E’ una storia vestita di nero, è una storia da “Basso Impero”, si potrebbe dire con Fabrizio De Andrè. Tutti insieme riscaldati dalla fiamma? Forse domani. Oggi certamente no. In occasioni delle prossime elezioni europee, Fratelli d’Italia potrà utilizzare simbolo An. Il partito di destra fondato da Ignazio La Russa lo esibirà alle elezioni europee del 2014.
L’assemblea della Fondazione di Alleanza Nazionale che ha approvato con 290 voti favorevoli la proposta presentata sotto forma di mozione da Meloni-La Russa-Alemanno, ha dato di fatto il via libera all’operazione voti+nostalgia. Condizione, è scritto nella mozione, “che si impegni a ospitare tutti coloro che si riconoscono nelle tesi di Fiuggi del 1995. “290 voti sono un po’ pochini per scippare un simbolo. E non servono nemmeno per andare in Europa. Dall’assemblea di An roba senza vergogna”. AN Arroganza nazionale, afferma l’ex presidente della Regione Lazio.
Le grandi manovre per le prossime elezioni europee comunque, sono iniziate anche in Sicilia. Tra i nomi che potrebbero correre per un seggio a Strasburgo, quello di Pippo Fallica. Il braccio destro ed organizzativo di Gianfranco Miccichè, potrebbe contare su un’area radicata, l’ex Grande Sud e sull’impegno personale dell’amico di sempre. Miccichè, che ufficialmente ha declinato l’invito a guidare FI in Sicilia, rimane alla finestra, ma è tutt’altro che intenzionato a smobilitare e sa che non si può disperdere dopo l’ultimo anno di alterne fortune, quel che resta del suo patrimonio elettorale. Salvatore Iacolino, europarlamentare uscente, sembra uno dei candidati da battere. Vicino anche lui alle posizioni di Miccichè, ha confermato in questi anni una forte presenza nel territorio.
L’ex mondo invece di An in Sicilia, potrebbe trovare in Salvo Pogliese, vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, un riferimento da votare. Anche se in Forza Italia, partito al quale il parlamentare ha aderito. Non confermate le voci di un clamoroso ritorno in pista di Salvino Caputo, il deputato regionale che ha dovuto lasciare l’Ars, dopo la decadenza di qualche mese fa.
L’ex sindaco di Monreale, da sempre “animale da preferenza”, al momento non lascia trapelare nulla. Certamente sarebbe tra coloro che potrebbe riunire le anime di destra in Sicilia. Il suo passaggio, forse troppo repentino da Fratelli d’Itala al Pdl, non gioverebbe a suo favore. Non è ancora chiaro invece se Saverio Romano, già candidato nel 2009, per portare voti al suo partito, stavolta tenterà senza mezzi termini il risultato pieno. Voci vicine all’ex ministro non escludono una discesa in campo forte.
Sul fronte NCD Francesco Cascio, dovrebbe sciogliere in tempi brevi le sue riserve. Il past-President dell’Ars, troverebbe motivazioni nuove lontane dalla Sicilia. A sinistra gli assetti sono ancora da definire. Freschi di primarie nel Pd, i renziani potrebbero avere un candidato della prima ora, anche per gratificare quanti in questi mesi hanno spianato in Sicilia la strada alla “rottamatore” fiorentino. Molto probabile che il Pd chieda invece un candidato forte a Rosario Crocetta, che potrebbe nicchiare, o lanciare un candidato, (candidata), forte. Magari dopo il rimpasto di gennaio. Sempre più probabile e vicino.
L’assemblea della Fondazione di Alleanza Nazionale che ha approvato con 290 voti favorevoli la proposta presentata sotto forma di mozione da Meloni-La Russa-Alemanno, ha dato di fatto il via libera all’operazione voti+nostalgia. Condizione, è scritto nella mozione, “che si impegni a ospitare tutti coloro che si riconoscono nelle tesi di Fiuggi del 1995. “290 voti sono un po’ pochini per scippare un simbolo. E non servono nemmeno per andare in Europa. Dall’assemblea di An roba senza vergogna”. AN Arroganza nazionale, afferma l’ex presidente della Regione Lazio.
Le grandi manovre per le prossime elezioni europee comunque, sono iniziate anche in Sicilia. Tra i nomi che potrebbero correre per un seggio a Strasburgo, quello di Pippo Fallica. Il braccio destro ed organizzativo di Gianfranco Miccichè, potrebbe contare su un’area radicata, l’ex Grande Sud e sull’impegno personale dell’amico di sempre. Miccichè, che ufficialmente ha declinato l’invito a guidare FI in Sicilia, rimane alla finestra, ma è tutt’altro che intenzionato a smobilitare e sa che non si può disperdere dopo l’ultimo anno di alterne fortune, quel che resta del suo patrimonio elettorale. Salvatore Iacolino, europarlamentare uscente, sembra uno dei candidati da battere. Vicino anche lui alle posizioni di Miccichè, ha confermato in questi anni una forte presenza nel territorio.
L’ex mondo invece di An in Sicilia, potrebbe trovare in Salvo Pogliese, vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, un riferimento da votare. Anche se in Forza Italia, partito al quale il parlamentare ha aderito. Non confermate le voci di un clamoroso ritorno in pista di Salvino Caputo, il deputato regionale che ha dovuto lasciare l’Ars, dopo la decadenza di qualche mese fa.
L’ex sindaco di Monreale, da sempre “animale da preferenza”, al momento non lascia trapelare nulla. Certamente sarebbe tra coloro che potrebbe riunire le anime di destra in Sicilia. Il suo passaggio, forse troppo repentino da Fratelli d’Itala al Pdl, non gioverebbe a suo favore. Non è ancora chiaro invece se Saverio Romano, già candidato nel 2009, per portare voti al suo partito, stavolta tenterà senza mezzi termini il risultato pieno. Voci vicine all’ex ministro non escludono una discesa in campo forte.
Sul fronte NCD Francesco Cascio, dovrebbe sciogliere in tempi brevi le sue riserve. Il past-President dell’Ars, troverebbe motivazioni nuove lontane dalla Sicilia. A sinistra gli assetti sono ancora da definire. Freschi di primarie nel Pd, i renziani potrebbero avere un candidato della prima ora, anche per gratificare quanti in questi mesi hanno spianato in Sicilia la strada alla “rottamatore” fiorentino. Molto probabile che il Pd chieda invece un candidato forte a Rosario Crocetta, che potrebbe nicchiare, o lanciare un candidato, (candidata), forte. Magari dopo il rimpasto di gennaio. Sempre più probabile e vicino.
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