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domenica 22 marzo 2009
Lipari: Pesca con ferrettare addio Ma c'è un nuovo metodo. La marineria isolana si attrezza per la nuova stagione
(Peppe Paino- Gazzetta del sud) Sta per iniziare la stagione della pesca ai grandi pelagici. Pesce spada, Alalunga, specie non protette, oltre ai tonni la cui cattura prevede il rispetto di certi limiti, da sempre rappresentano la garanzia di un certo reddito. In mare si tornerà ad aprile ma senza le ferrettare, reti da posta derivanti a tutti gli effetti, lasciate in balia delle correnti. E quindi pericolose per i delfini. La questione preoccupa, e non poco i pescatori eoliani e di tutta la costa sicula del basso Tirreno. Alla Direzione generale della Pesca, a Roma, del resto sono stati chiari con il Sindaco di Lipari, Mariano Bruno, con il consigliere comunale Antonio Gugliotta e con il consulente di diverse cooperative, rag. Pinuccio Spinella che stanno cercando di salvare il futuro di centinaia di addetti e di un settore che solo alle Eolie conta 150 anni di storia. L'impiego delle ferrettare non è più ammesso altrimenti, come confermato anche in una recente riunione a Lipari alla presenza dei pescatori, dai rappresentanti del Circomare Lipari, saranno vere e proprie stangate, soprattutto di carattere penale. La trasmissione Report sulla triste realtà calabrese ha fatto scattare l'allarme definitivo. E le statistiche in mano al direttore generale della pesca, Saverio Abate, presentano numeri che vanno contro i professionisti del mare, alla luce dei fatti, poco professionali: Il pericolo delle reti spadare è stato tutt'altro che debellato. Anzi il loro impiego, camuffato da spadare, è più che raddoppiato. " Nel giro di qualche anno- ha detto ieri il sindaco Mariano Bruno dopo le notizie fornite dalla Direzione generale della Pesca - si è passati da 1500 reti di questo tipo a 4000, nonostante il fermo divieto sul loro utilizzo". Per i pescatori, abituati ai sistemi tradizionali, insomma, si impone un taglio con il passato e non è detto che non torni presto il sereno. All'incontro di Roma è stato, infatti, presentato quello che è stato ribattezzato il " Metodo Spinella". Prende il nome proprio dal rag. Pinuccio Spinella che è anche componente del cda del Consorzio Ittico Eoliano e punta, dopo aver impressionato favorevolmente i vertici ministeriali del comparto, ad esporne i contenuti direttamente al commissario europeo Joe Borg, nel convegno di Agrigento del prossimo 28 marzo. " Non ho fatto altro – ha detto Spinella- che mettere insieme tanti pezzi di regolamenti per tirare fuori nello specifico una rete da posta di 5 km, ma, in uso, di appena 2,5 km, ancorata alla barca". La rete , di maglia larga 18 cm, verrebbe posta e fissata in mare a zig zag o a fisarmonica. " Ovviamente – ha spiegato Spinella- il sistema prevede oltre alla professionalità degli addetti ai lavori, preliminarmente i controlli a bordo della Capitaneria per il sigillo sull'attrezzo, l'indicazione di un posto e di un orario ove scaricare il pescato per i controlli dell'Asl e la tracciabilità di esso per sapere dove andrà a finire". Un'idea rigorosamente " Made in Lipari" rivolta, per iniziare, ad una microarea e da attuare, si spera, con un decreto di rapida emanazione.