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martedì 25 maggio 2010

CONSIDERAZIONI SUL PARCO DELLE EOLIE di Aldo Natoli

(Aldo Natoli) Una delle motivazioni che dovrebbe convincere i cittadini ad essere favorevoli all’istituzione del Parco delle Isole Eolie è la necessità di tutelare il fragile territorio delle isole, divenuto Patrimonio dell’Umanità, dall’abusivismo edilizio e dagli scempi che continuano ad imperversare. Il Parco delle Eolie, ci è stato detto dal Sindaco Dott. Bruno, dovrebbe essere il fiore all’occhiello per il Ministro dell’Ambiente, On. Stefania Prestigiacomo, nel prossimo comitato scientifico dell’UNESCO. La competenza sul controllo del territorio e l’applicazione delle varie norme, nelle aree comprese dal vincolo passerebbe dal Comune al nuovo Organismo di gestione. Orbene, attualmente le Eolie sono assoggettate a diversi vincoli: Paesistico, SIC e ZPS, Idroforestale, Riserva Naturale, Sismico, ed infine il tanto atteso Piano Regolatore Generale. Si tratta di strumenti che se pienamente applicati possono garantire in modo esemplare la tutela del territorio. Anche perché da quanto ci è stato illustrato dal tecnico esperto dall’Amministrazione Comunale, il Geom. Gianfranco Guarino, le linee di tutela del Parco dovrebbero coincidere con quelle dei vincoli citati. Ma allora perché oggi tutti avvertono la necessità di trasferire ad altra Istituzione la tutela del territorio? La risposta è molto semplice: siamo in presenza del totale fallimento della politica urbanistica posta in essere da questa Amministrazione. Più volte il sottoscritto ha richiamato l’attenzione del Sindaco sulla scarsa organizzazione del Settore che attiene all’Urbanistica; sulla carenza di personale che si protrae da molto tempo e che ha determinato il collasso degli uffici che dovrebbero far vigilare e far rispettare le regole; sulla necessità di dare risposte urgenti alle richieste dei cittadini; sui pericoli del meccanismo “silenzio-assenso”, che avrebbe dovuto rappresentare solo l’eccezionalità e che invece è diventata la regola. Ma anziché riflettere e correre ai ripari magari imponendo ai tecnici di effettuare gli accertamenti sui luoghi entro la scadenza del 30 giorni, la risposta immediata del Sindaco è stata quella di modificare la Determina n° 27 del 2000, per allocare al primo posto dell’o.d.g. della C.E.C. le pratiche assentite scavalcando così quelle ordinarie che aspettano di essere trattate da anni (si parla di circa 1.500 progetti). Una decisione che non contrasta certamente l’abusivismo edilizio. E’ infatti di ieri la notizia apparsa sulla stampa che riporta l’intervento del Presidente della II Commissione Consiliare di Messina, Domenico Guerrera, che attribuisce il “sacco edilizio” della città al meccanismo del “silenzio assenso”. Ma come speso succede, nessuno è profeta in patria