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sabato 23 marzo 2013

ANNO ZERO DELLA FORMAZIONE CROCETTA SPAZZA VIA 235 ENTI

di Chiara Billitteri -
“Non siamo qui per accusare nessuno”. Rosario Crocetta non vuole parlare del passato, ma sulla vicenda formazione, ed in particolare sulla notizia del buco da oltre 400 milioni di euro nei fondi per finanziare l’Avviso 20, registra un dato “quantomeno amaro”: “Le somme previste – dice il presidente della Regione – non erano presenti nel Bilancio”. In poche parole, è stato fatto un piano triennale con soli 282 milioni, senza quindi avere la certezza di potere ottenere il finanziamento per portarlo al completamento. Tutto questo a spese di circa 8 mila dipendenti del settore formazione professionale, e 196 enti, che secondo il piano dell’Avviso 20, però, sarebbero dovuti essere molti di più (circa due mila). Ma i soldi non ci sono più, o meglio, come dice l’assessore Nelli Scilabra, “non ci sono mai stati”, perciò il futuro del mondo della formazione professionale adesso dipende dalla nuova riforma che si sta studiando e che sarà improntata fondamentalmente su nuovi bandi.
“L’esperienza con l’Avviso 20 si è conclusa – dice Crocetta – , non metto in dubbio la buona fede con cui si è lavorato in passato per la formazione, ma allo stato attuale non c’è la copertura contabile, perciò stiamo rivedendo la strategia”.
Il primo passo della nuova ‘strategia’ è la riprogrammazione. Ovvero: nuovi bandi, leggi che obblighino a non assumere impegni di spesa senza avere la copertura finanziaria, un vero apprendistato in azienda che punti all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, corsi di riqualificazione, e anche un ufficio che si occuperà dei pagamenti pregressi: ce ne sono alcuni che risalgono addirittura al ’98. Infine, il ‘Piano giovani’, per il quale ci sono già 452 milioni di euro, e con il quale si copriranno le spese della formazione per circa un anno, al termine del quale partirà la riprogrammazione, e quindi si faranno i nuovi bandi.
Il governo regionale sta cercando di riformare quello che ha definito “un mercato totalmente anarchico, dove in passato si sono verificate ingiustizie gravi”, e per questo l’assessore Scilabra ha annunciato di voler riprendere alcuni aspetti della legge 24, ed in particolare “proprio quelli a garanzia dei lavoratori”. L’idea è quella di arrivare ad un sistema di tipo pubblico, anche se gli enti rimarranno privati, e per i lavoratori che saranno esclusi dai bandi, Crocetta annuncia che se ne occuperà in termini di “solidarietà sociale”.
Nel frattempo, già 235 enti di formazione sono stati cancellati, su tutti gli altri si sono avviate delle ispezioni. In particolare, per 43 enti sono già state accertate delle irregolarità per quanto riguarda delle “inadempienze retributive”: gli enti non pagavano i dipendenti.
Medea, Usmi, Ial Sicilia, Ecap Caltanissetta, Genesi di Messina, Trinacria di S. Agata di Militello ed Eureka sono solo alcuni degli enti per i quali è stata avviata la procedura che toglierà loro gli accreditamenti. E ancora, il Lumen, il Training Service, il Cufti. “In molto casi – spiega il presidente della Regione – si usa dare questi enti agli autisti dei deputati”. Per questo si sta portando avanti una, come la chiama Crocetta, “operazione di cleaning”: “Ci sono procedimenti avviati nei confronti di enti anche molto grossi – dicono – , che hanno ricevuto i soldi per i lavoratori e li hanno usati per pagare i loro debiti, dovuti magari all’acquisto dell’ente stesso”.
Perciò si vedrà come sono organizzati gli enti, quali sono quelli seri, e quali vanno chiusi, istituendo poi un fondo a parte per pagare gli stipendi ai lavoratori.
Questa è la “rivoluzione della Formazione” che Rosario Crocetta vuole mettere in atto, e per chi non fosse contento, il governatore annuncia che di progressi se ne continuano a fare anche nel campo dell’antimafia: “Abbiamo revocato appalti a cinque imprese – annuncia Crocetta ai giornalisti – : quattro per informative atipiche una per informativa negativa”. Il settore interessato è stato quello dell’acqua e rifiuti, e anche un ente di formazione in provincia di Agrigento, quindi sei in tutto. All’energia, inoltre, sono state revocate quattro autorizzazioni a imprese private, tra cui una di Roma. E ancora: revocati anche i contributi strutturali a nove aziende agricole.

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