Niente da fare, per Totò Cuffaro. Il Tribunale di sorveglianza ha rigettato la richiesta dell’ex governatore- che sconta una condanna a 7 anni per favoreggiamento aggravato di Cosa nostra – per l’affidamento ai servizi sociali.
Giorni fa la Procura generale aveva espresso parere favorevole alla scarcerazione, ma per andare a lavorare presso un istituto dei ciechi di Roma e non alla missione “Speranza e carita’” di Palermo come richiesto dai legali di Cuffaro.
La decisione è stata presa per la mancata collaborazione di Cuffaro con la giustizia. Mancata collaborazione, nemmeno sotto forma di ammissioni di responsabilità.
Per i reati aggravati da fatti di mafia la collaborazione è infatti una delle condizioni previste dalla legge per concedere l’affidamento in prova ai servizi sociali.
Secondo gli avvocati Maria Brucale e Giovanni Vaccaro il loro assistito “non è stato condannato per associazione mafiosa o per concorso esterno, ma per favoreggiamento aggravato”, e in questi casi ipaletti avrebbero potuto essere “meno rigorosi”.
Il tribunale, tuttavia, presieduto da Alberto Bellet, è stato di avviso opposto. Da parte di Cuffaro, infatti, “esisterebbero ancora”, i margini per una collaborazione.
Giorni fa la Procura generale aveva espresso parere favorevole alla scarcerazione, ma per andare a lavorare presso un istituto dei ciechi di Roma e non alla missione “Speranza e carita’” di Palermo come richiesto dai legali di Cuffaro.
La decisione è stata presa per la mancata collaborazione di Cuffaro con la giustizia. Mancata collaborazione, nemmeno sotto forma di ammissioni di responsabilità.
Per i reati aggravati da fatti di mafia la collaborazione è infatti una delle condizioni previste dalla legge per concedere l’affidamento in prova ai servizi sociali.
Secondo gli avvocati Maria Brucale e Giovanni Vaccaro il loro assistito “non è stato condannato per associazione mafiosa o per concorso esterno, ma per favoreggiamento aggravato”, e in questi casi ipaletti avrebbero potuto essere “meno rigorosi”.
Il tribunale, tuttavia, presieduto da Alberto Bellet, è stato di avviso opposto. Da parte di Cuffaro, infatti, “esisterebbero ancora”, i margini per una collaborazione.
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