(Aldo Natoli) Il convegno celebrato il 17 sull’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie, organizzato dall’Amministrazione del Comune di Lipari, non ha sciolto alcuna delle perplessità che attualmente dividono il Paese e la classe politica. L’unico risultato conseguito è quello di averci fatto conoscere un Ministro della Repubblica, l’On.le Stefania Prestigiacomo, attenta, preparata, intelligente, corretta e responsabile. Ed è proprio questo elemento che deve consentire a tutti di dare il proprio contributo sulla vicenda con maggiore serenità. Le osservazioni del Ministro mi hanno fatto ricordare quando un altro Ministro, l’On. Carlo Donat-Cattin, chiamato anni addietro a visitare le cave di pomice per le problematiche legate alla “silicosi”. La ditta titolare delle cave alle prime luci dell’alba aveva fatto gettare acqua in tutta la zona per non far sollevare “la polvere bianca”, il Ministro ebbe a dire alle maestranze riunite: “non sono alcune secchiate d’acqua che possono bendare gli occhi di un Ministro”. Oggi, non a caso, il Ministro Prestigiacomo ha affermato di non essere venuta a Lipari per partecipare ad un convegno per ascoltare dei relatori, ma per sentire la voce e le ragioni dei cittadini. “Credevo- ha ribadito- di dover partecipare ad una riunione del Consiglio Comunale e non ad un convegno”. Parole forti che debbono far riflettere gli organizzatori dell’incontro, dal quale emergono i seguenti risultati:
1) la volontà del Ministro Prestigiacomo di prendere le dovute distanze dal Convegno;
2) la volontà del Ministro Prestigiacomo di dare al Consiglio Comunale la sua giusta collocazione istituzionale per assumere ogni decisione sull’istituendo Parco. Ed in tal senso ha chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale garantendo la sua presenza.
3) la volontà del Ministro Prestigiacomo di bocciare sul nascere la proposta mediatrice del Sindaco Mariano Bruno di procedere all’istituzione del “Parco dei Vulcani” per giungere in una fase successiva a quella del Parco in questione.
4) la volontà del Ministro Prestigiacomo di portare a compimento la procedura per l’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie, già legge dello Stato, mediante un confronto ed una condivisione della popolazione.
Certamente, sia il Ministro che l’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente, non possono non tenere conto che circa 4.050 cittadini si sono espressi negativamente su tale istituzione e che il Consiglio Comunale a maggioranza ha espresso il proprio “no”. A proposito di maggioranza è opportuno ricordare al Sindaco Bruno che in democrazia questa si ottiene con un semplice voto in più, e non come le schedine del Totocalcio. Non possono non tenere conto che la tutela del territorio deve iniziare dal mare, dalle spiagge e dai porti, maggiormente aggrediti da una cementificazione selvaggia e da progetti invasivi dell’ambiente che si vuole proteggere, fino a raggiungere le campagne. Che trattavasi di un incontro “pilotato”, rivolto più ad imporre la volontà degli organizzatori che a conoscere la verità sui Parchi, lo abbiamo intuito subito dopo aver letto l’elenco dei relatori. Le esperienze dei rappresentanti del Parco delle Cinque Terre, del Parco del Lambro, del Parco Toscano, sono sicuramente meritevoli di attenzioni, anche se si tratta di territori con realtà e culture diverse da quelle eoliane (la caccia al cinghiale è una risorsa economica, ma la caccia ai conigli è un hobby). Inoltre nessuno ha spiegato perché sono molto riluttanti a pubblicare i propri bilanci. Ci aspettavamo infatti relazioni che mettessero in rilievo gli aspetti giuridici, le opportunità positive e negative. Insomma i vantaggi e gli svantaggi di un Parco. Ci aspettavamo un Assessorato Regionale meno retorico ed offuscato da molte contraddizioni. Il convegno doveva essere un’occasione per chiarire e non per convincere. Un’occasione per ascoltare la voce dei protagonisti, come richiesto dal Ministro, ovvero dell’uomo isolano, che il Sindaco ha inteso collocare nel suo intervento al centro della vicenda. Ma dichiarare chiusi i lavori alla partenza dell’illustre ospite, per riprenderli dopo il rimprovero dello stesso Ministro, a sala ormai deserta, ritengo che sia la chiara dimostrazione del risultato che si voleva conseguire. Si tratta, a parere del sottoscritto, di una grande occasione sciupata per le ragioni del “si”.