
La "provocazione" di Lo Schiavo è il frutto della non più sostenibile situazione di disagi quotidiani che le popolazioni eoliane affrontano per ribadire e affermare i propri diritti alla sanità, allo studio, al lavoro, tutti garantiti dalla Costituzione Italiana e connessi con il diritto alla mobilità. Il primo cittadino del più grande comune dell'isola di Salina evidenzia anche come la Siremar «in questi ultimi anni ha operato delle scelte di gestione e di dismissione di parte del proprio naviglio alquanto discutibili che hanno provocato alle popolazione delle isole minori siciliane, ed eoliane in particolare, enormi disagi e danni economici, e tutto ciò secondo una presunta logica di risparmio economica».
Il sindaco Lo Schiavo ha anche puntato il dito sui tavoli tecnici promessi dal ministro dei Trasporti, Matteoli, in occasione della mobilitazione generale eoliana attuata nel gennaio 2009, allorquando i quattro consigli comunali dell'arcipelago hanno stilato importanti documenti, con proposte di razionalizzazione dei servizi e sul futuro in generale della stessa Siremar Spa, giungendo a riunirsi in seduta permanente a bordo del M/t Lurana, contestualmente alle azioni poste in essere dal Comitato d'agitazione spontaneo formato dai cittadini eoliani. «Tavoli tecnici – ha sottolineato il sindaco – effimeri nel merito e poi mai più convocati, se non a decisioni già prese».