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mercoledì 5 ottobre 2011

Siamo un arcipelago sventurato (di Luca Chiofalo)

Siamo un arcipelago sventurato...
Nonostante storia, posizione, clima e risorse siano "dalla nostra parte", non riusciamo a superare gli atavici limiti di uno sviluppo incompiuto.
Siamo tra le località turistiche a più alto potenziale del meridione e protetti dal mare ( e dai vincoli) conserviamo ancora i tratti di un territorio a "misura d'uomo". Dobbiamo fare i conti, però, con gli eccessi di litigiosità e di avido opportunismo che condizionano fortemente la nostra comunità,  disperdendo le forze e rendendo l'azione collettiva farraginosa e inefficace. Non siamo capaci di scelte strategiche lungimiranti e di difendere la nostra "diversità": leghiamo "mani e piedi" il nostro sviluppo portuale ad un progetto faraonico e sovradimensionato, a quanto pare sbagliato progettualmente ed in contrasto con varie disposizioni di legge; vogliamo realizzare i depuratori (pur avendo altre possibilità) dove la popolazione, sovrana a parole, non li vuole; promuoviamo la costituzione di un distretto turistico delle isole minori cercando di offrire un "pacchetto" unico per le isole minori di sicilia, ma legandoci a realtà quali quelle delle Egadi e delle Pelagie che potrebbero essere una zavorra invece di sfruttare le nostre peculiarità (come fatto da Taormina) per valorizzare il "vantaggio" di essere "Isole Eolie". Per non parlare dei cosiddetti "diritti essenziali", faticosamente ottenuti e, oggi, facilmente, sottrattici. La continuità territoriale, intesa come capacità di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti, e i diritti ad essa legati, quali mobilità, salute, studio ecc., sono divenuti puro esercizio verbale e retorico senza sostanziale applicazione. Siamo tornati indietro di 20 anni, alla mercè di compagnie di navigazione, pubbliche o private che siano, che spesso offendono la dignità della vita isolana. Il "capitolo ospedale" è, poi, esemplare per palesare le contraddizioni di una comunità di "crociati dell'ultima ora e di eroi della sesta giornata". Succede, infatti, che, a fatto compiuto, i locali sodali politici (e non solo) di chi l'ospedale ha ridimensionato, si scoprano accesi contestatori: la carica eversiva, però, stranamente svanisce quando i "notabili" regionali, rei del "fattaccio", si recano nell'arcipelago ad ammansire il "gregge" con altri argomenti (leggi porto e interessi connessi). Duole constatare che nessuno (tranne qualche emarginato "allarmista") si accorge mai di niente se non in prossimità della definitiva soppressione di servizi a questo bistrattato arcipelago; poi, vengono strali, invettive e dichiarazioni di guerra ai gradi di potere superiori ( governo provinciale, regionale o nazionale a seconda dei casi) che fanno sorridere amaramente chi conosce il percorso personale e politico di molti degli autori della solita, tardiva e poco credibile "levata di scudi".
La "storia", tristemente, si ripete: come al solito, a pagare le "mancanze" di pochi saremo tutti, cittadini meno "furbi" e abbienti in primis, ingannati e umiliati, come ho più volte ripetuto, da impuniti carnefici che, all'occorrenza, sanno travestirsi da ingenue vittime...
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO

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