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domenica 23 maggio 2010

Nuovi Parchi. Intervento di Legambiente Sicilia

Riceviamo da Piero Roux e pubblichiamo:
Legambiente Sicilia avanza le prime osservazioni sulla istituzione dei parchi nazionali di Iblei, Eolie, Pantelleria, Egadi-litorale trapanese, per i quali l’iter si è rapidamente velocizzato con il Ministro Prestigiacomo che ha avviato un canale di interlocuzione con l’assessore regionale ai beni Culturali ed Ambientali.Lo scorso 23 gennaio 2009 è stata la Corte Costituzionale che ha dichiarato inammissibile e non fondato il ricorso della Regione Siciliana contro la legge nazionale che avviava l’istituzione di quattro parchi nazionali : Iblei, Eolie, Pantelleria, Egadi-litorale trapanese. La sentenza della Corte Costituzionale, ribadisce in quest’ambito la competenza esclusiva dello Stato. Le regioni, anche quelle a statuto speciale, possono intervenire soltanto per adottare norme di tutela ambientale più restrittive rispetto a quella statale. E’ rimessa invece all’intesa con la Regione la definizione dei singoli decreti istitutivi dei parchi nazionali. Legambiente si era opposta nel 2007 a tale previsione normativa perché in alcuni casi si interveniva ad istituire parchi nazionali dove esistevano aree naturali protette regionali ben funzionanti. Ed avevano sollecitato una forte iniziativa sul piano politico della Regione affinchè venissero modificate le previsioni di legge per favorire l’intervento dello Stato a tutela di aree non protette dalla Regione e per una gestione integrata terra-mare dove sono previste anche aree marine protette. La priorità quindi ai Parchi nazionali degli Arcipelaghi delle Egadi e delle Eolie. L’iniziativa della Regione non c’è stata, si è preferita la via di un inutile e controproducente ricorso alla Corte Costituzionale. Nei mesi scorsi hanno cominciato a prendere corpo i suddetti parchi con procedure formali ed istituzionali (vedasi Pantelleria) o con iniziative a cura di comitati locali (vedasi Iblei e Egadi-litorale trapanese). Solo recentemente è stata avviata anche una discussione nelle sedi istituzionali riguardante i Parchi delle Eolie e degli Iblei. Ciascuno di questi parchi pone questioni specifiche assai rilevanti che intendiamo richiamare, sottolineando però in via generale che non si stanno seguendo le procedure di confronto e concertazione con tutti gli attori locali e regionali (associazioni, organizzazioni di categoria, ecc.) come previsto dalla legge quadro.
Appare sempre più evidente che l’istituzione di alcuni di questi parchi sembra rispondere a necessità di tipo politico-clientelare e non costituisce più una novità una sorta di parcomania da collegio elettorale motivata dalla necessità di costruire nuove postazioni di spesa pubblica e nuovi posti di sottogoverno. Il problema sembra non essere l’istituzione dei parchi che tutela e porta benessere economico, ma la figura di chi lo gestirà.
Peraltro se un primo parco nazionale andava istituito in Sicilia questo, anche come fatto simbolico oltre che per le straordinarie valenze naturalistiche, non poteva che essere (come previsto dalla L. 394/91) quello dell’Etna, il più grande vulcano attivo d’Europa.
Pantelleria
Il parco è stato previsto con un blitz parlamentare ed appare poco motivato perchè sull’isola esiste ed è ben operante una vasta riserva naturale regionale e perché non si sta contestualmente tenendo conto della previsione di un’area marina protetta. Il Parco nazionale di Pantelleria puo’ avere senso sole se costituisce concretamente un avanzamento delle politiche di conservazione sull’isola che presuppongono: - estensione dell’area naturale protetta a tutto il sistema SIC-ZPS; - istituzione di un parco terrestre-marino per la gestione unitaria ed integrata del sistema marino-costiero; - inserimento in zona 1 dell’area “dietro l’isola” per garantire la tutela di territori di grande interesse naturalistico; - valorizzazione del ruolo operativo dell’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, strumento gestionale insostituibile nel contesto pantesco. Lo stato delle procedure di istituzione del parco di Pantelleria e l’avere posto come punto di riferimento per l’istituzione le prossime elezioni amministrative comunali, rinunciando alla contestuale protezione dell’ambito marino ed alla consultazione di una serie di soggetti interessati, suscitano più di una perplessità.
