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venerdì 7 ottobre 2011

Dov'eravamo rimasti?

Riceviamo dal CASTA e pubblichiamo:
Ci eravamo imposti l’assoluto silenzio, nei mesi di luglio e agosto, per non dare adito ai soliti disinformati benpensanti di appioppare al Comitato tutti i fatti e misfatti che si verificano ad Acquacalda.
Avremmo dovuto riprendere la nostra attività di “rompiglioni” a partire da settembre, una volta affievolita la presenza dei turisti, per non intaccare, quindi, gli interessi degli operatori locali. Ma, per fatti non dipendenti dalla volontà dello scrivente, siamo stati costretti a rinviare di qualche tempo le nostre denunzie alla pubblica opinione di quanto è avvenuto ed avviene nel nostro borgo.
Dopo un attento controllo dell’avvenuto collegamento cervello-bocca (come elegantemente e saggiamente consigliatoci dal nostro Sindaco in data 22.11.2010) eccoci qui a fare alcune considerazioni su….. Dove eravamo rimasti? Ah. Si. La Bandiera Blu!
Dal 7 giugno abbiamo volutamente issato sulle mostruose e vergognose ferraglie del molo, impraticabile da oltre 3 anni, un vessillo blu con un grosso punto interrogativo nel mezzo: ci è stato difficile comprendere le motivazioni per un tale riconoscimento attribuito a Lipari ed in particolare alle spiagge di Canneto ed Acquacalda. Lasciando ad altri ovviamente i commenti su Canneto, ci soffermiamo sullo stato di salute della nostra bella frazione. Arriviamo alla conclusione, dopo accurato esame dei requisiti richiesti, che bisogna riconoscere alla FEE (e soprattutto a coloro che hanno caldeggiato tale assegnazione) capacità divinatorie e taumaturgiche. Solo con tali eccezionali doti si poteva immaginare che Acquacalda potesse rispondere ai criteri di rispetto dell’ambiente, l’offerta di servizi, la sicurezza, viste le mai celate condizioni pietose in cui versava tutta la frazione e in particolare il litorale, allorchè si valutava la sua candidatura.
La rimozione dei rottami ferrosi giacenti sulla spiaggia è stata iniziata solo dopo il 10 giugno (pochi giorni dopo la provocatoria inaugurazione del “Museo del Rottame”).
I lavori di demolizione del rimanente pontile sono cominciati il 25 agosto (????????) in totale disprezzo di qualsivoglia forma di sicurezza per gli ignari ed attoniti turisti, fornendo loro ulteriori motivi di derisione ed aspre critiche (vedasi per esempio l’episodio dell’orribile nube nera).
Solo dopo il 20 di luglio e grazie all’intervento diretto (ed ovviamente interessato) di un noto operatore turistico, è stato possibile rendere appena praticabile tutta la spiaggia, spianando le “morbide dune di sassi” deliziosamente formate dal mare durante l’inverno.
Lungo tutto il litorale non esiste uno straccio di approdo né per le barche da diporto né tantomeno per le emergenze (sembra che la Protezione Civile abbia considerato il molo come unica via di fuga in caso di necessità).
Inviteremmo volentieri i componenti della varie Commissioni a partecipare alle divertenti gimkane che gli automobilisti ed i conducenti degli enormi torpedoni sono costretti a fare perché la sede stradale, già limitata, è selvaggiamente occupata da auto in sosta. Auto che evidentemente ci portano turisti, i quali, giustamente, hanno diritto di posteggiarle... Ma dove?
Da chi e come sono stati valutati i requisiti per ottenere un simile, impegnativo riconoscimento?
Vogliamo avere finalmente il buon senso ed il coraggio di urlare “il re è nudo!”?
Non sarebbe finalmente il caso di smettere di farci considerare degli sciocchi sprovveduti?
Vogliamo finalmente dimostrare che non accettiamo più supinamente le grandi quantità di fumo che continuamente ci gettano negli occhi?
Meditiamo Gente. Meditiamo! 
Enzo Mottola
Presidente Comitato C.A.S.T.A.        

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