena letto la nota del Consigliere Comunale Gesuele Fonti, pubblicata sui giornali online, e mi stupisce, non poco, la polemica che essa contiene e che voglio chiudere immediatamente.
Intanto mi appare fuori luogo la sua difesa d'ufficio... non so di che cosa. Ero convinto che la risposta doveva arrivarmi da parte dell'amministrazione comunale.
Forse......sono stato fuori Lipari e mi sono perso qualcosa.
Nella mia nota con la quale richiamavo l'attenzione sulla delibera CIPE n. 117/2008 "Direttiva per l'adeguamento delle tariffe per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione" voleva solo continuare a tenere viva l'attenzione sulla grave questione del servizio idrico.
Non era assolutamente mia intenzione "sminuire" in alcun modo l'egregio lavoro svolto dai Consiglieri Megna e Fonti sulla problematica "acqua".Anzi mi sembra che in passato (sarà sfuggito a Fonti) ho riconosciuto pubblicamente il loro impegno, quali consiglieri comunali, su questo e su altri temi.Forse l'amico consigliere Fonti pensa che qualcuno voglia o possa togliergli meriti sulla battaglia politica che sta conducendo? Lungi da me. Sarò il primo a continuare a riconoscergli i meriti se e quando il problema "acqua" sarà definitivamente risolto e non affliggerà più quei cittadini che stanno sicuramente a cuore al Consiglieri Fonti tanto quanto stanno a cuore al sottoscritto. Circa la sua spiegazione sulla non applicabilità della suddetta delibera CIPE permangono in me molti dubbi (tempi e modi di applicabilità o di revoca degli atti assunti) e non penso che sarà il Consigliere Fonti a chiarirmeli anche perchè non è stato chiamato assolutamente in causa e non penso che sia il suo ruolo e mi sono permesso di citarlo, unitamente al Consigliere Megna, solo per riallacciarmi al problema delle bollette dell'acqua notificate in quest'ultimi giorni dal Comune di Lipari e che hanno giustamente allarmato tanti cittadini.Saranno le Associazioni dei Consumatori, alle quali mi sono rivolto, a rispondermi se è legittimo l'aumento del 70%, per ogni metro cubo di acqua consumato (da € 1,01 ad € 1,74).
Sulla dichiarazione poi del Consigliere Fonti che dice " generalizzare su tutto e criticare genericamente il lavoro di chi quotidianamente fa del proprio meglio per il proprio paese è divenuto prassi consolidata, ma non sempre rispecchia la realtà delle cose. Lavoriamo insieme, nel rispetto dei propri ruoli, al confronto civile e costruttivo, ma senza insinuare sempre sospetti istigando così alla sfiducia generalizzata, nell´interesse esclusivo del paese" ribadisco ancora che il suo intervento, per quello che mi riguarda, continua ad essere inopportuno e fuori luogo e il contenuto non mi appartiene assolutamente e chi ha memoria e conosce la mia storia ... e la storia degli altri ...lo sa benissimo.
Colgo l'occasione per porgere a tutti i più sinceri e sentiti auguri per un sereno e felice anno nuovo.
Saverio Merlino
sabato 17 luglio 2010
Convegno sul Parco delle Eolie. Le conclusioni del ministro Prestigiacomo, la questione Ex Pumex e il malcontento per la gestione del convegno (Video)
Grazie al collega Peppe Paino vi proponiamo un filmato di una quindicina di minuti circa dove sono racchiuse le conclusione del ministro Stefania Prestigiacomo a proposito del Parco delle Eolie, il suo intervento sulla questione ex Pumex e il malcontento-tensione per la gestione del convegno.
Per visualizzare il video cliccare su play
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