Da qualche tempo, nella più “misera” rassegnazione, subiamo un attacco sistematico da forze politico/economiche che, a più riprese, ci hanno tolto identità e diritti, relegandoci a territorio di confine ed esposto a tentativi di speculazione economica.
Una disamina di cosa sia diventato l’arcipelago nell’ultimo ventennio è inutile giacché sotto gli occhi di tutti: riduzione della mobilità con il taglio sistematico dei collegamenti marittimi; limitazione del diritto allo studio attraverso scuole fatiscenti e prive d'insegnanti (Stromboli e Filicudi); limitazione del diritto di nascita, attraverso la delocalizzazione del reparto neonatale sulla terraferma e tra breve avrà quello del diritto alla salute con la definitiva chiusura dell’ospedale eoliano.
Il problema non è più che cosa ci toglieranno, ma riguarda il perché?
Perché le Eolie sono diventate terra di conquista dei pirati travestiti da “turisti mordi e fuggi” che con le loro navi camuffate da “barconi”, quotidianamente depredano le isole della loro tranquillità, della loro peculiarità, della loro identità a tutto beneficio di pochi beneficiari (tra l’altro non eoliani) emarginando un turismo più sobrio e qualificante fatto da viaggiatori amanti della natura?
Perché le Eolie sono diventate obiettivo di grandi speculatori che mirano a cementificare ogni centimetro di questa terra e ….qualche chilometro di mare?
Perché si sceglie Canneto Dentro per la realizzazione di un impianto di depurazione previsto in tutt’altra zona (forse su un terreno di proprietà di qualche notabile locale)?
Perché i locali di pompaggio dei liquami del depuratore devono essere fatti in prossimità del porto di Lipari e della baia di “Unci” unica spiaggia ancora accessibile?
Perché si demoliscono unità artigianali abusive se le amministrazioni preposte (locali, provinciali, regionali) non sono state capaci di “partorire” – forse per opportunità politiche- quel Piano d'insediamenti artigianali che darebbe – dopo un rimpallo amministrativo che dura da un ventennio – dignità e impulso a una categoria sempre più asfittica?
La lista dei perché potrebbe diventare infinita, ma esiste anche una spiegazione:
La politica eoliana non ha – come oggi si usa- “santi protettori” ai quali rivolgersi e i partiti locali che intendono promuovere una qualsiasi azione di protesta, dimenticano che i loro referenti stanno seduti sul ponte di comando di un'amministrazione regionale che trama e agisce contro le Eolie e che appoggia l’operato dell’Assessore regionale per la Salute Massimo Russo, promotore del decreto sul riordino e la razionalizzazione della rete dei punti nascita in Sicilia e la chiusura del punto nascite di Lipari.
C’è stato un tempo in cui il destino degli Eoliani era deciso nei palazzi del Comune Eoliano e non nella segreteria di qualche politico barcellonese…. Altri tempi e altri Sindaci….
Agli eoliani veri il dovere di risvegliarsi dal torpore della rassegnazione e far valere, come un tempo, la loro dignità e fierezza. Si protesti e si agisca compiutamente contro i detrattori e lo si faccia con ogni mezzo: falce, forconi, zappe e ….martello
Le Eolie agli eoliani …., fronteggiamo uniti e rigettiamo in mare politici e speculatori che usano il nostro territorio come promozione personale e/o tornaconto economico.
Piero Roux
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