Gli ultimi avvenimenti, succedutesi nella gestione dei servizi di collegamento con le isole minori della Sicilia, non sono altro che la riprova delle preoccupazioni esternate dalla scrivente Federmar – Cisal con le varie note pubblicate in relazione alle posizioni che venivano assunte dalla Siremar – Compagnia delle Isole in funzione di una modifica dell’organizzazione del lavoro esistente, insieme ad una rivisitazione degli accordi di 2° livello, significando una loro ristrutturazione, idealizzata con lo scopo, o forse, di produrre risultati economici positivi.
Ma la proposta, non perfettibile, visti le posizioni assunti dagli amministratori aziendali, scaturita da profondi studi, altro non era che la decurtazione delle retribuzioni in essere, quindi non un probabile incremento di produttività.
A tal proposito, riteniamo doveroso fare conoscere il nostro pensiero sull’argomento che, crediamo, non sia solo nostro. E’ parere della Federmar–Cisal/Sicila affermare che la nominata produttività si realizza garantendo le retribuzioni e le competenze acquisite tramite la contrattazione decentrata e attivando principi molti semplici, come specificati di seguito:<< uguali costi per servizi migliori, costi inferiori per gli stessi servizi>>.
Tutto quanto, però, prendendo a parametro i risultati economici di esercizio di un dato periodo finanziario e, comunque, precedente a quello per il quale si vuole sperimentare un’organizzazione del lavoro capace di produrre servizi con un impegno finanziario, come sopra descritto
Quindi, non l’abbattimento della capacità di guadagno dei dipendenti, anzi, nel caso di una reale produttività, si verificherebbe un ulteriore aumento, in quanto parte della stessa ricchezza prodotta avrebbe una ricaduta sugli stipendi, quale valore aggiunto.
Di conseguenza, a chiusura dei nostri concetti, va bene, opinabili e da confrontare in un fattivo e specifico confronto, tuttavia, non ancora realizzato e non per nostra scelta, affermiamo che la produttività va ricercata, principalmente, con l’innovazione dei mezzi di produzione e con una maggiore ed adeguata professionalità, ma non con la compressione delle retribuzioni.
Per tutto quanto sopra e considerato
- il mancato rispetto dell’art. 63 del D.Lgs 8 luglio 1999, n. 270 il quale recita, fra l’altro, in caso di vendita di aziende “ ai fini della vendita di aziende o rami di azienda in esercizio, l’acquirente deve obbligarsi a proseguire per un biennio le attività imprenditoriali e mantenere per il periodo medesimo i livelli occupazionali stabiliti all’atto della vendita ”,
- la non presa in considerazione dei commi 7 e 8 dell’accordo sottoscritto in data 19 dicembre 2011 in Roma presso la sede della Fedarlinea; commi che avrebbero dovuto esplicare efficacia a garanzia del regime contrattuale in vigore e da riconoscere, anche, al personale navigante chiamato all’imbarco dal turno generale; invece, a questi ultimi marittimi viene richiesta la sottoscrizione di un contratto di lavoro che non contempla l’insieme delle voci stipendiali riconosciute a tutto il personale Siremar – Compagnia delle Isole,
- la poca attenzione verso il comma 9 dello stesso accordo, in quanto, dato che tratta impegni assunti sui riconoscimenti professionali e avanzamenti di carriera da riconoscere agli aventi diritto, certamente, una Società che si avvinghia, caparbiamente, su progetti tendenti ad abbattere il costo del personale diminuendo gli stipendi, non è stata e non lo potrà essere, stante la presente conflittualità, nelle condizioni empatiche necessarie per dirimere problematiche che sono, soltanto, di interesse del personale dipendente.
Considerato, altresì, che se al tutto aggiungiamo i problemi posti dall’utenza che richiede, con fermezza, efficacia ed efficienza dei servizi programmati, vedi il caso Lampedusa, se, ancora, non viene garantito il collegamento fra Milazzo, le Isole Eolie e il porto di Napoli se ai marittimi componenti gli equipaggi degli aliscafi non vengono corrisposte le ore cumulate relative alle ferie e ai riposi non goduti da erogare, come da accordo sottoscritto, a fine anno perchè scadenza concordata, ( e non sono soltanto queste le rimostranze, potremmo aggiungerne altre, evitiamo, vogliamo rimanere nei nostri decenti livelli di appartenenza), è chiaro che siamo sopra una miscela esplodente, causa un processo di cambiamento frettoloso e approntato su certezze personali che non trovano consenso e riscontro sia fra i soggetti interessati, sia fra i destinatari, utenza e addetti agli svolgimenti dei servizi, con il risultato di un rifiuto verso la proposta organizzata dalla sempre nominata Compagnia delle Isole.
Pertanto, nel rammentare la massiccia partecipazione dei dipendenti Siremar Compagnia delle Isole allo sciopero indetto per il 7 febbraio u.s., la Segreteria Regionale della Federmar – Cisal indica ai propri aderenti e simpatizzanti, di partecipare allo sciopero indetto dalle OO.SS. Cgil –Cisl – Uil / Trasporti per il giorno 7 marzo p.v..
Nell’occasione, avvisiamo fin d’ora che è intendimento di questa Federmar – Cisal Regionale, comunicare gli estremi per uno sciopero da effettuare in questo mese di marzo, sempre nel rispetto della legge 146/90 e degli accordi in essere. I problemi sono di fronte ai lavoratori e sono uguali per tutti loro, i sindacati non possono disconoscere questa pesante realtà ed avere una differente verità.
Gesualdo Accardi- Segreteria RegionaleFedermar - Cisal
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