Abbiamo contattato telefonicamente una delle sei persone alla quale stamani è stato notificato l'obbligo di dimora nell'ambito di quella che la G.d.F. nel comunicato ufficiale (vedi notizia precedente) definisce "Ghost Mission".
Questa la dichiarazione che ci ha rilasciato (ovviamente non riportiamo il nome essendo questa la linea attuata da questa redazione):
"In merito agli avvenimenti odierni ed ai fatti contestati al sottoscritto non posso che esprimermi fiducioso su una chiusura della vicenda che dimostri l'estraneità dei fatti a me contestati in considerazione del fatto che le spese da me portate a rimborso al Comune sono sempre state ampliamente documentate con le transazioni effettuate con carte di credito e bancomat e quindi con la massima trasparenza. Procederò sin da subito a richiedere al Tribunale della Libertà di Messina, attraverso i miei legali, la revoca della misura cautelare dell'obbligo di dimora notificata questa mattina dalla G.d.F. di Milazzo".
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