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giovedì 16 giugno 2011

Regione. Appalti, archiviato il "massimo ribasso" La soddisfazione di Armao: per troppo tempo siamo stati un isola "infelice" in tema di infrastrutture

L'Ars alle soglie dell'approvazione della riforma degli appalti pubblici. Nella seduta di ieri, infatti, è stato completato l'esame e sono stati approvati 25 dei 26 articoli. Restano da esaminare alcuni emendamenti aggiuntivi e l'art. 4 che istituisce l'Osservatorio regionale per i lavori pubblici e sul quale, comportando delle spese, dovrà pronunciarsi la commissione Finanze, presieduta da Riccardo Savona di Alleanza per la Sicilia.
Il disegno di legge, nel disciplinare i "contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture", recepisce il "decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e successive modifiche ed integrazioni" e il "Dpr 5 ottobre 2010, n. 207 e successive modifiche ed integrazioni". Con la sua entrata in vigore sarà posta la parola fine al sistema del massimo ribasso, allineando la legislazione siciliana in materia di appalti pubblici alla normativa europea e nazionale.
«Per troppo tempo – ha commentato in proposito l'assessore all'Economia Gaetano Armao – la Sicilia ha ritardato l'applicazione delle normative sugli appalti vigenti in tutta Europa, costituendo così un'Isola "infelice" per la realizzazione delle infrastrutture". Nella legge, infatti, come ha rilevato l'assessore alle Infrastrutture Pier Carmelo Russo, è stato inserito «un sistema di garanzie reali per quanto riguarda l'esecuzione dei lavori: se, infatti, viene operato un ribasso eccessivo l'impresa sarà tenuta a fornire, oltre alle fideiussioni assicurative, denaro, titoli o fideiussioni bancarie per una percentuale cospicua». «Una legge scritta, forse per la prima volta – ha sottolineasto il segretario regionale della Filca-Cisl Santino Barbera – dalla concertazione di tutte le parti sociali (imprese, artigiani, professionisti e federazioni sindacali del settore». «Un'occasione unica di confronto – ha aggiunto Barbera – tra l'assessore Pier Carmelo Russo e le parti interessate che per tre mesi hanno analizzato e quindi riscritto una legge che sia al passo con i tempi e che non sia in contrasto con le normative comunitarie, portando all'interno del settore edile maggiore legalità e trasparenza nelle modalità di assegnazione degli appalti».
«Si tratta di una riforma – ha aggiunto Pier Carmelo Russo – pienamente condivisa da tutti i soggetti che operano nel settore dei lavori pubblici e che attendono, ormai da troppo tempo, una normativa che sia in grado creare le condizioni per un rilancio, ponendo un argine alle infiltrazioni della mafia».
Non più tardi di martedì scorso, infatti, l'Ance, l'Associazione costruttori edili della Sicilia, era tornata a sollecitarne l'approvazione, invitando il governo regionale ad intervenire con urgenza sia per bloccare le aggiudicazioni "senza senso", sia per pretendere con forza la verifica dei ribassi eccessivi, sia per dare indicazioni chiare agli Urega sul comportamento da adottare in termini di controllo di legalità e trasparenza per le gare in fase di aggiudicazione o prossime da esperire, al fine di scongiurare un gravissimo blocco del settore delle opere pubbliche". L'accelerazione dell'esame del provvedimento è stata resa possibile perché, di fronte alla preoccupazione delle categorie interessate, i 400 emendamenti presentati da singoli deputati sono stati in parte ritirati e in gran parte sono decaduti per la riscrittura di alcuni articoli. La votazione finale del disegno di legge è prevista per la seduta odierna.

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