di Giuseppe Bianca (da siciliainformazioni) - Le buone notizie sono finite quasi subito. Almeno per il momento. Fare di necessità virtù, e farlo in fretta.Questo va dicendo Alfano ai suoi nelle convention che vanno di posto in posto. In città come in provincia. Oggi tocca ad esempio ad Alessandro Pagano nella sua San Cataldo.
Usare la rete del web senza abbandonare quello che si ha. Anzi.Il Nuovo centrodestra arriva oggi, secondo gli ultimi, poco incoraggianti sondaggi, al 5,5%.
I telefoni con FI sono staccati. Comunicazioni interrotte, in barba a quanti prevedevano un binario parallelo, con Berlusconi ed Alfano pronti a ritrovarsi.
Sull’argomento è tornato per Siciliainformazioni, Giuseppe Castiglione.
Dal sottosegretario all’agricoltura e plenipotenziario di Alfano in Sicilia, giunge una risposta rassicurante nei toni e nei contenuti: “Dateci il tempo che ci vuole. Siamo un partito radicato tra la gente, il contraccolpo mediatico è destinato ad esaurirsi, ma la nostra proposta rimane chiara, argomentata e soprattutto vincente. Occorre anche il tempo per fare assimilare al vasto elettorato di centrodestra, la novità. Il nostro non è ottimismo di facciata. Avremo la capacità di penetrare nell’antipolitica, dando risposte concrete di fronte allo scoraggiamento della gente. Abbiamo il polso delle cose, la gente crede nel progetto, la militanza non è in discussione. Occorre lavorare con chiarezza, portando risultati e non chiacchere”.
Alfano rischia però di rimanere schiacciato da Letta e Renzi.
E’ l’argomento addotto da chi, all’indomani delle dichiarazione, eccessivamente da guascone di Alfano verso il Pd, ha rilevato nella risposta sprezzante di Matteo Renzi, più di un aut aut.
Il rischio è nelle cose, l’isolamento da una parte e la mancanza di una identità dall’altra, stroncarono Gianfranco Fini, ed il sogno nascente di Fli.
Tra i consiglieri di Alfano comincia infine a serpeggiare il dubbio che una ricollocazione più centrista e visibilmente staccata da Berlusconi, che potrebbe essere monetizzata alle prossime europee con più facilità rispetto alla idea di “secondo partito della Destra in Italia” che invece rischierebbe di essere stritolato nel confronto.
Ma la collaborazione, ipotizzata, mai, nè smentita nè confermata, con D’Alia e l’Udc, si è fermata,almeno per ora, prima di cominciare.