Il tribunale del riesame di Messina, dopo l'annullamento del provvedimento di sequestro della Cassazione, ha disposto il dissequestro dell'area di 3 mila metri quadri di Torrente Valle nella quale si trovano la falegnameria gli uffici, depositi e capannoni dell'imprenditore Salvatore Coppolina; da mercoledì sera l'attività ha riaperto i battenti anche se prima ci sono da recuperare tutti i macchinari fermi per un anno e mezzo.
Come si ricorderà l'area il primo aprile del 2010 era stata sequestrata dalla Guardia di Finanza su disposizione della Procura della Repubblica di Barcellona, perché se ne contestava l'assegnazione all'imprenditore ancor prima che fosse pubblicato il relativo bando. Ed ancora, il successivo rilascio delle autorizzazioni e delle concessioni edilizie, in violazione alle normative vigenti. Il Tdr, ora, dopo un anno e mezzo di fermo dell'impresa che aveva dieci dipendenti, ha riconosciuto che non sussiste "il reato di lottizzazione abusiva dal momento che l'attività edificatoria non risulta violativa delle prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti". Contestualmente al sequestro, come si ricorderà, sette persone, tra cui tre funzionari comunali, furono rinviate a giudizio accusati oltre che della lottizzazione abusiva dell'area artigianale di abuso d'ufficio, falso e violazione della normativa edilizia. Salvatore Coppolina, che nell'isola ricopre anche il ruolo di segretario della sezione Mpa è pronto a passare al contrattacco e a richiedere il risarcimento dei danni subit
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