Beppe Grillo è tornato a Messina stavolta con il traghetto e ricordando la sua traversata a nuoto nello Stretto il 10 ottobre 2012. “Ho ancora gli arancini sullo stomaco dal mese scorso”. Così, il leader del Movimento 5 stelle, fa scoppiare la prima risata ai messinesi radunati a Piazza Cairoli per lo “Tsunami Tour”, l’evento organizzato in occasione della campagna elettorale . “Dobbiamo mandarli tutti a casa perché hanno fallito” è questo lo tsunami del Movimento 5 Stelle di Grillo.
“A Messina le donne non sono con le labbra di silicone e il culo di polistirolo ma lavorano, stanno a casa coi figli e si fanno un culo così tutto il giorno”. Ammette che non può essere lui a risolvere i problemi dell’amministrazione del Teatro stabile di Messina e che non può essere lui a cacciare i responsabili dello scandalo regionale alla formazione della famiglia Genovese. “Messina è una città in default, arrivata al commissariamento per l’ennesima volta. Dobbiamo cacciarli insieme perché questo non è più un movimento ma una comunità”.
Grillo, ha parlato dei camion che attraversano Messina ogni giorno carichi solo a metà. “Vi ritroverete o sopra il camion o sotto il camion perché non c’è più lavoro e siete disperati” è il modo con cui lo spindoctor del Movimento 5 stelle si rivolge ai tanti disoccupati messinesi. Infine, la concentrazione di diossina prodotta dagli inceneritori della raffineria di Milazzo nell’area del fiume Mela, causa di un numero elevato di tumori, è stato il più grave dei problemi sottoposti dai messinesi al Movimento 5 Stelle
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