Circa 3000 metri di reti "ferrettare" salpate in mare aperto, a trenta miglia a nord ovest da Alicudi, da un peschereccio di Acitrezza, sono state sequestrate ieri mattina dagli uomini del pattugliatore della sesta squadriglia della Guardia Costiera di Messina diretta da capitano di fregata Salvatore Scimone. La nave "Michele Fiorillo" al comando del tenente di vascello Giovanni Di Franco, impegnata da alcune settimane, in coincidenza con l'inizio delle pesca ai grandi pelagici, nelle attività di prevenzione e repressione dell'impiego di reti da posta derivanti (nel caso delle ferrettare oltre i due km e mezzo consentiti) era sulle tracce dell'imbarcazione situata praticamente tra l'isola eoliana e Ustica.
Dai controlli, ancora in corso, è emersa oltre alla lunghezza di rete eccedente per circa 500 metri, la presenza, nella stessa, di esemplari di alalunga, tonno rosso, e pesce spada che saranno devoluti in beneficenza. Multato per 2000 euro il titolare dell'unità da pesca mentre le reti sono state depositate nella base di Marisicilia. Da dove, va ricordato, tra qualche giorno, altre tre navi della squadriglia messinese partiranno per rinforzare i controlli e per fornire l'opportuno ausilio a capitanerie, circomare e delegazioni della costa tirrenica e ionica. Ciò, anche come conseguenza, delle attività ispettive poste in essere dagli ispettori comunitari presso i porti di Lipari, Porticello, Termini Imerese, Cefalù' e Ponza nei mesi di aprile e maggio. Attività che hanno spinto il ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Saverio Romano ad istituire "una Commissione di inchiesta con il compito di verificare l'attività' di vigilanza e controllo sull'utilizzo delle reti ferrettare nonchè, sull'efficacia delle successive azioni finalizzate al contrasto della pesca illegale con reti da posta derivanti. Un lavoro, quello della Commissione ministeriale che consentirà, secondo il Ministro, di individuare in modo compiuto e mirato eventuali responsabilità e le future linee guida sulle quali proseguire le attività di controllo finalizzate al contrasto della pesca illegale e non regolamentata.
Gli ispettori comunitari sono in giro già da due mesi: a Lipari l'ultimo è giunto qualche giorno fa. Avrebbero riscontrato la regolarità delle reti a bordo, o caricate sotto i loro occhi, delle barche liparote.
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