Iblei
Sin dall’inizio la proposta di un parco nazionale ci è sembrata una forzatura rispetto all’idea di un parco regionale; la proposta elaborata da un comitato locale interessante una superficie di oltre 150.000 ettari con la previsione di singolari previsioni regolamentari contra legem (come l’esercizio della caccia o l’ampliamento di aree industriali in area parco) indicano come vi siano tantissimi aspetti delicati da approfondire (dall’estensione territoriale al rapporto con le grandi riserve naturali esistenti di Cavagrande, Pantalica, Vendicari). Gli approcci semplicistici di questi ultimi giorni suscitano solo vaste opposizioni (come sta avvenendo in molti comuni) che rischiano di travolgere l’intera politica delle aree naturali protette nella nostra regione e coagulare contro i parchi soggetti potenzialmente favorevoli ma allarmati dall’approccio ipertattico e tutto politico (spesso non motivato tecnicamente) con il quale si sta operando. Peraltro l’ipotesi di un parco regionale secondo il modello della LR 14/88 (come ipotizzato dalla regione alcuni anni fà e con un ruolo diverso degli enti locali rispetto al parco nazionale) e limitato agli ambiti montani, ad alcune cave ed all’area dei carrubeti ci sembra più idonea e più rispondente alle specificità di quel territorio.
Egadi-litorale trapanese
Da anni abbiamo sostenuto la necessità di un Parco nazionale sull’arcipelago delle Egadi, per le stesse identiche motivazioni evidenziate per l’Eolie, con l’aggravante della fallimentare esperienza dell’Area Marina Protetta e la mancata istituzione, a 18 anni dalla previsione del Piano regionale, delle riserve naturali di Marettimo, Favignana e Levanzo. L’estensione del parco nazionale al litorale trapanese appare scelta immotivata e assolutamente non condivisibile sia per la enorme diversità di situazioni ambientali, storico-culturali e socio-economiche rispetto all’Arcipelago, sia per la diffusa antropizzazione della fascia costiera. Inoltre l’eventuale restrizione del parco nazionale del litorale alle sole riserve naturali esistenti dello Stagnone di Marsala e delle Saline di Trapani (che già garantiscono la tutela di quei territori) dimostra come la scelta del parco nazionale è dettata da esigenze di carattere prettamente politico e da collegio elettorale e dalla volontà, mai nascosta, di ridefinire i regimi di vincoli su quelle aree proprio attraverso lo strumento del parco nazionale. Per questo siamo favorevoli all’istituzione del Parco nazionale sulle Egadi (terrestre e marino) e nettamente contrari all’estensione a qualunque porzione del litorale trapanese.
Eolie
Costituiscono il parco più urgente ed assolutamente incontestabile sia per le valenze naturalistiche dei territori, sia per le aggressioni cui gli stessi sono esposti (illeciti edilizi, sventramento di montagne, progetti di cementificazioni faraoniche, discariche in ogni dove) sia per il fallimento delle politiche locali e regionali di conservazione di quei territori (vedasi grave situazione delle riserve naturali esistenti o mai istituite). L’istituzione del Parco delle Eolie è peraltro avvalorata dall’esistenza del Sito UNESCO individuato proprio per le valenze naturalistiche, paesaggistiche e geologiche. Anche sull’Eolie il Parco nazionale ha pieno senso se vengono tutelati in maniera congiunta ed integrata l’ambito terrestre e quello marino e se l’istituzione del parco ha come obiettivo impedire trasformazioni territoriali incompatibili come il progettato Megaporto che recherebbe un irrimediabile ed irreversibile impatto ambientale sul water front liparese.
In ultimo ci sia permesso di formulare una serie di riserve sulla parcomania dilagante in questi ultimi mesi (in una Regione nella quale l’abusivismo continua a farla da padrone) che sembra non tenere conto della necessità da un lato di rendere più efficace la gestione delle aree naturali protette già esistenti (garantendo idonee risorse finanziarie ed una concreta attività di vigilanza oggi in molti casi assente) e dall’altro di valutare preventivamente il forte impatto su vasti territori di nuovi vincoli ed assetti istituzionali ed organizzativi comportanti estesi divieti di caccia, l’estensione ope legis del vincolo paesaggistico, la sottrazione di competenze agli enti locali e l’attribuzione di ampie potestà regolamentari ai nuovi enti parco nazionali. Ai sensi delle vigenti disposizioni di legge (L. 241/1990, L. 394/1991, D.Lgs. 195/2005) si presenta formale istanza:
- come rappresentanza regionale;„
« di partecipazione al procedimento amministrativo di istituzione dei suddetti parchi nazionali chiedendo la comunicazione dei responsabili dei procedimenti presso l’Assessorato Territorio Ambiente della Regione Siciliana e la Direzione Protezione Natura del Ministero dell’Ambiente; come rappresentanza eoliana:
- „« di acquisire copia degli elaborati sinora redatti con particolare urgenza per quanto riguarda il Parco Nazionale delle Eolie; -„« di essere invitati a partecipare agli incontri di confronto sulle proposte in corso di elaborazione.