Riceviamo e pubblichiamo:
Recentemente al convegno dei giovani imprenditori a Capri, il Ministro Tremonti ha proposto la trasformazione del FAS da diviso per le singole regione ad un unico contenitore da cui attingere per finanziare progetti per lo sviluppo del Sud.
In tal modo secondo Tremonti si evita il rischio di frammentazione della spesa e si costringono le regioni ad abbandonare derive isolazionistiche e a definire al contrario strategie integrate e convergenti . La motivazione va ricercata nel fatto che la presenza limitata di reti e collegamenti tra le imprese e le comunità locali del sud finisce con creare ulteriore ritardo di sviluppo e emarginazione. Ma quali sono le possibili sinergie e come ciò potrebbe concretamente attuarsi?
Un esempio che a suo tempo ha costituito una innovazione è quello delle nostre comunità insulari. Infatti a metà degli anni 90 grazie all'intuizione di alcuni amministratori locali l'associazione nazionale dei comuni delle isole minori (ANCIM) avviò un percorso di trasformazione da contenitore formale di rappresentanze dei municipi, a vero e proprio soggetto politico locale e assunse in poco tempo il ruolo di interlocutore delle istituzioni regionali, nazionali e europee.
La presenza di problematiche comuni ma anche la disponibilità di risorse naturali e umane utilizzabili fornì materiale per l'elaborazione di documenti politico-programmatico che in breve tempo si trasformarono in finanziamenti di specifiche azioni. L'innovazione dell'esperienza consisteva nel aver posto come base della strategia di sviluppo la consapevolezza che solo insieme le isole (in rete) avrebbero potuto costruire una delle tante identità produttive del nostro paese meritando con ciò ascolto e attenzione.
In conseguenza di ciò mentre nel resto del territorio italiano si assisteva a programmi regionali di sviluppo ,spesso slegati tra di loro e non convergenti, le isole minori italiane e sopratutto quelle del mezzogiorno,elaboravano una strategia integrata per il turismo sostenibile e partecipavano alla distribuzione dei finanziamenti pubblici in modo unitario.
Il primo accordo quadro di programma interregionale nasceva proprio con la consapevolezza che le piccole isole non erano un problema per le regioni ma un'opportunità di sviluppo per tutto il mezzogiorno e per il paese !!!
Pertanto per due cicli di programmazione europea (14 anni) le isole siciliane e quindi anche le isole eolie ,che in questa vicenda giocarono un ruolo di leader, hanno beneficiato di finanziamenti specifici per il turismo sostenibile che nel concreto si sono tradotti in realizzazione di circuiti archeologici, in musei , in percorsi panoramici e che hanno permesso alle comunità locali di riappropriarsi di contenitori dismessi destinandoli ad attività funzionali al turismo. Un esempio è la realizzazione dell'auditorium dell'Immacolata!!
Ebbene tutto ciò sarà solo un ricordo!!
A questa strategia , fatta di azioni comuni e il cui percorso ovviamente è stato irto di ostacoli, lentamente ma con continuità negli ultimi anni si è sostituita la strategia della ricerca del “governo amico”, ossia ogni comunità cerca di essere più “amica” delle altre per avere interlocuzione!!
A parte il giudizio di reale sostenibilità di questa tesi (i governi sono o dovrebbero essere amici di tutte le comunità ) , è sotto gli occhi di tutti il risultato!!!
Infatti il Governo Nazionale , anticipando la tesi sostenuta da Tremonti, ha deciso di “costringere” le regioni del meridione a utilizzare i fondi della programmazione europea per il turismo con un unico programma , denominato POIN , nel quale le azioni verranno attuate solo per mezzo di reti e partenariati.
Le regioni hanno definito insieme al governo i temi , gli obiettivi e le reti, ma tra di essi l'insularità non è stata inserita!!!
Ma vi è di più la Regione Siciliana ha selezionato alcuni territori ricchi di attrattori turistici , per inserirli nelle reti, e tra di questi le Isole Eolie non ci sono!!!!
Perchè ciò è avvenuto?
Bisognerebbe chiederlo all'ANCIM se ancora esiste!!!
Questo contributo viene offerto per aprire un dibattito sopratutto tra i giovani che si affacciano nella società delle isole, e sopratutto delle eolie, impegnandosi nella cultura, nel sociale, nel campo economico e nella politica, fornendo elementi di stimolo e esperienze, e per capire se sia possibile comunque tentare in extremis delle azioni per rientrare nella programmazione.
Franco Cavallaro ex-componente del comitato tecnico-scientifico delll’ANCIM