(di Angelo Sidoti) In considerazione che il Sindaco di Lipari sino oggi non ha ritenuto opportuno fissare e tenere l’appuntamento con la cittadinanza, più volte anticipato a mezzo organi di stampa, per consentire un dibattito libero sull’operato della sua amministrazione al secondo anno del suo mandato, proveremo NOI, prendendo spunto dalle sue relazioni annuali, raccogliere una serie di riflessioni per poi notificarle a mezzo posta al primo cittadino.
Iniziamo dal primo punto Azioni di risanamento economico – Pareggio di bilancio e raggiungimento patto di stabilità:
Dichiarazione del Sindaco contenuta nella prima relazione annuale:
“Si è ottenuto nonostante i minori trasferimenti circa 2, 2 milioni sul bilancio corrente da Stato e Regione che hanno fatto registrare una riduzione dei trasferimenti in dimensioni mai verificatesi negli anni passati. Giova anche ricordare che per gli anni 2012-2014 una gran parte era già stata vincolata al soddisfacimento di debiti fuori bilancio acclarati e il suo soddisfacimento era stato trasferito per il 60% circa agli anni successivi ovvero a quella di nostra gestione in questi anni. Ciò nonostante il Comune di Lipari è uno dei pochissimi casi di comune turistico, forse unico in Sicilia, superiore ai 10.000 abitanti, che non sia in procinto di dissesto finanziario che rappresentava una probabile evenienza dagli effetti disastrosi (aumento indiscriminato per un quinquennio ai massimi di ogni tariffa e tassazione) scongiurata con il pareggio di bilancio”.
Su questa prima dichiarazione ci soffermiamo su due aspetti:
- Come vengono trattati i debiti fuori bilancio dall’ufficio contenzioso del Comune di Lipari? Quali settori li hanno determinati? Quali sono gli organi di governo comunale che verificano eventuali responsabilità in capo a soggetti politici o dirigenti/funzionari?
- Può essere considerato un vanto di una amministrazione “avere scongiurato una situazione di dissesto finanziario”? Oppure è il risultato minimo che poteva ottenere una amministrazione pubblica?
Dichiarazione del Sindaco contenuta nella seconda relazione annuale:
“Si è ottenuto il pareggio di bilancio, per l’esercizio finanziari 2013 e si sta predisponendo la proposta di bilancio per il 2014, nonostante i minori trasferimenti delle spese correnti. Giova nuovamente ricordare che una gran parte del corrente degli anni 2013 – 2014 era stata vincolata dalla precedente Amministrazione, al soddisfacimento di debiti fuori bilancio acclarati. Allo stesso modo e per lo stesso periodo è stato mantenuto quanto richiesto dal Patto di Stabilità. Il pareggio di bilancio è stato raggiunto non solo per il recupero dell’evasione ma con una forte riduzione della spesa”.
Su questa seconda dichiarazione ci soffermiamo su quattro aspetti:
- E’ corretto richiamare i minori trasferimenti delle spese correnti? Ma i trasferimenti non sono entrate per l’Ente?
- Come si vuole risolvere l’annoso problema dei debiti fuori bilancio “acclarati” che sono diventati una vera e propria emorragia continua per i conti del nostro Comune? (Vedi relazione anno precedente)
- Il mantenimento del Patto di Stabilità e del pareggio di bilancio può essere considerato un risultato positivo oppure il rispetto di un obiettivo minimo di questa amministrazione? (Vedi relazione anno precedente)
- Quale significato ha la frase “Il pareggio di bilancio è stato raggiunto non solo per il recupero dell’evasione ma con una forte riduzione della spesa”? Quale importo è stato recuperato dall’evasione, per quale categoria di tributo o tassa e per quali esercizi? Quali spese sono state ridotte, per quali servizi e per quale un importo?
Il prossimo punto in argomento Imposizione Fiscale e Tassazione. Analisi vincolata alla pubblicazione ed approvazione dei dati consuntivi del 2013 e preventivi del 2014, in elaborazione da mesi se non forse anni.
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