Il presidente Grasso ricorda i particolari rivelati da alcuni collaboratori di giustizia attorno al mancato attentato di Monreale, nei confronti di un magistrato, che doveva avere luogo dopo che il superboss Toto’ Riina aveva mostrato insoddisfazione per lo stato della cosiddetta ‘trattativa Stato-mafia’: Riina ad un certo punto si lamento’ perche’ “la trattativa languiva e -riferisce Grasso- ci voleva un altro colpettino… Ero io divenuto oggetto della trattativa, vittima designata. C’e’ stato, insomma, un momento in cui sono entrato in questo ‘giochino’. Per fortuna sono qui a raccontarla…”.
Il retroterra a cui si riferisce Grasso e’ quello successivo alle stragi di Capaci e di via D’Amelio e ai preparativi dell’attentato a Monreale dove l’allora giovane magistrato si recava abitualmente con la moglie a visitare la suocera in precarie condizioni di salute. Grasso ha raccontato i motivi per cui l’attentato poi non ebbe luogo, prima a causa di un telecomando non adatto alla bisogna (nelle vicinanze dell’abitazione c’era una banca con un sistema di allarme che poteva interferire) e poi l’avvenuta cattura dello stesso Riina.
La platea del teatro Golden e’ rimasta particolarmente colpita dal resoconto di come Grasso, nell’ambito delle sue indagini, ebbe un colloquio con un collaboratore di giustizia, che riferiva della necessita’ di dar luogo al “colpettino” commissionato da Riina contro un magistrato di cui pero’ agli altri investigatori non riusciva a dare il nome. “Quando fui ammesso alla sua presenza -racconta Grasso- lui si da’ una manata sulla testa e resta come paralizzato riuscendo a dire soltanto ‘e’ lui, e’ lui…’ ed e’ cosi’ che ho scoperto di essere diventato oggetto della trattativa Stato-mafia”.
“L’autonomia e l’indipendenza della magistratura sono un dettato costituzionale, indicano valori da difendere da parte di tutti i cittadini. Non sono un privilegio ma rappresentano, insieme all’informazione, il controllo di legalita’ della societa’”. Ha poi detto il nuovo presidente del Senato, nella sua prima uscita pubblica, per un impegno programmato da tempo, al teatro Golden ad un convegno sull’emergenza sicurezza a Roma organizzato dal centro studi ‘Parlamento della legalita”. Grasso ha anche aggiunto che “e’ la Costituzione la prima legge contro la corruzione, la mafia, la collusione e la violenza”.
Intanto arriva il commento del leader del Pd: ‘Ho buttato due ministri”. Pier Luigi Bersani, risponde sorridendo a ‘Sky Tg24′ sul fatto che con le elezioni di Laura Boldrini, alla presidenza della Camera, e Pietro Grasso, alla presidenza del Senato, il Pd ha perso due eventuali ministri. ”Le istituzioni ieri hanno preso una boccata d’aria fresca e oggi c’e’ piu’ amicizia tra le istituzioni e il cittadino”. Ha aggiunto poi Bersani.
E in Sicilia il tweet di Cracolici. “Ero deluso quando Piero Grasso mi disse ‘no’ alla proposta di candidarsi a sindaco di Palermo. Oggi dico che aveva ragione: orgoglioso che sia il ‘mio presidente‘”. E’ il commento – affidato ad un tweet – del deputato regionale in Sicilia del PD, a proposito dell’elezione di Piero Grasso alla presidenza del Senato. E sempre con su twitter, Cracolici ha augurato buon lavoro al nuovo presidente della Camera, Laura Boldrini: “Ascoltare il suo discorso – ha scritto – e’ stato esaltante per chi ama la bella politica e l’Italia pulita”.
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