Falsi storpi, approfitattori,”scrocconi”. Troppe volte abbiamo letto e sentito negli ultimi tempi parole come queste per descrivere i cittadini beneficiari di indennità economiche legate ad uno stato di invalidità.
Una sorta di “caccia alle streghe” che, invece di far puntare il dito solo contro chi truffa lo Stato e tutti noi fingendosi invalido, spara nel mucchio, creando difficoltà e imbarazzi anche a chi, proprio per la sua condizione fisica o psico-fisica, necessita di queste indennità per vivere. E mette in discussione anni di lavoro fatto dalle associazioni per “mettere al bando” espressioni offensive della dignità come queste.
Una sorta di “caccia alle streghe” che, invece di far puntare il dito solo contro chi truffa lo Stato e tutti noi fingendosi invalido, spara nel mucchio, creando difficoltà e imbarazzi anche a chi, proprio per la sua condizione fisica o psico-fisica, necessita di queste indennità per vivere. E mette in discussione anni di lavoro fatto dalle associazioni per “mettere al bando” espressioni offensive della dignità come queste.
Vogliamo riaffermare con questa campagna il diritto dei cittadini a ottenere le “indennità economiche correlate al riconoscimento delle minorazioni civili” (Art. 38 della Costituzione Italiana) e denunciare lo stato di estremo disagio in cui gli stessi versano.
Non vogliamo difendere “gli imbroglioni”, ed è per questo che abbiamo scelto il nome “sono un vip”, cioè un “very invalid people”, una persona davvero con invalidità.
Il nostro obiettivo è quello di dare vita ad una massiccia raccolta di firme, con eventi e manifestazioni sul territorio per opporci ai disagi derivanti dalle procedure per il riconoscimento delle minorazioni civili, contenute nella legge e nelle direttive dell'Inps, negative proprio per i diritti dei cittadini.
Sulla base di queste procedure infatti, le persone:
- devono attendere tempi lunghissimi per il riconoscimento delle minorazioni civili e delle indennità correlate a causa dell’inefficienza delle procedure informatiche e della moltiplicazione dei passaggi burocratici;
- dopo la visita della Commissione Asl integrata con un medico dell’INPS, sono obbligati ad ulteriori accertamenti in contrasto con gli obiettivi di semplificazione e di rispetto della dignità della persona;
- sono costretti ad attendere a lungo i verbali degli accertamenti sanitari e a fare i conti con procedure di pagamento bloccate da tempo;
- e, in generale, incontrano numerosi ostacoli all’esercizio del diritto di accesso alle indennità.
In troppi casi, sulla base delle informazioni in nostro possesso, le azioni intraprese dallo Stato si svolgono al di fuori del rispetto delle norme, in quanto:
- comprimono i diritti dei cittadini realmente invalidi;
- riducono arbitrariamente i requisiti previsti dalla legge per l’assegnazione delle indennità correlate al riconoscimento delle minorazioni civili;
- appaiono strumentalizzate per il raggiungimento di un obiettivo non dichiarato, ovvero il massimo contenimento possibile della spesa assistenziale.
- Vogliamo inoltre denunciare la restrizione dei requisiti sanitari per la concessione dell’indennità di accompagnamento, attuata dall’INPS nel totale disprezzo delle norme, attraverso la Comunicazione interna del Direttore Generale INPS e le “linee guida operative” del 20 settembre 2010.
Questi atti rappresentano un palese abuso di potere, non soltanto perché riduce le garanzie per i cittadini di accedere ai benefici previsti dalla Legge, ma anche perché reintroduce criteri di assegnazione dell’accompagnamento più restrittivi che erano stati già bocciati dal Parlamento nel corso dell’approvazione del Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78, poi convertito nella Legge 30 luglio 2010 n. 122. In sostanza, viene aggirata una decisione del Parlamento sovrano, scaturita dalle vibrate proteste delle organizzazioni di tutela dei diritti degli invalidi.
Con la tua firma darai l'adesione alla campagna “Sono un V.I.P.”, aiutandoci a fare pressione sul nostro Parlamento e sugli enti preposti perché i diritti dei cittadini siano rispettati!
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