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giovedì 26 maggio 2011

FEDERALISMO FISCALE: ARMAO CHIEDE A LA LOGGIA MODIFICA DECRETO

L'assessore regionale per l'Economia, Gaetano Armao, ha inviato una lettera al presidente della Commissione bicamerale per l'attuazione del federazioni fiscale, Enrico La Loggia, per contestare l'illegittima estensione alle regioni autonome dello schema del decreto legislativo che tratta dei meccanismi sanzionatori e premiali di Regioni, province e comuni, derivanti dalla legge 42/09 sul federalismo.
Dopo avere ripercorso le tappe salienti che hanno condotto il Governo nazionale a questa decisione e il dissenso espresso dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome in sede di Conferenza unificata, tale da non consentire di giungere ad una intesa tra tutte le parti, l'assessore ribadisce i due principi che hanno condotto la Regione siciliana ad assumere questa posizione.
Anche in forza della sentenza della Corte Costituzionale n.20l/2010 che, pronunciandosi sulla questione di legittimita' costituzionale, che proprio la Regione Siciliana aveva sollevato in ordine ad alcuni articoli della stessa 42, nella nota si ribadisce. Primo: gli unici principi della delega sul federalismo fiscale applicabili alle Regioni a statuto Speciale sono quelli contenuti negli articoli 15, 22 e 27. Secondo: l'unico organo abilitato ad esercitare la speciale funzione di partecipazione al procedimento legislativo di attuazione del federalismo fiscale in Sicilia rimane la Commissione paritetica, di cui all'art. 43 dello Statuto regionale.
"Appare di tutta evidenza - precisa Armao - la forte connotazione pattizia che il legislatore ha voluto assegnare all'attuazione della normativa sul federalismo fiscale perseguendo, nel contempo, l'obiettivo del rispetto delle prerogative statutarie delle autonomie differenziate".
Sulla scorta di queste motivazioni, Armao ritiene , che il testo dello schema di decreto legislativo non puo' trovare applicazione nei confronti delle Regioni a statuto speciale, sicche' la previsione contenuta all'art. 13 di detto schema appare del tutto illegittima.
Nello spirito costruttivo che anima i rapporti della Regione con tutte le istituzioni interessate, con la nota si formula la seguente proposta di riformulazione dell'art. 13: "1 Nei confronti delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano rimane ferma l'applicazione dell'articolo 1, comma 2, e degli articoli 15, 22 e 27 della citata legge n. 42 del 2009, nel rispetto dei rispettivi Statuti", coerente con quella che e' stata inserita (sempre su richiesta della Sicilia) all'art.31 del DPR 68/2011 del federalismo fiscale regionale.
Armao conclude che "laddove non fossero recepite le proposte di modifica formulate lo schema di decreto in oggetto dovrebbe ritenersi illegittimo nella parte in cui incide direttamente sull'autonomia speciale sottraendo materie che per espressa previsione debbono far parte del negoziato sul federalismo fiscale tra Regione siciliana e Stato".
La nota evidenzia alla fine il negoziato sulle prerogative del federalismo fiscale e' gia' stato attivato tra la Presidenza della Regione siciliana ed i Ministeri interessati ed avviata dalla Commissione paritetica, e che pertanto, e' quella la sede opportuna per ogni ulteriore discussione e decisione.

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