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giovedì 5 febbraio 2009

Trasporti, Referendum e Artigiani. Dalla Gazzetta del sud di oggi

La mancanza di certezze sui collegamenti mette in ginocchio l'arcipelago
Maltempo e sciopero Siremar Aumentano i disagi degli eoliani
Provocatoria iniziativa: «Referendum per lo scorporo dalla Sicilia»

Artigiani in ginocchio
Salvatore Sarpi
Lipari
Giornata di disagi alle isole Eolie a causa del maltempo e dello sciopero dei marittimi della Siremar (gruppo Tirrenia). Sono state garantite solo alcune corse da Milazzo verso le isole maggiori. Sospesi per la forte risacca i collegamenti con Alicudi, Filicudi e Ginostra che sono isolate da due giorni.
Intanto nasce nelle Eolie il comitato per la promozione della campagna referendaria per lo "Scorporo delle isole Eolie dalla Sicilia e l'Annessione al Sud Tirol". Domanica sul corso Vittorio Emanuele di Lipari sarà allestito un apposito banchetto per la raccolta delle firme necessarie per chiedere il referendum. Il comitato spiega l'iniziativa con il «disinteresse che il Governo regionale e nazionale hanno mostrato verso i bisogni primari dei cittadini eoliani manifestatasi con la gestione della vicenda Siremar che, di fatto, impedisce il loro diritto alla mobilità, allo studio, al lavoro, allo sviluppo socio-economico».
Una iniziativa, che al di là del riscontro e del risultato finale, evidenzia il malessere e il malcontento sempre più crescente nell'arcipelago. Intanto sulla questione Siremar torna a farsi sentire il vicepresidente e assessore ai Trasporti della Regione siciliana Titti Bufardeci. «Non c'è – ha affermato – più tempo da perdere, la sottoscrizione del contratto di servizio con la Siremar è una priorità assoluta». Bufardeci chiede al Ministro Altero Matteoli di convocare in seduta permanente il tavolo tecnico dedicato alla società marittima che garantisce i collegamenti con le isole minori siciliane.
«Con la dotazione finanziaria ottenuta attingendo al Fas – continua Bufardeci – si deve prima di tutto avviare a soluzione il problema che riguarda Siremar. Attendiamo con fiducia la conferma della proroga dei servizi che dovrà essere autorizzata dall'Unione Europea, e vogliamo certezze non soltanto per l'immediato futuro ma anche per una programmazione che possa partire sin dal 2010». Intanto nelle Eolie, i quattro consigli comunali lavorano per organizzare un convegno, nella prima decade di marzo, atto a definire lo stato di fatto della cessazione dei "servizi Siremar" nel prossimo futuro e valutare quali impegni comuni si possono prendere affinchè gli eoliani divengano primi attori di una soluzione. In quest'ottica si sono riuniti nella sala del consiglio di S. Marina Salina i presidenti dei consigli comunali di Lipari, Malfa e Leni (assente giustificato quello di S.Marina Salina) e i consiglieri Domenico Giuffrè (S. Marina) e Ireneo Giardinello (Leni) «per dare inizio ad una collaborazione non politica basata sull'idea guida di trovare soluzioni fattibili per la problematica dei trasporti».
E intanto a Lipari scoppia un altro caso, «C' è il pericolo di "invasioni barbariche" nelle aree artigianali di Canneto». La segnalazione-denuncia è del presidente del Consorzio artigiani di Lipari Fulvio Pellegrino. La lettera è stata inviata al Prefetto di Messina e, per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Barcellona, al Presidente della Regione. Pellegrino evidenzia come "nella qualità di presidente del Consorzio artigiani, avendo già paventato un pericolo di "invasioni barbariche nelle aree destinate all'insediamento produttivo artigianale" aveva inviato, già ad ottobre scorso, una nota con la quale esprimeva ai vari uffici comunali, e per conoscenza al sindaco di Lipari «le proprie preoccupazioni, di vedere vanificato il lavoro, fatto sino ad oggi per la giusta causa promossa dagli artigiani che rappresenta. Solo nei giorni scorsi vigili urbani ed ufficio tecnico, ho appreso, sono intervenuti con il sequestro dell'area, a causa di opere abusive». Il presidente del Consorzio Artigiani teme ora un "esproprio" dell'area artigianale da parte di artigiani non iscritti al Consorzio a danno di coloro che stanno seguendo la "strada della legalità" e smentisce la voce che i progetti siano fermi per assenza di disponibilità economica da parte dei suoi associati allarmati ora per voci ricorrenti di "invasioni barbariche».