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mercoledì 25 maggio 2011

Ginostra. "C'è chi non si gira dall'altra parte". Il consigliere Lo Cascio replica alla lettera di Lo Schiavo

Oggetto: risposta alla lettera del delegato Marevivo di Ginostra sull’abbandono della frazione.
Gentile Signor Lo Schiavo,
ho ricevuto stamani una sua lettera intitolata “Ginostra abbandono storico”, inviata a me come agli altri consiglieri comunali e pubblicata qualche giorno fa sulla stampa on-line. Condivido molti punti dell’analisi da lei esposta, anche dove sottolinea che i rappresentanti delle istituzioni decideranno se “intervenire o continuare a girarsi dall’altra parte” e che “nessuno però potrà dire non lo sapevo” grazie alle sue puntuali informazioni. Desidero a mia volta informarla su alcune inziative riguardanti Ginostra che, come “rappresentante delle istituzioni”, ho tentato di portare avanti in questi anni. 
Il 18/07/2007, a seguito della notizia dell’esclusione di Ginostra dal servizio di telemedicina (telecardiologia e teleanalisi) e del conseguente rischio di soppressione del raddoppio delle guardie mediche in servizio presso il presidio locale, ho scritto una lettera al sindaco, evidenziando le gravi ripercussioni sull’assistenza sanitaria per gli abitanti della frazione che, come lei ben sa, è quella maggiormente penalizzata dall’isolamento geografico nell’ambito del nostro territorio comunale.
A seguito della drammatica mareggiata del 22 novembre 2008, in occasione del primo consiglio comunale tenutosi dopo questa data, ho presentato come primo firmatario una mozione sulla “Situazione attuale di emergenza nella frazione di Ginostra a seguito dei recenti eventi meteo-marini e prospettive di immediate soluzioni”; le proposte contenute nella mozione riguardavano l’urgenza del ripristino del rollo (in attesa di quello dello scalo), la necessità di dotare i mezzi commerciali in servizio di una gruetta per lo scarico delle merci essenziali, quella di individuare mezzi alternativi per un servizio integrativo di collegamento con lo scalo di Stromboli, quella di garantire l’apertura di almeno uno degli esercizi commerciali per la vendita dei prodotti alimentari di base, ecc. La proposta, grazie anche al voto dei colleghi di maggioranza, è stata in un primo tempo ammessa tra gli argomenti all’ordine del giorno, per venire poi inspiegabilmente rimandata “a data da destinarsi” su iniziativa del consigliere PDL Casilli.
Il 31/03/2009, insieme ai colleghi di minoranza, ho interpellato il presidente del consiglio comunale Longo per sollecitare la “destinazione” di questa fantomatica “data” e potere quindi riprendere un confronto serio e concreto sui numerosi problemi della frazione, sulla base delle proposte avanzate con la mozione e sulle altre che – eventualmente – amministrazione e maggioranza avrebbero potuto sottoporre al vaglio del consiglio. Evidentemente ci siamo illusi, perché il consiglio comunale non è più il luogo dove si affrontano e discutono i problemi del paese, dato che da allora non siamo mai riusciti a parlare né di Ginostra, né di altre realtà locali.
Il 13/05/2009 ho invece ritenuto di rispondere alle dichiarazioni rilasciate dal consigliere Corda, allora portavoce del PDL, che preferiva attribuire la persistente e mortificante inagibilità del molo di Ginostra all’influenza di una potente lobby di “ambientalisti-nudisti”, piuttosto che affrontarla seriamente in consiglio per fare luce sulle le cause tecniche e sulle eventuali incongruenze progettuali o nell’esecuzione dei lavori.
Non le sarà sfuggito – infine – un intervento di qualche tempo fa, volutamente polemico, sul mancato attracco di mezzi di linea che pure, tecnicamente, risultavano in condizione di operare anche nel molo danneggiato, intervento cui ha fatto seguito la risentita risposta di un armatore locale; la vicenda – si dice – si sarebbe poi conclusa nella stanza del sindaco Bruno gremita da ginostresi, con una telefonata durante la quale – aggiungo un altro “si dice” – il mio intervento sarebbe stato stigmatizzato dagli interessati; in ogni caso – non per merito mio, certamente – il mezzo di linea ha ripreso a operare normalmente la settimana successiva.
Tutto ciò è sicuramente ancora troppo poco, ma le darà qualche spunto per cominciare a distinguere con maggiore precisione chi interviene – o cerca di farlo – e chi, come lei giustamente scrive, continua “a girarsi dall’altra parte”. Io resto a disposizione dei ginostresi e di lei per qualsiasi iniziativa si riterrà opportuna e potrà – se non risolvere – almeno attirare l’attenzione sui problemi di Ginostra, e la ringrazio per l’impegno che ha assunto nel segnalarli in maniera puntuale e dettagliata; non me ne vorrà se, al contempo, mi permetto di invitarla io a non “girarsi dall’altra parte” di fronte ai veri autori dell’abbandono della sua frazione: l’attuale amministrazione del comune di Lipari e la maggioranza consiliare che la sostiene. Sono certo che anche lei e gli altri concittadini ginostresi non vorranno, come qualcuno di noi, dire “non lo sapevo”.
Cordialmente
Pietro Lo Cascio,
consigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà

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