COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI SANTA MARINA SALINA
Inspiegabile
persistenza da parte del Tar di Catania, Sez III, nel ritenere fondate le
richieste della Safim s.r.l. per la detenzione del porticciolo turistico di
Santa Marina Salina.
Dopo
otto anni di ricorsi e contro ricorsi, avanzati dal Comune di Santa Marina
Salina per la difesa del preminente interesse pubblico, il C.G.A. di recente ha
annullato la concessione demaniale 121/08 affidata alla Safim. Ma la stessa
società ha proposto prima un ricorso per revocazione della sentenza di
accoglimento dell’appello del Comune , rigettato con ordinanza del 18.04.2013
dal C.G.A. che ha sancito l’efficacia esecutiva della propria decisione, e in
data 24 aprile la stessa Safim ha richiesto una sospensiva, accordata lo stesso
giorno (sic!), dell’ordinanza di sgombero emanata dall’Assessorato Regionale
Territorio e Ambiente che poneva il 27 aprile u.s. come termine ultimo per
lasciare libero il bene demaniale.
La
società dal 27 aprile risulta essere abusiva nell’occupare il bene e continua
la propria attività in modo illegittimo solo in funzione di una sospensione dell’efficacia
dell’ordinanza di sgombero emanata del TAR di Catania.
Tale
situazione che si trascina ormai da anni ha penalizzato e rovinato totalmente l’economia del territorio, a causa
di una politica gestionale fatta di prezzi scellerati che hanno portato questa
struttura, e ahimè tutto il territorio, ad essere identificati come tra i più
esosi della penisola: in questi anni sono centinaia le lamentele pervenute al
Comune , con tanto di fatture allegate, relative a detta gestione
Fino
al 2008 il porticciolo, soprattutto nei periodi di bassa stagione, era pieno
di barche a vela, i cui equipaggi contribuivano a sostenere l’economia
turistica del luogo. Era bello e sostenibile vedere il porto pieno di barche a
vela a marzo aprile e settembre. Oggi invece le barche a vela, e non solo, sono
scomparse, a causa dei prezzi troppo alti, ed il porto risulta essere pieno
solo nelle settimane centrali di agosto con prezzi da capogiro che comporta la
migrazione dei flussi nautici verso altre luoghi più accessibili. Oggi l’unico
momento in cui il porto ritorna ad essere pieno di barche a vela è la Eolian
Sailing Week, ma solo grazie all’esborso di circa 10.000 euro per ogni edizione
da parte del Comune di Santa Marina Salina per permettere a 60 imbarcazioni di
ormeggiarvi, lottando per avere luce e acqua inclusi nel prezzo!!
A tutto ciò si deve
aggiungere che la società concessionaria, oggi abusiva, ha applicato alla
lettera il proprio esoso prezziario anche nei confronti dei residenti, che si
sono visti chiedere fino 800 euro al mese per ormeggiare un gozzo di legno in
inverno, contribuendo a creare tensioni sociali rilevanti.
Gli sforzi che il
Comune di Santa Marina Salina sta ponendo in essere da oltre 7 anni, vengono
vanificati di volta in volta dalle decisioni prese dal TAR di Catania e il
popolo di Santa Marina Salina ne subisce le conseguenze.
Il popolo è pronto a
scendere in piazza contro gli interessi privati di una società che si è
arroccata sulle proprie posizioni divenendo una realtà svincolata dal
territorio; contro una società che ha recintato ( e voleva chiudere al
pubblico) tutta l’area demaniale; contro una società che sfrutta il nostro
territorio e che ha ricevuto in “regalo” gran parte delle banchine senza
compensi all’Amministrazione Regionale, oltre
ad aver utilizzato buona parte
delle attrezzature di proprietà del Comune o del precedente gestore.
Gli Amministratori
Comunali sono pronti nuovamente a protestare duramente contro comportamenti che
non tengono conto del preminente interesse pubblico, come avvenne due anni or
sono quando il Sindaco Lo Schiavo occupò e trasferì il proprio ufficio presso
il porto per contrastare le volontà della Safim che voleva appropriarsi anche
della banchina di riva( oggi gestita dal Comune e destinata ai residenti).
Questo ennesimo ritardo
nello sgombero del porticciolo turistico in forza di una sospensiva del TAR ha
determinato non poche delusioni nella popolazione proprio in considerazione
delle consequenziali negative ripercussioni di carattere sociale, economico e
occupazionale.
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