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lunedì 13 giugno 2011

Tirrenia. Federmar-Cisal a Italiana Navigazione: rispetto delle garanzie occupazionali

Con una lettera inviata alla Compagnia Italiana di Navigazione, la società in procinto di acquistare la Tirrenia, ed alla Fedarlinea, la Federmar-Cisal , attraverso una serie di considerazioni, espone la propria posizione sul merito delle tematiche di carattere sociale che saranno oggetto dell’incontro in calendario per domani pomeriggio a Roma.
Sul piano del trasferimento del personale, per il sindacato il rapporto di lavoro che sarà acceso ex-novo con i dipendenti provenienti dalla Tirrenia dovrà risultare in armonia con la legislazione vigente ed essere a tempo indeterminato. Inoltre, il periodo di garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali dovrebbe essere elevato rispetto ai due anni proposti. Sempre in tale ambito, infine, in analogia a quanto sta avvenendo nella privatizzazione delle società regionali, la Federmar-Cisal giudica che sarebbe quanto mai corretto effettuare la sistemazione del rapporto di lavoro di almeno una parte di quel personale impiegato dalla Tirrenia in regime di precariato.
Circa il contratto di lavoro da applicare, la Federmar-Cisal manifesta la propria disponibilità alla creazione di uno apposito per il personale dei traghetti, premettendo tuttavia che determinati paletti – quali il rispetto delle vigenti disposizioni in materia di sicurezza del lavoro e degli orari di lavoro, la costanza del rapporto di lavoro, la formazione degli equipaggi con personale italiano o comunitario – dovranno essere rigidamente osservati.
La Federmar-Cisal, al fine di partire con il piede giusto nel confronto che si sta per aprire sul tavolo sindacale, confronto che interesserà direttamente il futuro di centinaia e centinaia di lavoratori e delle loro famiglie, anticipa che ben difficilmente potranno essere accettate compressioni e/o riduzioni delle condizioni contrattuali dei lavoratori. Se una sfida si deve intraprendere per fare decollare questa iniziativa nel settore dei collegamenti con le isole, è soprattutto l’imprenditore che deve dimostrare la propria capacità a contenere i costi dei servizi prima di incominciare a pesare sulle spalle dei lavoratori e, a parere dell’organizzazione, di sforbiciate se ne possono fare tante.

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