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lunedì 3 ottobre 2011

L'elicottero precipitato a Giammoro. Verso una nuova proroga delle indagini

Rischia di restare senza colpevoli il disastro aviatorio di Giammoro avvenuto il 12 agosto 2010 e per il quale il 30 settembre sono scaduti i termini della prima proroga delle indagini preliminari, senza che esse si siano concluse con l'individuazione dei responsabili che avrebbero causato la tragedia che provocò la morte del pilota del velivolo, Domenico Messina, 37 anni di Barcellona e dei tre passeggeri saliti a bordo, Davide Taranto, 34 anni e Giuseppe Adige, 54 anni, entrambi di Milazzo e di Vincenzo "Enzo" Fricia, 19 anni di Priolo.
Quel tragico mattino sull'elicottero, un Robin 44, noleggiato a lungo termine dalla società Airon Italia srl con sede a Milano in via Largo, 13 una holding che fa capo all'imprenditore messinese Lino Siclari, pilota e passeggeri tentavano invano di prendere quota dal piazzale dell'industria Nuova Cometra alla volta delle Eolie.
A più di un anno dai fatti ancora una volta all'orizzonte si intravede una seconda richiesta di proroga delle indagini appena scaduta, per un altro periodo congruo per consentire al nuovo magistrato inquirente che si sta occupando del caso, il sostituto procuratore Mirko Piloni, l'individuazione di responsabilità che non siano attribuibili al solo pilota morto, per l'impatto che l'elicottero in fase di decollo ha avuto col suolo per una misteriosa perdita di quota. La Procura di Barcellona infatti si appresterebbe - il condizionale è d'obbligo e ciò per la segretezza dello stato delle indagini - a chiedere al Gip del locale Tribunale un'ulteriore proroga, la seconda dopo il termine ordinario, del periodo concesso per le indagini preliminari. L'ulteriore periodo di proroga sarebbe funzionale alla definizione di aspetti rimasti incompleti sotto il profilo degli accertamenti tecnico investigativi. Alla base degli accertamenti fino adesso esperiti e dai quali non sarebbero emerse precise responsabilità individuali, tanto che fino adesso nell'inchiesta non figurerebbero nemmeno nomi di indagati, diverse da quelle che potrebbero essere state attribuite al mero errore umano di chi pilotava l'elicottero, vi è la consulenza dell'ing. Giovanni Pietro Marafante. Agli accertamenti peritali del consulente della Procura si sarebbero aggiunte, alla naturale scadenza del primo anno dalla tragedia, anche le risultanze contenute nella relazione degli esperti dell'A.n.s.v., l'Agenzia nazionale sicurezza volo. Gli esperti dell'agenzia gli ing. Franchi e Cometa, hanno anche vagliato i canali e le modalità di approvvigionamento di kerosene che confluiva nel distributore privato allestito nella stessa area del decollo in cui si è verificato il disastro costato la vita alle quattro persone. Allo stato attuale vi sarebbe la sola certezza che il distributore di kerosene improvvisato nel piazzale della Nuova Cometra e necessario per alimentare l'elicottero che faceva base fissa nell'area industriale di Giammoro, sarebbe abusivo. Altra certezza, secondo gli accertamenti dei legali delle famiglie delle vittime, sarebbero i piani di volo, così come dalle numerose testimonianze raccolte - che attesterebbero un impiego dell'elicottero per voli "commerciali" e non solo privati. Il velivolo sarebbe stato anche utilizzato per voli charter a richiesta con le Eolie e per i collegamenti con gli aeroporti di Catania e Reggio. L'ipotesi su cui si è fino adesso indagato, ancora contro ignoti e per la quale si ipotizzano i reati previsti dagli art. 428 e 449 del codice penale, "disastro aviatorio colposo" a cui si aggiunge il reato previsto dall'art. 589, di "omicidio colposo plurimo aggravato dalle circostanze dei commi 1 e 3", prevede pene fino a 12 anni.
Il cerchio delle indagini è comunque su quelle società e sui rispettivi responsabili che hanno avuto in uso - a qualsiasi titolo - l'elicottero precipitato di proprietà dell'imprenditore pugliese Stefano Soglia, rappresentante legale della "Rent And Fly" di Bari, società proprietaria dell'elicottero affidato in "comodato" - in cambio di uno yacht - alla società Airon Italia srl di Milano. L'accordo con la Airon Italia, risalirebbe a maggio dello scorso anno. Prima ancora, dal 17 luglio del 2009, data in cui è stato sottoscritto il contratto di noleggio a freddo senza carburante e pilota e fino al 27 maggio scorso, il contratto era intestato alla società "Idro Lines srl" con sede a Messina amministrata da un pilota di aerei, Mauro Calvano. La società - al 67 per cento di proprietà della stessa Airon Italia - è stata messa appena in liquidazione dagli stessi azionisti. Le indagini hanno anche stabilito che l'elicottero veniva utilizzato con frequenza oltre che da Siclari, anche dall'imprenditore Fabrizio Nucera dell'omonimo gruppo che controlla la "Nuova Cometra".

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