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domenica 22 marzo 2009
Eolian tax: La truffa dei "ticket del turista" aperto il processo. Sono armatori locali e calabresi. Raffica di eccezioni della difesa
(Leonardo Orlando- Gazzetta del sud) Approda dinanzi al Gup Marisa Salvo, l'inchiesta "Eolian tax" della Guardia di finanza, sui falsi ticket d'ingresso e su presunti raggiri di armatori calabresi e siciliani che non avrebbero versato nelle casse del comune di Lipari il contributo di un euro fissato con decreto del Governo nazionale per ogni visitatore che durante la stagione estiva sbarca come crocerista nelle isole Eolie. Ieri la prima udienza. Sono imputate 25 persone, tutti armatori siciliani e calabresi accusati di truffa in concorso, ai danni dello Stato. La prima udienza è stata dedicata interamente alla costituzione di parte civile nel procedimento, da parte del sindaco di Lipari, Mariano Bruno che in forza di una delibera della Giunta municipale e nella qualità di Commissario straordinario per l'emergenza Lipari, ha chiesto di costituirsi in giudizio con l'avv. Giuseppe Di Pietro. Sulla richiesta si è registrata una raffica di eccezioni preliminari fondate soprattutto sulla "illegittimità della richiesta" stessa in quanto il sindaco di Lipari non rivestirebbe più l'incarico di "Commissario per l'emergenza" del Comune Lipari, decretato dal Governo nazionale soprattutto in funzione delle problematiche causate dal notevole afflusso di visitatori e con lo scopo primario di rendere servizi appropriati, anche con l'imposizione di nuove forme di tassazione, per i residenti e per i turisti. Tale incarico, secondo il collegio di difesa degli imputati costituito dagli avv. Fabrizio Formica, Piero Emanuele, Giuseppe Bagnato, Giacomo Franzoni, Carla Carrozza, Giuseppe Zanghì, inoltre la Giunta municipale non avrebbe avuto alcuna legittimazione a conferire il mandato di costituzione di parte civile. Il giudice si è riservata ogni decisione in merito e ha rinviato all'udienza al prossimo 10 luglio. Nell'inchiesta portata a termine dal sostituto procuratore Olindo Canali, sono imputate 25 persone tra armatori e comandanti di motonavi. Si tratta di Salvatore Taranto 47 anni, Francesco Salamone 48 anni, Davide Taranto 33 anni, tutti di Milazzo; Bartolo Taranto 57 anni di Leni, Maurizio Sciacchitano 42 anni, Domenico Giardina 26 anni, tutti di Lipari, Luigi Antonio Genovese 46 anni, Mariano Genovese 41 anni, entrambi di Falcone; Costantino Paviolo 50 anni di Brolo, Samuele Giardina 38 anni di Gioiosa Marea; Giovanni Frisone 37 anni contrada Acqualadroni Messina; Mirco Savadori 31 anni di Cervia, prov. di Ravenna. Del gruppo degli indagati calabresi, accusati di truffa e alcuni di falso in scrittura privata, fanno parte: Filippo Niglia 49 anni, Francesco Zungri 49 anni, Vincenzo Accorinti 48 anni, Costantino Comerci 47 anni, Antonio Comerci 55 anni, tutti di Briatico; Pasquale Vallone 55, Severino Serrao 62 anni, Gregorio Pisano 31 anni, tutti di Pizzo, Salvatore La Rosa 49 anni di Tropea, Antonio Sposaro 52 anni di Amantea, Vincenzo Barresi 33 anni di Villa San Giovanni, Giovanbattista Foderaro 73 anni di Lamezia Terme.
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