Sanità: articolo per articolo si procede, arrancando in attesa dell'ok politico definitivo che ancora non c'è. Ne parleranno in prima mattinata i capigruppo di Pdl e Udc, Innocenzo Leontini e Rudi Maira, con l'assessore Massimo Russo per definire l'accordo sul "maxiemendamento" che chiuderebbe la vicenda, cioè lo scorporo degli ospedali dalle aziende sanitarie nelle tre città metropolitane che avrebbero cinque direzioni ciascuna; accorpamento di ospedali nelle Asl per le altre province.
Subito dopo tornerà a riunirsi la Commissione sanità che ieri, rinviata più volte, alla fine ha potuto cominciare i suoi lavori alle 18, presente Lombardo il quale si è limitato a invitare i commissari ad andare avanti nell'esame dei singoli articoli, assistendo a parte del dibattito conclusosi con l'approvazione di due articoli, il 3 e 4, sostanzialmente principi di programmazione sanitaria ma niente di più.
Segno di tensione persistente nella maggioranza e di un clima di diffidenza reciproca che vedrebbe gli uni frenare sulla sanità in attesa di vedere cosa succederà con la dirigenza, e viceversa. Ne è convinto il capogruppo del Pd Antonello Cracolici: «La maggioranza ha trovato un ennesimo accordo? Difficile tenere insieme tutti quei cocci con lo scotch... L'unica verità è che questa maggioranza non c'è più. Da mesi sentiamo parlare solo di rinvii, tensioni, litigi e accordi che puntualmente durano da Natale a Santo Stefano. Adesso siamo all'ennesima puntata di questa telenovela, vedremo quanto durerà».
Infatti l'udc Maira commenta: «L'esame degli emendamenti finora non traccia una linea precisa che consenta di poter affermare che la maggioranza parlamentare lavori sulla base di un accordo complessivo». Maira giudica positivamente il confronto «ma il cammino del ddl, sul piano politico, è ancora insidiato».
Sarà risolutivo il vertice coi segretari regionali che Lombardo potrebbe riunire sabato? In questo caso martedì la riunione di giunta deciderà sui direttori.