È crollato il ventidue novembre dello scorso anno divorato dai marosi
Rimuovere i resti del pontile dell'Italpomice
Salvatore Sarpi
Nessun intervento a tutt'oggi è stato posto in essere per eliminare la situazione di pericolo e di inquinamento ambientale costituita dal pontile dell'Italpomice di Acquacalda crollato il 22 novembre scorso sotto la spinta dei marosi e per l'usura del tempo.
Sulla delicata problematica, che potrebbe, tra l'altro, portare nella stagione estiva al non utilizzo per la balneazione della limitrofa spiaggia, è intervenuta l'associazione "Fare verde" con una lettera, a firma del responsabile provinciale Francesco Rizzo, dei responsabili cittadini di Lipari e Messina, Gennarino Saltalamacchia e Nino Maisano, indirizzata al sindaco di Lipari, al Genio Civile – opere marittime di Palermo e al Circomare Lipari. «Dopo il crollo del pontile – si legge – risulta che non sono stati adottati provvedimenti per quanto riguarda la rimozione dei materiali ferrosi e dei tratti di pontile non abbattuti dalla mareggiata.
Sembra che il Circomare abbia soltanto emesso un'ordinanza di divieto di transito e di balneazione in prossimità del pontile, senza avere a tutt'oggi perimetrato la zona in argomento».
"Fare Verde" ha chiesto alle autorità «se sia stata effettuata una progettazione per lo sgombero o la riqualificazione dei residui ferrosi e della restante parte di pontile non crollata, ma pericolante, anche nel tratto stradale, che insiste nelle immediate adiacenze».
Nei giorni scorsi altre associazioni avevano sollecitato un intervento per definire la vicenda