“Si tratta di sentenze importanti- aggiunge- , che riconoscono un principio fondamentale: non si possono ridimensionare i posti previsti nelle graduatorie permanenti in relazione a quei lavoratori, che avendo lavorato per almeno 36 mesi con contratti precari presso la scuola hanno maturato il diritto all’immissione in ruolo.Inoltre, i tagli che hanno colpito centinaia di lavoratori sono stati calcolati con procedure irregolari. In particolare, non sono stati acquisiti i pareri della Conferenza unificata Stato – Regioni, indispensabili per verificare effettive le esigenze della scuola in modo da garantire agli istituti adeguata funzionalità’’.
“E’ stato altresì, accolto il motivo del ricorso – prosegue – che contestava le percentuali di riduzioni, applicate in Sicilia e a Palermo. Se la legge aveva introdotto l’obbligo di riduzione dei posti nel triennio di un numero pari al 17% dei posti a Palermo queste percentuali hanno sforato in alcuni casi il 50 % dei posti in organico”.
“Infine – sottolinea – , la sentenza premia competenza e titoli , stabilendo in primo luogo il principio che i tagli non possono incidere su posti da assegnare ai vincitori di concorso – principio introdotto con questa decisione e che è di fondamentale importanza per la futuro rispetto delle graduatorie permanenti -, e inoltre che le riduzioni non possono danneggiare gli aventi diritto all’assunzione o coloro che sono inseriti nelle graduatorie permanenti a favore di soggetti esterni alla scuola: il riferimento riguarda gli accantonamenti che in Sicilia sono stati operati a favore degli ex Lsu, in assenza di una norma di legge, che privilegiasse vari categorie da stabilizzare a scapito di personale già in servizio nelle scuole ed inserito nelle graduatorie”. “
In altri termini dovranno essere rifatti e ampliati gli organici della scuola per gli anni 2010, 2011 e 2012 – conclude – e riconosciute le posizioni giuridiche di tanti precari, che in questi anni hanno ingiustamente perso, di fatto, il posto di lavoro. Sono soddisfatta dell’esito positivo di queste sentenze, importanti per i lavoratori assunti per anni con contratti a termine, che grazie a queste decisioni, potranno rivendicare un diritto al lavoro disatteso per troppo tempo”.
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