Certo è quanto meno "assurdo" che un così forte impegno e tale determinazione non sia stata messa in campo da subito e che, invece, tra proroghe, controproroghe, annunci e "disannunci" non sia ancora arrivati a nulla di concreto in prospettiva futura
L'on. Strano ha affermato che “non è intenzione del Governo penalizzare le isole minori ed ha anche annunciato la riconvocazione a breve da parte del Ministro Matteoli del tavolo tecnico. Tavolo- ha sostenuto- al quale ha chiesto di poter prendere parte anche il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, habituè di queste isole”.
Non sono mancate le critiche e le richiesta di passare dalle parole ai fatti. Lo hanno fatto la Federalberghi, il comitato per i trasporti marittimi, esponenti dell'opposizione consiliare liparese, il sindaco di Santa Marina Salina Massimo Lo Schiavo, che non ha preso posto al tavolo “perchè stanco delle parate”.
Di grande significato la lettera inviata dall'on. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea, al sindaco Bruno e che è stata letta ad apertura dei lavori. Una lettera che- a nostro avviso- chiarisce, una volta per tutte, le linee sulle quali si muove Bruxelles su questa tematica. Nell'evidenziare come la Commissione europea abbia grande considerazione per le regioni insulari, ha chiaramente affermato che “non vi è possibilità di deroga alla normativa di aiuti di Stato. La possibilità di tale deroga è prevista eventualmente sole per le zone ultraperiferiche: dipartimenti francesi d'oltremare, arcipelago delle Azzorre, Madera e isole Canarie. Regioni insulari poste a distanza molto maggiore dal continente europeo rispetto alle isole minori della Sicilia. Situazioni- ha sostenuto- che non possono essere assimilate o poste sullo stesso piano”. “Nell'ottica che i trasporti funzionino in modo efficiente in tutta Europa- ha continuato Tajani- il Regolamento CEE n.3577 del 7 dicembre 92, concernente il cabotaggio marittimo, ha previsto una norma che consenta agli Stati membri l'attivazione di collegamenti su rotte in generale non redditizie. L'art. 4 prevede, infatti, che uno Stato membro possa in tal caso erogare un compenso per l'attivazione del collegamento ma detta erogazione deve avvenire in modo non discriminatorio e quindi mettendo in concorrenza tra loro tutti gli imprenditori che siano interessati a concludere la convenzione. Ciò consente di scegliere l'operatore che offre l'erogazione del servizio alle migliori condizioni. Il diritto comunitario- ha concluso l'on. Tajani- vieta quindi le sovvenzioni fini a se stesse, che falsano la concorrenza a danno degli operatori più efficienti, mentre ammette i sussidi diretti a incoraggiare l'attivazione di rotte non commerciali ma necessarie per la popolazione e l'economia delle zone insulari”.
Un messaggio chiaro e preciso che chiude la porta agli aiuti di Stato dati sino ad oggi a Tirrenia e alla sue società regionali e che lascia chiaramente intendere che le linee non commerciali dovranno essere poste in gara e destinate a chi offrirà l'espletamento del servizio alle condizioni migliori, anche finanziarie.